The Metal Fortress – ELVENKING / SECRET SPHERE / ROSAE CRUCIS / LEVANIA / STRANGER VISION


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EVENTO: THE METAL FORTRESS
GRUPPI: ELVENKING / SECRET SPHERE / ROSAE CRUCIS / LEVANIA / STRANGER VISION
LUOGO: Castello di Gradara, Gradara (PU)
DATA: 02.09.2023

Come vola il tempo!! Sembra ieri che la gloriosa prima edizione del Metal Fortress giungeva al termine, dirimpettaia ad una delle meraviglie medievali del nostro paese: il Castello di Gradara, dimora regale di famiglie nobili e battaglie di potere, ma anche di amori leggendari come quello dantesco di Paolo e Francesca. Ed è oggi, Sabato 2 Settembre che l’appuntamento si rinnova, richiamando una bella folla di metallari e curiosi ad assistere a ben 5 concerti con protagonisti Stranger Vision, Levania, Rosae Crucis, Secret Sphere ed Elvenking come ospiti principali.

Bando alle ciance, ecco il racconto degli spettacoli con le parole dei nostri redattori! (Vittorio Manzone)

L’idea del Metal Fortress è quella di coinvolgere un po’ tutto il borgo già dall’imbrunire. Per questo motivo, a titolo gratuito, all’ingresso del castello, fuori dalle mura principali, sono stati chiamati ad intrattenimento i Kotenna; la formazione locale a 5 elementi ha giocato su qualche pezzo proprio in stile rock e diversi brani del panorama hard rock ed heavy metal di grande notorietà tra cui Megadeth, Guns ‘n’ Roses e The Cult. Visto il contrattempo di un matrimonio e il ritardo dell’apertura concerti, siamo stati contenti di omaggiare l’attesa con un po’ di sano rock ‘n’ roll suonato bene. Il quintetto riminese ottiene i suoi applausi e apre ufficialmente la seconda edizione del Metal Fortress.

STRANGER VISION (Ivan Gaudenzi)

La serata inizia in lieve ritardo con gli Stranger Vision, formazione emiliana sempre ben voluta in redazione e trattata diverse volte in fase di recensioni ed interviste perchè il quartetto modenese ci è sempre andato a genio. Con all’attivo già due dischi, Poetica e Wasteland, i ragazzi hanno dimostrato da subito grande professionalità, ottima tecnica e buone capacità compositive. Complice anche una più che buona produzione, il prodotto si è praticamente venduto da solo e allora perché non chiamarli ad aprire la nostra seconda edizione? Gli ingredienti ci sono tutti! Forse non tutti conoscono questo nome e allora ancora meglio, facciamoli conoscere dato che meritano davvero. Un power metal melodico e grintoso è quello che propongono gli Stranger Vision che dopo l’introduzione “At The Gates” partono con “Wasteland”, apertura dell’omonimo disco. Per fortuna c’è già un discreto pubblico ad accoglierli e gli applausi scrosciano al cospetto della rocca di Gradara. Purtroppo il tempo a disposizione è poco e potremo godere ancora solo di “The Road” e “The Thunder”, due pezzi tratti dal disco uscito circa un anno fa; resta escluso l’esordio ma speriamo di potere avere altre occasioni. I nostri però regalano al pubblico una sorpresona con “Bright Eyes” dei Blind Guardian, cover che fece vincere al gruppo il concorso The Imagination Song, indetto dagli stessi Bardi di Krefeld, per commemorare il celeberrimo disco. Finalmente un po’ di cori ad alta voce, grazie all’umile ma efficace gigante dietro il microfono, Ivan Adami, ad accompagnare il resto del gruppo, composto da Riccardo Toni alla chitarra, Daniele Morini al basso e lo scoppiettante Alessio Monacelli dietro le pelli. “Desolate Sea” chiude un’esibizione immacolata: se tutte le aperture fossero così perfette…! Sono certo che rivedremo e sentiremo molto parlare di questa formazione. Adesso restiamo in attesa di un nuovo disco e anche nuovi concerti!

LEVANIA (Michela Olivieri)

Dopo un inizio del genere non potevamo che proseguire “con il botto”, sempre con un gruppo emiliao, ovvero i Levania. Attivi dal 2007 e fautori di diversi EP ed album, sono sopravvissuti con determinazione a cambi di formazione e hanno portato sul palco del Metal Fortress tutta la loro grinta. Celebri per collaborazioni con Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory) e Maki Coti Zelati (Lacuna Coil) e apparizioni al Rock The Castle, Kraken Festival e Frov Fest, il loro è un gothic/metalcore che spinge sul versante dell’elettronica e al rap. Il gruppo ha portato sul palco i loro brani più rappresentativi principalmente dal loro ultimo album Fukushima del 2023 e dall’EP The Day I Left Apart del 2018.

Il connubio tra la voce maschile di Still e quella femminile di Taby è viscerale tra sferzate metalcore e apici eterei e il pubblico lo ha percepito, così come il muro sonoro e la chimica alimentata dagli altri membri Fade, Richie e Stano.

Chiaramente non sono mancati momenti di interazione e incitamento al pubblico, soprattutto da parte di Taby. Un gruppo che, nonostante qualche problema tecnico, ha trasmesso energia ed empatia.

ROSAE CRUCIS (Gianluca Avalon Moraschi)

Il terzo gruppo chiamato ad esibirsi sono i miei Rosae Crucis: non è certo un segreto che siano tra i miei preferiti in assoluto e, se ci aggiungete che non li vedo in azione da diversi anni, potete facilmente intuire la mia gioia nel rivederli dal vivo, specialmente sul palco del Metal Fortress!

