Visualizzazioni post:1496
EVENTO: METAL FOR EMERGENCY
GRUPPI: BREAK ME DOWN / GENUS ORDINIS DEI / DEATHLESS LEGACY / SADIST / DARK TRANQUILLITY
LUOGO: Via delle Industrie, Filago ( Bergamo )
DATA: 05.08.2023
Estate e musica vanno a braccetto. Di festival interessanti in provincia di Bergamo ne abbiamo?! ASSOLUTAMENTE SI !!! Uno dei migliori, con ingresso totalmente gratuito e con gruppi che fanno sempre il possibile per riuscire a soddisfare i palati esigenti dei metallari, anche se in seguito al festival ho letto dei commenti molto negativi, ma riprenderò questa mia riflessione più avanti. Cosa stavo dicendo? … I metallari hanno palati esigenti, ebbene si e l’organizzazione mesi e mesi prima dell’evento, ha indetto un sondaggio sulla pagina facebook sondaggio chiedendo al pubblico quali siano i gruppi che avrebbero voluto vedere, per poi selezionare i nomi delle band più o meno conosciute. L’unica novità di questa edizione è stata quella di fare una per-iscrizione on line, ma volendo era possibile farla anche sul posto. Le file ovviamente, sono state poi abbastanza lunghine, e pagando un euro veniva consegnato un braccialetto con cui accedere al festival che tra l’altro è arrivato alla sua decima edizione. La prima fu nel 2012 e nonostante le tante difficoltà e cambi di location, eccolo ancora qua, pronto a stupirci e regalarci una giornata unica !!!
Il METAL FOR EMERGENCY, è stato ospitato all’interno del Filagosto Festival , con un cast di tutto rispetto, che vedrà headliner i death metaller svedesi Dark Tranquillity, oltre che ad altri altisonanti nomi quali Sadist, Deathless Legacy, Genus Ordinis Dei, Break Me Down. Per chi, dopo questa bordata di musica e tanta birra, è rimasto con ancora forza e lucidità, per chiudere in bellezza la serata, è stato organizzato un aftershow in cui è stato protagonista lo storico Dj, Mario Psycho che all’apertura, ha intrattenuto con ottima musica prima dell’inizio del concerto. Sono le 17.30 in punto quando sul palco salgono i Break Me Down, giovane formazione Alternative Metal con una forte leadership femminile. Dal loro inizio a Milano nel 2017, si sono fatti un nome nel mondo della musica. Questo gruppo dinamico ha tenuto numerosi concerti in Italia, condividendo il palco con artisti di rilievo come Crazy Town, Joe Stump’s Tower of Babel e altri ancora. L’emozione e la felicità di potersi esibire su un palco così importante come questo traspariva dai loro volti, sostenuti dai loro fan assiepati sotto le prime fila; hanno avuto tutto il sostegno del pubblico e hanno contraccambiando con la loro energia; ottima coesione e una padronanza di palco da veri maestri, purtroppo il tempo a loro disposizione giunge al termine, classica foto di rito e lasciano il palco fra applausi più che meritati. Bravi davvero !
Scaletta:
-New Hero
-Nightmare
-Necessary Evil
-O.C.D.
-The Pond
-Not A Liar
-Lose Your Mind
-The Other Life
-See Me Fall
I Genus Ordinis Dei sono invece una formazione symphonic death metal proveniente da Crema e in attivo dal 2011. Avevo già avuto modo di vederli qualche anno fa , in un locale non molto grande alle porte di Milano, già allora le loro sonorità taglienti avevano “aggredito” le mie orecchie. Premesso che non è il mio genere musicale preferito, c’è da dire che questi ragazzi sanno il fatto loro e qui oggi hanno messo a ferro e fuoco il palco, con il sostegno dei loro fan presenti in un parterre che diventa sempre più corposo: come per il gruppo che li ha preceduti arriviamo troppo presto al termine della loro esibizione, dove lasciano il palco fra applausi più che meritati !
