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La seconda uscita discografica degli inglesi Tableau Mort, intitolata Visio In Somniis, è il frutto di una maturazione artistica che è stata esasperata dai tempi difficili che stiamo tutti vivendo.
Direi da subito che ci troviamo al cospetto di un grandissimo disco.
Sono otto le tracce che compongono l’album e in moltissimi episodi emergono elementi che arricchiscono il suono di questo gruppo che riesce ad inserire melodie di ispirazione medio-orientale, un violino, voci femminili e baritonali maschili, con grande spontaneità. Nel brano “Hope Ablaze” addirittura le tastiere simulano una fanfara, creando un effetto che mi ha ricordato alcune scene di cerimonie religiose del film « Il Padrino », in cui il raccordo sonoro tra le immagini metteva in comunione ed in contrasto il concetto di sacralità ed al tempo stesso quello di violenza. Decisamente intensi anche i momenti strumentali all’interno dei brani, in cui si palesa il virtuosismo chitarristico del solista, come nella traccia “Blood Echos”. Il livello del gruppo è molto alto, sia per esecuzione sia per inventiva nella scrittura.
Il pezzo che chiude il disco, “Candle In Darkness”, è esempio della speranza di cui ho parlato all’inizio dell’articolo.