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Nuovo disco per i Goad di Maurilio Rossi, storica band progressive rock fiorentina nata nel 1974: “La Belle Dame” è un disco difficile, che richiede numerosi ascolti per comprendere il lavoro fatto dai musicisti nostrani.
Le quattordici canzoni presenti sono tutte opera di Maurilio Rossi, che è il mastermind del progetto: durante l’ora scarsa di ascolto si alternano pezzi strumentali a brani con vocal tipicamente settantiane, ricercate e particolari: ci sono passaggi che mostrano l’amore del compositore italiano per la scuola di Canterbury, con rimandi ai primi Genesis. “La Belle Dame” colpisce per il gusto retrò e per le soluzioni molto genuine e semplici, a partire dalla copertina che è anni luce in contrasto con l’iper-realismo imperante: sembra di essere catapultati in un vecchio club di quaranta anni fa, fumoso, oscuro e anche un po’ particolare.
Posso dirvi quindi che i Goad possono essere un gruppo interessante per gli amanti del prog, a patto di non essere troppi pignoli e lanciarsi alla ricerca di rimandi e/o citazioni più o meno volontarie: siamo nel 2021 ed è stato scritto quasi tutti in ambito musicale, quindi vi consiglio di prendervi del tempo e ascoltarvi con calma e attenzione questo bel disco tricolore…