Visualizzazioni post:458
Carissimi amici eccomi pronto a darVi conto della nuova fatica discografica, dopo dieci lunghissimi ed interminabili anni di attesa, dei finnici Battlelore, formazione datata 1999 e originata dall’unione del bassista Miika Kokkola, del batterista Gorthaur, del cantante Patrik Mennander, del cantante e chitarrista solista Tommi Havo e del chitarrista Jyri “Moredhel” Vahvanen. Sin dagli esordi il gruppo si è votato anima e corpo nella ricerca di sonorità epiche e sinfoniche legate a tematiche fantasy e molto ispirate dagli scritti di Tolkien. Siamo dinanzi ad una delle vere e proprie icone del genere Epic sinfonico e mai attesa è stata meglio ripagata.
Vorrei rispondere ai soliti detrattori pronti ad affermare che questo lavoro altro non è che una brutta copia dell’ultimo lavoro datato 2011, che siamo dinanzi ad un disco in puro e pieno stile Battlelore, sempre fortemente legato alle ambientazioni Tolkieniane, ma senza mai scadere nel banale, riuscendo così a mantenere sempre alti l’attenzione e l’interesse dell’ascoltatore. Per farsene una chiara idea basti ascoltare “Minas Morgul“ e “Chambers Of Fire”, due autentiche mazzate nei denti caratterizzate da riff pesantissimi, granitici, lenti ma al tempo stesso assassini, terrificanti ed implacabili; ci fanno intraprendere un viaggio onirico nel regno delle tenebre, cullati dalla splendide prove vocali di Tomi Mykkänen e Kaisa Jouhki. Una citazione a parte meritano sicuramente l’emozionante “Firekeeper“, le splendide “Mirrormere” e “True Dragons” e la malinconica ed atmosferica “Shadow of the East”. Ma la vera ciliegina sulla torta è la presenza dell’EP Lost Lands, composto da tre tracce che risalgono al periodo precedente al lungo silenzio artistico della formazione.
Siamo dinanzi ad un lavoro splendidamente prodotto che soddisferà anche i palati più esigenti. Bisogna fare i complimenti ai Battlelore per averci regalato ancora una volta l’ennesimo capolavoro di metal sinfonico.