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Lo abbiamo anticipato sull’articolo relativo alla pubblicazione dei brani d’archivio (come d’incanto, apparirà facendo un clic sopra queste stesse parole) e ora concretizziamo. Oltre a quanto sopra, la Heavy Psych Sounds ha investito anche nella ristampa dell’unico album realizzato durante l’originario scorcio di vita del gruppo – contro un’edizione originaria che avvenne invece ad opera della Leaf Hound, nel 2003, prima che un quarto dei Sonic Flower si votasse all’ispessimento dell’anagrafe locale e condannasse la formazione allo scioglimento.
Detto che Sonic Flower fu registrato per lo più dal vivo e, per certa parte, finanche improvvisato, i contenuti vertono sul medesimo stile di Rides Again, ovvero un hard-rock (forse un po’ più rock che hard-rock, ad esser puntigliosi) psichedelico e moderatamente drogato, bis-pronipote dell’hard blues di Blue Cheer e Mountain e che tanta fortuna avrebbe più tardi avuta all’indomani del successo multicontinentale dei Queens Of The Stone Age, passando poi per una parziale (ri-?)scoperta dei Kyuss e di tutto ciò che stava loro dietro, davanti e di fianco.
La particolarità dei Sonic Flower, oltre a quella di essere sprovvisti di cantante, sono le loro incursioni nel funk; incursioni intese non come inserti bensì come fusione nella struttura del brano. Cosa che alimenta una certa sensazione di –come dire?– naturale; primigenio.
Si sono riformati un paio di anni fa. Occhi aperti.
Tracce
01. Cosmic Highway
02. Black Sunshine
03. Astroqueen
04. Sonic Flower
05. Indian Summer
06. Going Down
Formazione
Arisa: chitarra
Keisuke Fukawa: batteria
Takenori Hoshi: chitarra
Tatsu Mikami: basso
https://www.heavypsychsounds.com/bands/sonic-flower.htm
https://www.heavypsychsounds.com