Setlist Genus Ordinis Dei:
-Ritual
-Hunt
-Edict
-Halls of Human Delights
-The Fall
-Embracing the Earth
-Changing Star (Live debut)
-Red Snake
-Roots and Idols of Cement
-Fire
Dal cuore dell’Italia, gli horror metaller Deathless Legacy combinano soluzioni sinfoniche dure e voci intense e volubili per esaltare le tematiche occulte e horror dark. Formata nel 2006 dalla cantante Steva (Eleonora Vaiana) e dal batterista Frater Orion (Andrea Falaschi), la band si è sempre concentrata nell’offrire al proprio pubblico spettacoli eccezionali, introducendo performance teatrali piene di pathos. Lo scorso gennaio, i Deathless Legacy sono volati a Miami e hanno portato il loro spettacolo al 70000tons of Metal, che per chi non la conoscesse, è una crociera oltreoceano dove spalmati su 4 giorni, c’è la possibilità di assistere a dei concerti metal e non, in pratica è un festival di musica su una nave (deve essere una figata!).. Ma torniamo con i piedi per terra, il primo a fare l’ingresso sul palco è Frater Orion, e lo vediamo arrivare dietro le pelli stringendo fra le mani un teschio con il quale a modo suo “benedice” i presenti per dare un accenno di che cosa ci aspetta, poco a poco escono tutti gli altri, sotto al palco il pubblico si è fatto molto più numeroso ed esplode in boato all’ingresso della cantante Steva, per tutto il tempo della loro esibizione ci hanno tenuti con gli occhi incollati su di loro, bravi davvero! Per essere la prima volta che li vedevo devo dire che né valsa la pena, ogni tanto ai festival si fanno delle belle scoperte a livello musicale e non solo e i Deathless sono riusciti a “stregarmi “! Appena scesi dal palco ho avuto l’occasione di poter scambiare due parole al volo con la cantante, particolarmente affabile dotata di una simpatia senza eguali!
Scaletta:
– Ora Pro Nobis
– Rituals of Black Magic
– Absolution
– Queen of The Infernal Pantheon
– Moonless Night
– Your Blood Is Mine
– Altar of Bones
– Litch
– The Coven
Per il prossimo gruppo i Sadist, vi lascio al racconto di Vittorio Manzone, anche lui presente a questo festival
Ed è all’imbrunire che sul palco fanno la loro comparsa i Sadist! Gli alfieri per eccellenza del Progressive Death metal italiano, pionieri sin dai primissimi anni ’90 in una scena già in fibrillazione ma ancora vincolata ai precetti del metal d’Albione e d’oltreoceano, si presentano in formazione a 4 elementi classica dove però spicca visibilmente l’assenza di Tommy Talamanca alla chitarra (e conseguentemente alla tastiera, sostituita dalle tracce registrate) con Riccardo Babbolin dei veneti Fate Unburied chiamato a sostituire una leggenda di quel calibro. Sciogliamo ogni dubbio sin da subito dicendo che la performance del soccorritore musicale è stata superba e quantomeno sotto il punto di vista dell’esibizione non ci saremmo potuti aspettare di meglio, complice anche il fatto che Riccardo è ben rodato dall’esperienza live con la propria band e dimostra una sicurezza sul palco da veterano nonostante l’età lo promuova al rango di più giovane del gruppo stasera.
