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EpiClassica. Questo è il titolo di una delle uscite più ambiziose del novello 2022 ma anche, con forti probabilità, degli ultimi anni.
Non tanto per la scelta di traslare sinfonie classiche del periodo ottocentesco in una veste heavy metal (per quello possiamo porgere i nostri ringraziamenti ad altri artisti e altri momenti), piuttosto per la ferrea forza di volontà (e Naturalmente l’enorme talento) di ri-arrangiare ben diciotto composizioni, aggiungere altresì dei testi e conseguentemente creare strutture che li potessero far spiccare senza rovinare l’organicità delle strumentali.
Per tutto ciò possiamo rendere merito a Mistheria, collaboratore tra gli altri di artisti come Bruce Dickinson, Roy Z, Rob Rock, Mark Boals, Edu Falaschi, Artlantica e Joe Stump’s Tower Of Babel, assoluto virtuoso di una miriade di strumenti e figura accentratrice di questo progetto che prende il nome da uno dei più importanti compositori classici italiani. Non tragga in inganno però tutto ciò, poiché di Vivaldi troviamo traccia solo nell’apertura “Deposuit Potentes“. Burla? No, il Nostro ha già approfondito le famose Quattro Stagioni nel precedente lavoro e si può perciò concentrare su una pletora di maestri europei del periodo dorato della musica classica.
A fargli compagnia troviamo ospiti in tutti i ruoli possibili, dalla voce alla batteria. La lista comprende Mike Portnoy, Rob Rock, Jeff Scott Soto, Mike Terrana, Mark Boals, Anders Johansson (Manowar), Michele Guaitoli (Visions Of Atlantis e Temperance), Rolf Pilve (Stratovarius), Steve DiGiorgio (Testament), Zaher Zorgati (Myrath), Emma Zoldan e Nils Courbaron (entrambi dei Sirenia), Coen Janssen (Epica), Jennifer Batten, Joe Stump (Alcatrazz), Nick Z Marino (Y. Malmsteen), Chris Caffery (Savatage), Mark Cross (ex Firewind), Joel Hoekstra (Whitesnake), Andreas Kisser (Sepultura), Elina Siirala (Leaves’ Eyes), Gerit Lamm e Avema Maurelle (entrambi degli Xandria), Alessandro Del Vecchio, Giacomo Voli e Roberto De Micheli (entrambi dei Rhapsody Of Fire) e qui mi fermo per evitare che l’articolo diventi spam. Insomma, giusto un paio di nomi.
Come avrete potuto intuire per coerenza progettuale e tematica, il genere di riferimento è il power metal nella sua accezione più sinfonica ed elaborata. Data la suddivisione dell’opera in due dischi, vi segnalo le canzoni che più ho gradito, Naturalmente per pura soggettività di ascolto.
Dal primo disco: “Tears To Splendor“, “Never Ashes Again” e “Hymn Of Life“.
Dal secondo disco: “Power Take Hold“, “Alight” e “The Eye Of The Guardian“.
Pur non essendo il sottoscritto ferrato nel genere proposto, appare piuttosto evidente che EpiClassica è un album di una certa forza e godibile alle orecchie di qualsiasi ascoltatore più e meno cólto in fatto di musica classica.
Complimenti a Vivaldi Metal Project.
Per me assieme ad Aspera Hiems Symfonia degli Arcturus è il miglior album metal della storia e il più completo
E’ davvero un album completo sotto ogni punto di vista, concordo in pieno con te!