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Poco più di un anno fa, in chiusura di quanto scritto per il valido EP “Stories Of Times Forgotten”, manifestavo la speranza di poter ascoltare i Krilloan sulla distanza di un vero e proprio album: detto e fatto, il gruppo svedese mi ha accontentato con il primo full lenght “Emperor Rising”, uscito a fine 2021 con l’appoggio dell’etichetta italiana Scarlet Records in CD digipack e digitale.
Non ci giro troppo attorno e vado subito al sodo: “Emperor Rising” è un gran bel disco, con cui i Krilloan hanno pressochè monopolizzato i miei ascolti per quasi tutto il mese di dicembre!
Prodotto dal mastermind e chitarrista Klas Holmgren e registrato tra Svezia, Germania, Argentina e Portogallo, “Emperor Rising” porta con sè qualche piccola novità nella formazione – con l’approdo dietro le pelli di Christoph Brandes ed il chitarrista Steve Brockmann (anche negli ottimi Vision Of Choice) a tutti gli effetti integrato nel quintetto – e procede inarrestabile lungo la stessa direzione sonora già gustata a suo tempo, ovvero un power metal di matrice europea veloce, potente, melodico, ricco di chorus anthemici ed atmosfere evocative.
Le influenze sono sempre le stesse – Helloween e Blind Guardian, HammerFall e StratovariuS, a cui questa volta aggiungerei anche i nostri Rhapsody – ma devo dire che emergono in modo diverso: almeno sino a “Break Of Dawn (Brothers In Arms)”, “Emperor Rising” mi ha ricordato prepotentemente la band di Hansi Kürsch in virtù di come ha impostato le sue vocals il bravissimo Alex VanTrue e dei cori a sostegno dello stesso cantante. La mezz’ora abbondante di cui si compone l’album scorre in modo estremamente piacevole grazie a brani che, pur muovendosi entro coordinate ampiamente codificate, risultano brillanti ed affascinanti, riuscendo a tenere ben salda la presa sull’interesse anche dopo numerosi ascolti: i Krilloan ci danno dentro sin dalla poderosa “Prince Of Caledor”, pezzo che ben rappresenta quanto descritto poco più in alto così come la successiva ed energica “Sons Of The Lion”.
Velocità e vigore non difettano anche nell’infuocata “Fireborn” – il primo dei due pezzi provenienti dal precedente EP – mentre con “Return To Melniboné” abbiamo a che fare con una strumentale dal sapore medievale, evocativa introduzione all’impatto di “Emperor Rising”, brano dai testi ispirati all’imperatore albino Elric. Con “Break Of Dawn (Brothers In Arms)” si allenta leggermente l’assalto ritmico finora perpetrato dalla micidiale coppia Marco Toba/Christoph Brandes in virtù di un pezzo dai tempi meno sostenuti ma dalle intense suggestioni. Con l’esplosiva “Into The Storm” (secondo ed ultimo brano proveniente dall’EP) siamo al cospetto di quello che forse è il pezzo più “scandinavo” del lotto: ci avviciniamo alla conclusione del disco con il travolgente euro power metal di “Stormlight”, a cui fa seguito “Angels Sacrifice”, altro brano piuttosto sostenuto dove trovano spazio aperture maggiormente melodiche ed ariose.
Detto della musica e dato che anche l’occhio vuole la sua parte, gli ultimi elogi vanno spesi per la bellissima ed affascinante copertina, realizzata dall’artista Alvaro Valverde, capace di solleticare in men che non si dica la mia fantasia! Dunque, con “Emperor Rising” i Krilloan forgiano un disco decisamente riuscito, divertente e coinvolgente, un toccasana per le orecchie ed il cuore se amate il power metal: complimenti alla band per la qualità contenuta in “Emperor Rising”, ovviamente album consigliatissimo!