ELEMENT – 2198 Secondi di Odio

Titolo: 2198 Secondi di Odio
Autore: Element
Nazione: Italia
Genere: Alternative Metal
Anno: 2022
Etichetta: No Re-Entry Records

Formazione:

Sebastiano Fracasso: Voce e chitarra
Giuliano Zonin: Basso
Elia Rolenti: Batteria
Emmanuele Tonin: Chitarra e voce


Tracce:

01. Cacciatore
02. Fotosintesi panorama
03. Ondagata
04. Musica d’incitamento all’odio
05. Pane quotidiano
06. 2259
07. Scafa
08. Notte delle anguane
09. Anepsi
Durata totale: 36:37


Voto del redattore HMW: 8/10
Voto dei lettori: 9.7/10
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Furenti scariche di adrenalina. Credo che basti tale descrizione per chiarire immediatamente quale sia l’effetto dell’ascolto del secondo disco dei vicentini Element, 2198 Secondi di Odio, nel vostro sistema nervoso. 2198 secondi in cui l’attitudine selvaggia del thrash metal si congiunge con il gusto per il riff tipico del groove metal, dando vita ad un riuscito ibrido che per semplicità di ragionamento si può considerare metal alternativo.

D’altronde, si avvertono davvero tanti elementi diversi sia sotto il punto di vista squisitamente esecutivo, basti pensare al riff in tremolo dell’iniziale “Cacciatore”, mazzata sulla gengive ottima per far rizzare immediatamente le orecchie con gran curiosità, così come dal punto di vista delle strutture dei brani. Le canzoni sono tutte fruibili con semplicità grazie alla tipica alternanza strofe – ritornello ma con un plus dettato dalla grande varietà di dinamiche che intercorrono nell’evoluzione delle tracce e che mostrano l’abilità del quartetto veneto.

L’innovazione principale rispetto all’album d’esordio del 2018 We Are What We Are è il passaggio al cantato completamente in italiano, mossa che reputo riuscitissima e che fornisce una carica di aggressività notevole che culmina in uno dei brani di punta del disco, “Musica D’Incitamento All’Odio” scritto in partecipazione con il rapper Wan Coma. Qui la tensione si sublima in un pezzo crossover a metà tra hardcore e rap, sempre in coerenza con la proposta intensa della band, dove le voci di Sebastiano Fracasso e Wan si intervallano a urlarci in faccia versi ricolmi di rabbia e aggressività.

L’opera si arricchisce anche di un momento strumentale, “Scafa”, dove il lavoro “fantasma” delle chitarre induce un’atmosfera lugubre e “paludosa”, aggettivo che spiega ed indirizza l’ascolto alla seguente “Notte delle Anguane”, creature della tradizione popolare di alcune regioni del Nord Italia metà donne e metà pesce che, nella presente canzone, si rivelano essere entità assassine di bambini. Le chitarre di Sebastiano Fracasso e Emmanuele Tonin si supportano nella creazione di melodie conturbanti che si sposano alla grande con la tematica orrorifica presentata.

“Anepsi” chiude il disco con una sferzata davvero martellante nella quale ancora una volta si mettono in mostra le differenti peculiarità della band, al netto anche del lavoro della sezione ritmica costituita da Giuliano Zonin al basso e Elia Rolenti alla batteria che per tutto il disco forgiano una pasta sonora che permette alle chitarre di svolgere differenti lavori e tessere più soluzioni, evitando qualsiasi sensazione di ripetitività possibile. Sul concludersi della traccia è possibile sentire dei messaggi vocali di alcuni amici del complesso che reagiscono all’ascolto dell’album ed il risultato scatena ilarità!

“2198 Secondi di Odio” è un album immediato e di facile recepimento nonostante la sua varietà stilistica e sarà apprezzato da chi ha una particolare predilezione per il riffing elaborato ma sempre aggressivo e pieno di carica.

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