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Dopo i Girish And The Chronicles la Frontiers ci riprova con gli esordienti About Us, provenienti anch’essi dalla lontana India (e formatisi nel 2019 dall’unione di musicisti dai trascorsi blues, AOR e hard rock). A quanto pare l’Oriente si sta rivelando terreno fertile per l’hard rock melodico internazionale. Lo stile qui è un hard and heavy ricco di seducenti melodie AOR, guidate dalle tastiere, da chitarre ruggenti e piacevoli melodie. La voce nasale e le chitarre la fanno costantemente da padrone e sovrastano gli altri strumenti.
Il primo singolo “Loaded Love” è una ballata delicata e dal buon ritmo, sulla quale il cantante Sochan Kikon ben si esibisce a fianco di una tastiera gustosa. Il brano è passionale, ha un ritornello orecchiabile e chitarre elettriche morbide che avvolgono dolcemente la composizione, culminando in sofisticati ed incisivi assoli sviluppati dalla coppia Lotha e Kikon. Un’altra ballata di puro AOR è “Open Your Heart”, eseguita al pianoforte. Se il primo lento era, diciamo così, ottimista, e con una base di sintetizzatori sottile ma solida, il secondo riporta ad un suono tipicamente californiano stile anni ottanta, grazie anche alle pregevoli chitarre acustiche.
Il pezzo della svolta è invece “Gimme Gimme”, il cui video è stato raggiunto da mezzo milione di spettatori in pochissimo tempo. Il brano è abbellito da riff spigolosi, ottimi cori e un ritornello ripetitivo e orecchiabile. Uno Sochan convincente e due chitarristi non certo da meno.
Il disco non presenta solamente rock melodico classico ma abbraccia anche armonie dure e veloci, come in “Lead My Heart”, pezzo che mostra le buone abilità strumentali dei ragazzi e una buona creatività generale. Il cantante sembra non trovarsi in alcuni acuti che appaiono forse non proprio alla sua portata, ma nel complesso riesce a cavarsela, sempre aiutato dai cori dei compagni. Si aggiungano, a prova della varietà suddetta, la metallica “Rock On Top” ed il ritornello possente e martellante di “Rise”, canzone che offre accordi metal uniti ad arrangiamenti scintillanti (specialmente quelli dei cori).
In “Our Fairyland” e “Right Now”, entrambe dall’ottima intonazione melodica, ascoltiamo quella vena AOR di matrice statunitense da cui i sei musicisti sono follemente attratti: qui le tastiere e le chitarre dettano legge.
Una svolta per gli About Us potrebbe essere, in futuro, eliminare la tastiera, indurendo un suono già possente ed auspicando così di sfociare nell’heavy metal vero e proprio. Esempio di tale vaga tendenza è forse la moderna “Golden Troops”: ritmo incalzante, voci sporchissime che poco hanno a che vedere con il rock melodico, riff di chitarra forsennati ed assoli al fulmicotone.
Un debutto più che decoroso, nonostante un’eccessiva varietà di contenuti ed un senso di prevedibilità – soprattutto quando i sei si tuffano nel rock melodico americano e perdono la possibilità di personalizzarsi. In più, la produzione dovrebbe forse essere più nitida e il cantante dovrebbe lavorare meglio alla propria voce, troppo spesso piatta e carente di sentimento.