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Si professano ispirati al death metal svedese vecchio stile e a nomi come Asphyx, Bolt Thrower e Benediction. Loro sono gli Husqwarnah e ascoltando il loro disco mi sono trovato piuttosto d’accordo. Oltre alla chiara ispirazione di matrice nordica, però, ho potuto notare una discreta personalizzazione che non cambia comunque l’esito dell’ascolto: ci troviamo di fronte ad un metal pesante, aggressivo e di ottima fattura.
La produzione non eccelsa penso che sia voluta. Un doveroso richiamo alla vecchia scuola richiede un suono organico e non per forza pulito. Basso e batteria, di Corno e Rjillo, in particolar modo risultano infatti sporchi e confusi, nonostante si arrivi inequivocabilmente ad un effetto più che discreto con un’affascinante amalgama retrò. “Melting Face” e “Reincarnation Of Sin” sono un’ottima partenza, veloce e cattiva.
Se l’intento era appunto quello di tornare indietro agli anni ’90, gli Husqwarnah hanno ottenuto un’ottima atmosfera. Front: Toward Enemy (questo è il titolo del disco) esce in vinile, cassetta e digitale. Una scelta a mio avviso molto coraggiosa in un periodo dove sta tornando in auge un po’ tutto il fisico.
L’album è relativamente breve. Si è scelta sicuramente la qualità a scapito di una durata maggiore, forse anche tenendo a mente la durata ideale di ciascuno dei due lati dell’LP. Tutto sommato i nove pezzi bastano a farci capire di che pasta sono fatti i nostri ragazzi lombardi. La voce è affidata a Maurizio Caverzan, dotato di un ottimo scream ma soprattutto di un eccelso gutturale, di quelli che a me non dispiacciono affatto. In “Vigo” direi che è particolarmente evidente la sua potenza.
Quello che traspare in queste brevi canzoni è l’onestà di un lavoro sincero, in cui la passione del quintetto per la musica death metal è palpabile. La grafica, davvero evocativa, è stata curata da Solomacello (Fulci, Sadist). L’ultimo brano è una chicca da non perdere: “Dreamline” dei Rush viene eseguita alla voce da Mikael Stanne dei Dark Tranquillity. Ancora una volta una scelta coraggiosa, manifesto di una passione musicale a tutto tondo. Insomma si parte col botto. Se queste sono le premesse degli Husqwarnah, a questo punto sono curioso di vederli dal vivo e di sentire cosa tireranno fuori in un prossimo lavoro.