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Arriviamo solo ora, con un po’ di ritardo a recensire il secondo disco degli italiani Evilizers, Solar Quake.
Il quintetto propone un heavy metal di stampo prettamente classico, ma ben irrobustito dall’aggiunta di alcune soluzioni come la seconda voce sporca sotto quella pulita e un ribassamento di tono generale degli strumenti. Oltre ad alcuni passaggi di stampo maideniano riscontrabili in alcune canzoni come “Earth Die Screaming” o “Terror Dream“, si ravvisano elementi thrash che garantiscono un tocco più vario come in “Solar Quake” e in “U.B.M.“.
Gli undici pezzi del disco vantano una discreta varietà come testimonia la presenza di una ballata piacevole, “Shivers Of Thy Fate“, e di un anthem, “Time To Be Ourselves“; i musicisti svolgono bene il compito al quale sono chiamati ma è chiaro come le buone intuizioni non siano affatto sostenute dal lavoro in studio e in fase di produzione.
Difatti, se nelle prime battute la batteria Midi non crea particolari problemi, diventa nella seconda metà dell’album quasi fastidiosa per come viene sfruttata, dando scarso risalto al potenziale che altrimenti potrebbe costituire. Inoltre pare a volte che ci sia stata un po’ di fretta nella volontà di ultimare le registrazioni, dato che non sempre le sezioni di chitarra risultano a tempo e nemmeno ben sincronizzate nei momenti di fraseggio tra le due asce.
Purtroppo queste problematiche affossano un disco che sarebbe stato altrimenti piacevole da ascoltare con un po’ di attenzione in più. Il voto rappresenta una media tra la qualità delle composizioni e la realizzazione finale.