Che dire? Il complesso originario di Genova ha letteralmente infiammato gli animi di chiunque fosse presente in loco con una scaletta della durata di circa un’ora contenente il meglio della produzione discografica della band dalle origini fino al recente Firescorched rilasciato nel 2022. Proprio da questo disco viene eseguita “Accabadora” a circa metà del set con tanto di bandiera sarda lanciata sul palco e sventolata dal grandissimo Trevor, cantate storico, il quale tra un brano e l’altro non ha smesso nemmeno per un istante di ringraziare gli avventori e far loro i complimenti sulla scorta dell’ironico ma sempreverde “grazie di esistere”. La sua prova è stata peraltro allo stesso livello della quantità di passione che lascia trasudare da ogni verso cantato stasera, anche grazie a dei suoni veramente ben calibrati. Gli altri due compagni sul palco, Giorgio Piva alla batteria e Davide Piccolo al basso, hanno cementato la performance con una prova ai limiti della perfezione e, considerato il coefficiente tecnico elevatissimo richiesto per eseguire le canzoni proposte, poteva esserci il rischio di sbavature. E invece i musicisti sembravano intenti a farsi una passeggiata più che a cimentarsi con quel misto di technical e progressive Death che da sempre li contraddistingue. I momenti più intensi sono stati quelli dove il pubblico ha potuto ascoltare dal vivo grandi canzoni come la fondamentale “Breathin’ Cancer” posta in apertura, la coinvolgente “The Birds” sulla quale tutti gli astanti sono stati chiamati a saltare come matti e naturalmente le due perle più splendenti di quello che a personale giudizio reputo il miglior prodotto della loro lunga carriera: “Escogido” e “Tribe” proprio dallo stesso omonimo disco del 1996. Opera fondamentale se volete dire in giro che vi piace il Death metal senza timore di risultare bugiardi. Con “Sometimes They Come Back” si chiude l’esibizione dei Sadist e finalmente anche il vostro Vittorio Manzone ha avuto il piacere di vederli in azione. Ho aspettato questa serata da quando, tutte le mattine per molte settimane, mi dirigevo all’università scorgendo il sole nascente con i loro dischi in cuffia. Tempi recenti, ma bei tempi come quello speso anche questa volta al Filagosto!
Scaletta:
1. Breatin’ Cancer
2. The Path
3. 1000 Memories
4. Season in Silence
5. The attic and The world of Emotions
6. The Birds
7. Perversion Lust Orgasm
8. Accabadora
9. Escogido
10. Tribe
11. Sometimes They Come Back
Ed ecco arrivato il momento dei Dark Tranquillity considerati tra i pionieri storici del Gothenburg sound, assieme ad In Flames ed At the Gates. E’ decisamente buio quando uno alla volta fanno il loro ingresso tutti componenti della formazione, in un crescendo di ovazioni da parte dei presenti che ormai, complice l’oscurità, non si riesce a capire fin dove arrivi, ma lo si percepisce dall’ultimo boato quando fa il suo ingresso il cantante Mikael Stanne (da brividi !). “Encicled” e “Monocromatic Stains” sono le prime due canzoni che infiammano il pubblico presente e da quel momento in poi è un esibizione densa di emozioni, con un’ottima presenza scenica e suoni puliti e precisi che rendono davvero unico questo concerto. I nostri ci regalano un viaggio nella loro discografia di più di un’ora coinvolgendo sette dischi dai quali estrapoliamo i momenti salienti con “Lost To Apathy”, “Identical To None” e “Atoma”. La conclusione è affidata a due grandi capolavori del loro death metal, “ThereIn” da Projector e “Final Resistence” da Damage Done. Con “Mysery’s Crown, tratta da Fiction, lavoro del 2007, anche per loro è arrivato purtroppo il momento dei saluti e di congedarsi dopo la classica foto di rito, ma dal microfono tra i ringraziamenti si sente un semplice ed efficace “Grazie mille” di Stanne, molto apprezzato dai presenti; piccoli gesti che scaldano i cuori dei fan, tornate presto!
Scaletta:
– Encircled
– Monochromatic Stains
– Forward Momentum
– Lost To Apathy
– Cathode Ray Sunshine
– Phantom Days
– Transient
– Hours Passed in Exile
– Identical to None
– Terminus
– Atoma
– The Dark Unbroken
– Nothing to No One
– Icipher
– What Only You Know
– The New Build
– ThereIn
– Final Resistance
– Misery’s Crown
In conclusione come sempre i doverosi ringraziamenti a tutto lo staff sempre gentili e disponibili; grazie a Metal For Emergency per aver regalato un’altra serata pazzesca, serate come questa possono comportare un costo di almeno 30 euro. Si leggono poi certi commenti negativi dopo il concerto per vari ed opinabili motivi come la scelta dei gruppi in cartellone. Per quanto possa capire che il genere proposto non rispecchi i gusti musicali di tutti, credo che sia una lamentela sterile ed una mancanza di rispetto verso chi da oltre un anno ha lavorato per questa serata, e ci scommetto che sarà già al lavoro per quella del prossimo anno. Non credo di dover aggiungere altro se non arrivederci al 2024 !!!
BREAK ME DOWN
GENUS ORDINIS DEI
DEATHLESS LEGACY
SADIST
DARK TRANQUILLITY