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Avevamo lasciato gli Heretoir nel 2017 e, al mondo d’oggi, lasciar passare quasi sei anni nel silenzio pressoché totale è quasi come scomparire.
Ma d’altra parte il titolare del progetto, Eklatanz (al secolo David Conrad), aveva lasciato passare lo stesso tempo anche tra il primo lavoro e il secondo.
Tempo che gli era servito per passare dall’essere una “one man band” all’avere dei collaboratori.
Ora nel 2023 troviamo invece un vero e proprio gruppo. Una sola persona al comando: coadiuvata da altre teste, altre idee, altre proposte.
Di fatto, però, questo EP riprende il discorso esattamente dove lo avevamo lasciato, dopo l’uscita di The Circle.
Il che di per sé non è assolutamente un male. Quello era infatti un lavoro sfaccettato che metteva a nudo tutto lo spirito del factotum Eklatanz, proponendo un lotto di canzoni di post black metal, con le atmosfere dilatate e sognanti miscelate alle sfuriate tipiche del genere.
I pezzi sono buoni e, anzi, quello che porta il nome del disco è anche molto più che buono e, oltre a contenere tutti gli elementi cardine dello stile del gruppo, ha anche una vena un po’ più depressa e triste di quanto mi aspettassi. Anche “Anima” è una bella canzone, figlia di qualche tocco di Harakiri For The Sky (chi ha influenzato chi?).
Da un ottimo prodotto ad un altro, perché questo Wastelands propone due nuove canzoni e una specie di intermezzo strumentale che, se siete qui a leggere, molto probabilmente avrete anche già ascoltato su YouTube.
Le restanti tracce sono registrazioni dal vivo di tre canzoni presenti originariamente sul già citato The Circle.
Nonostante io apprezzi la proposta dei nostri, mi chiedo (con un velo di polemica verso le regole del mercato musicale odierno) cosa possa spingere a voler acquistare un disco che propone, di fatto, due canzoni. Una volta si facevano i 7″ con singolo e lato B. Oggi si pubblicano praticamente tutti i pezzi prima ancora che esca l’album.
Ad ogni modo, accogliamo questi quattordici minuti di nuova musica con un Bentornati Heretoir.
Sperando in un lavoro più corposo a breve, da poter valutare e soprattutto apprezzare.