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In questo 2022 c’è ancora posto anche per i Ratos De Porão, veri portabandiera della scena hardcore brasiliana. Da più di quarant’anni il gruppo dà voce alla rabbia del popolo contro la corruzione e i soprusi che la politica esercita (soprattutto in Sudamerica): con Bolsonaro al potere, la rabbia dei nostri non solo non si è sopita, ma ha trovato un nuovo carburante per infiammare dieci nuovi pezzi granitici e più cattivi che mai.
Dagli esordi tipicamente hardcore del mitico Crucificados Pelo Sistema del 1984, la band ha man mano introdotto, sulla scia di formazioni statunitensi quali Suicidal Tendencies e D.R.I., elementi thrash metal al proprio bagaglio musicale, che ne hanno potenziato la proposta sonora. In questo nuovo album infatti il thrash (quello dei primi Sepultura o dei Whiplash) è miscelato alla perfezione con la foga tipica dell’hardcore, per un’eccitante susseguirsi di bastonate sonore sulle gengive.
I due João, unici superstiti della prima formazione, garantiscono esperienza, supportati dall’ottima sezione ritmica Juninho/Boka, dipanandosi tra riff spaccaossa e voci acide e cantate in lingua madre. Difficile trovare pezzi più convincenti di altri, in quanto l’album è riuscito nella sua interezza, ma la furia cieca di “Aglomeração” è da manuale.