MalaFest: Metal Day n.1


Visualizzazioni post:2484

MALAFEST: METAL DAY 1. LOCALITA’ “OL MULI'”, PALOSCO (BG)

BIOLOGICAL DEPRIVATION; DEMIDEAD; BRUTAL CANCAN; ULVEDHARR

 

Inizia col botto la serie di Metal Day organizzata da Malamusica nella location sul confine bergamasco/bresciano.

Ed è un botto bello forte, infatti per questa prima giornata all’insegna del metallo italiano gli headliner sono nientepopodimeno che i seriani Ulvedharr!!!

Ma partiamo dall’inizio.

Biological DeprivationLa location, immersa nel verde, è a dir poco fantastica. Il caldo, in questo sabato di metà Giugno, si fa sentire, ma una leggera brezza spira dal vicino fiume Oglio e ci rinfresca non poco (in aggiunta alle birre d’ordinanza). L’attacco della giornata spetta al duo “Biological Deprivation” che ci presenta un grindcore  in un set tanto compresso quanto ricco di potenzialità. I due componenti (chitarra e basso) si avvalgono di un terzo compare elettronico alla batteria, che nonostante non si veda si sente eccome. Nel complesso un duo giovane e con voglia di mettersi in gioco che, oggi come oggi, è già qualcosa. Se son rose fioriranno, se son cachi…

A seguire salgono sul palco allestito dall’organizzazione i Demidead. Il combo bresciano capitanato dal carismatico

Demidead

cantante/bassista Danilo “Maze” Mazzei ci propone un sound power/thrash di buona fattura. La sezione ritmica è serrata e compatta e le chitarre fanno egregiamente il loro lavoro donando ai brani “spessore”. La voce di Maze si incastra molto bene nelle melodie create dalla band. Ci si incomincia a riscaldare per bene insomma.

Riscaldamento che procede spedito grazie all’entrata in scena dei Brutal Cancan, band della bassa milanese che si autoproclama fluid metal, 

ovvero una propria visione di come dovrebbe evolversi il metal in futuro. Sicuramente quanto proposto da loro istilla una certa curiosità ed invitano a scoprire qualcosa di più sulla loro produzione. Phil (voce), Elena (chitarra e cori), Fede (chitarra e cori), Luca (basso) e Fra (batteria) si appoggiano quindi a linee deBrutal Can Canath metal, con incursioni thrash alternato a qualche passaggio più classico. La voce di Phil passa dal growl  a linee melodiche con estrema facilità a tutto vantaggio dei brani che acquistano un maggiore appeal. Il sunto di questa prima parte di show si può quindi riassumere così: i Biological Deprivation ci hanno introdotti al desco, i Demidead hanno apparecchiato con ordine la tavola e le pietanze sono arrivate insieme ai Brutal Cancan… ora non ci resta che abbuffarci grazie agli orobici Ulvedharr !!!

I quattro cavalieri seriani fautori di un viking metal declinato al death, di pregevolissima fattura, ci fanno capire fin da subito che è giunta l’ora del massacro! riff di potenza inaudita, si scatenano dalle sei corde di Ark e Jack i quali violentano letteralmente le loro Gibson e Dime, maneggiandole con con grande maestria, Mike e Marcus danno corpo, sostanza e potenza al sound in quantità industriale senza dimenticare le doti vocali che, dal vivo, Ark manifesta imperiosamente. La scaletta è veloce, il ritmo incessante, tutta la rabbia trattenuta in corpo in questi (ahinoi) tristi mesi di forzata inattività, vengono catapultati con forza dal palco alla platea, dove vige sovrano il mosh più spietato. Si palesa, ad un certo punto un wall of death, al quale nessuno dei partecipanti vuole sottUldedharrrarsi. Il furore sonoro riempie la piana verde distesa davanti a noi e nessuno dei quattro vikinghi si risparmia; il muro sonoro creato dal combo si schianta e rimbalza contro quello umano ai piedi del palco. Ark si concede il solito bagno di folla scendendo dal palco con la sua fedele Gibson e brandendola come il mitico Mjollnir nelle mani di Thor.  Uno show epico, come il bis che ha visto la riproposizione di uno dei pezzi prima suonati perchè come ha sottolineato Ark: ” Essendo stati fermi parecchi mesi, dei vecchi pezzi non ci ricordiamo un cazzo… accontentatevi!”

Giornata molto proficua, godibile e devastante questo Metal Day vol, 1, trascorso in compagnia di band dal roseo avvenire come Demidead e Brutal Cancan, scoprendo una nuova promettente realtà come i Biological Deprivation (a cui consiglio, comunque, di trovare al più presto un batterista) e riconfermando solide certezze quali sono, da anni gli Ulvedharr.

God save the Metal

Biological Deprivation:

 
Demidead:


Brutal Cancan:

 
Ulvedharr:

 

 

Scaletta Demidead:
The Slimy Ballett
Incarnation of death
Right now (Korn Cover)
Shredded tomorrow
Cowboys from hell (Pantera cover)
Demidead
Revelation Within

Scaletta Brutal Cancan:
Toxic
Pole + Fus
Anomi
La dignità del corpo
Salaryman

Scaletta Ulvedharr:
Death Star
Cold War
Silent Beholder
Fire in the Hole
Wrath of brenn
Master of Slavery
Legion
Skjardborg
The Last Winter
War is in the Eyes of Berserker
Onward to Walhalla (encore)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.