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La storia dei danesi Angstskríg ebbe inizio verso la fine del millennio scorso quando il duo fu preso sotto l’ala di una guida comune per apprendere tutti i processi creativi che li avrebbero condotti sino ad oggi. Ciò nonostante, le strade di questi due personaggi enigmatici si divisero negli anni successivi, senza perdersi mai di vista fino al 2019 quando l’ispirazione li chiamò e permise loro di scrivere in tempi brevi il loro debutto, Skyggespil (in italiano significa ‘gioco d’ombre’), registrato all’Hikikomori Studio con il produttore Frederik Brandt Jakobsen.
Il duo protegge spietatamente il proprio anonimato ma il loro black ‘n’ roll metal (a me piace definirlo “garage metal”) fa presupporre, oltre a una maturità artistica, come spiegato precedentemente raggiunta negli anni, anche una posizione distinta del duo nella scena metal danese. Ne sono prova le collaborazioni illustri all’interno dell’album: Attila Vörös (Satyricon, Sanctuary, Nevermore, Týr), Frédéric Leclercq (Kreator, DragonForce), Mathias Lillmåns (Finntroll), Tomas Elofsson (Hypocrisy) e Sylvain Coudret (Soilwork). Un sound tetro ma energico investe l’ascoltatore, l’Apocalisse sta arrivando e i suoi annunciatori vengono dalla suggestiva Danimarca.