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Disco d’esordio per i francesi Horror Within.
Il genere perseguito è un ottimo death/black tecnico melodico. Il lavoro delle chitarre è molto accurato, una grande dose di aggressività che in molti passaggi sfocia in fraseggi armonizzati di ispirazione svedese. La produzione, pulita, ci fa apprezzare i dettagli e le sfumature di una batteria fantasiosa ed efficace. L’album che in poco meno di 30 minuti ci conduce allo spettacolo dell’estinzione umana è costituito da cinque brani più un’intro ed un outro.
I pezzi hanno una struttura abbastanza complessa in cui si alternano: ritmi lenti e cadenzati, mid tempos e sfuriate in pieno stile black metal. Nel brano “Cerimonial Vortex” troviamo un’incursione cantata con voce pulita che si produce in un gorgheggio in stile Gregoriano che enfatizza lo spirito distruttivo del pezzo. Altra menzione, il recitativo in lingua francese, molto evocativo, che appare in “L’Horreur En Moi”, quinto brano del disco che lascia il posto all’outro: un’inquietante epilogo in cui immaginiamo il mostro di Lovecraftiana memoria della copertina calpestare le macerie del mondo ormai devastato.