Gli immancabili ritardi sulla tabella di marcia non fiaccano la mia voglia di assistere al loro concerto: la lunga introduzione “Behind The Eyes Of Partha Macothna” crea atmosfera e la giusta tensione tra gli astanti ed ecco che i nostri, avvolti nei loro abiti di scena, sono pronti a travolgerci con il loro potente heavy metal epico attraverso una scaletta (come da confidenza fattami prima del concerto dal chitarrista Andrea) ad altissimo impatto metallico.

Ciape agguanta il microfono e… non esce nessun suono dall’impianto audio! Ripetuti tentativi di ripristinare la connessione del microfono non portano ad alcun risultato ed inizia a serpeggiare un po’ di sconforto sopra e sotto il palco. Nell’attesa di risolvere il problema, si deve passare al microfono classico (quello con il cavo, per intenderci) ed ecco che finalmente i Rosae Crucis possono travolgerci con il loro Acciaio Puro attraverso “The Justice Of Roma“, brano estratto – come il suo predecessore – da Worms Of The Earth, album uscito ormai vent’anni fa.

Recuperato il radio-microfono, sembra che nulla possa fermarli… sembra, perché questa volta si verifica un problema con il basso di Daniele: nuova pausa, che porta sul palco anche un poco di nervosismo ed altri preziosi minuti persi, fatto che si ripercuoterà sulla scaletta con il doloroso tagli di due brani. Sfumato l’impatto iniziale, i Rosae Crucis non si perdono d’animo e ripartono, ancora più arrabbiati, con la poderosa doppietta composta da “Guerra Santa” e “Militia Templi”, entrambe provenienti da Massoneria, disco datato 2014 a cui speriamo che i nostri diano un successore a breve (forza, ragazzi, ormai è ora di un nuovo album! N.d.Luca)!

L’ottimo Ciape azzera qualsiasi pausa tra un pezzo e l’altro limitandosi ad annunciarne i titoli: il mio personale apice della serata arriva con l’inno “Fede Potere Vendetta”, eseguito con una ferocia ed una potenza tali da togliere il fiato e su cui lascio le mie povere e maltrattate corde vocali. C’è tempo per altri due brani prima dei saluti e, ancora una volta, i Rosae Crucis guardano al proprio passato, eseguendo alla grande le battagliere e micidiali “Venarium” e “Crociata”, con cui si congedano dal pubblico tra i meritatissimi applausi.

Al netto delle sfortune iniziali, mi sento di affermare che Ciape, Andrea e soci ci hanno regalato un ottimo concerto: grande impatto, grande potenza e grandi canzoni, i Rosae Crucis sono una garanzia del metal tricolore!

SECRET SPHERE (Lele MrTriton)

Arriva l’ora dei Secret Sphere: introduzione e si parte! Un misto di emozioni e ricordi poiché loro sono uno dei gruppi che da sempre vediamo sui palchi, di cui da sempre compriamo i loro dischi. Da quel primo album a fine anni ’90 ne è passato di tempo e oggi i Secret Sphere sono una realtà che tiene alta la bandiera del power metal. Prima volta che li rivedo con alla voce lo storico Roberto (fondatore nel ’97 con Aldo ed Andy) i nostri partono con “Lifeblood” dal loro ultimo disco.

Grande presenza sul palco e forte risposta da parte del pubblico presente al castello, una scaletta che tocca tutta la carriera. Tuffo nel passato con “Welcome To The Circus” per ritornare subito dopo alla modernità di “Against All The Odds”. Continuo l’incitamento che arriva da Roberto, il quale si fa sentire e chiede al caldo pubblico (che non si risparmia) di cantare con lui. C’è anche il tempo di sentire un nuovo brano, che farà parte di Blackened Heartbeat.

Molto belli inoltre i giochi di luce e soprattutto l’effetto dei fuochi sul fronte palco, per aggiungere scenografia alla già ottima prestazione dei musicisti. Buona l’esecuzione, buona la musica, buono lo spettacolo.

ELVENKING (Vittorio Manzone)

Siamo giunti rocambolescamente al momento più atteso dell’intero Metal Fortress, e quando ormai la luna è alta in cielo e gli animi sono roventi fanno la loro comparsa sul palco gli Elvenking! La formazione friulana è attualmente impegnata in giro per la penisola nella promozione del nuovissimo disco Reader Of The Runes – Rapture (qui la recensione) e da questo presenterà nel corso dell’esibizione quattro brani, tutti accolti decisamente bene dal pubblico o quantomeno dalla maggioranza qualificata… Purtroppo infatti, poco dopo l’inizio del concerto, un curioso personaggio con un cappello texano ha ben pensato in prima battuta di richiedere il microfono al disponibile cantante Davide Moras, in arte “Damna”, il quale non poteva certo aspettarsi di ricevere quella che a conti fatti si può ritenere un’intimidazione sull’onda del « vedete di fare le canzoni che piacciono a me… altrimenti…! », per poi nei minuti successivi andare ad importunare il pubblico giungendo ad episodi di deliberata violenza, assolutamente imperdonabile ed ingiustificata, verso coloro i quali stavano godendosi il concerto. Per fortuna alcuni spettatori nel pubblico hanno avuto la prontezza, nel momento in cui la situazione stava degenerando, di placcare l’energumeno e consegnarlo alle guardie.

Da quel momento in poi, l’entusiasmo è risalito alle stelle grazie alla prova di gran livello sfoderata dal quintetto, che ha incendiato i presenti al ritmo di inni power folk come “Pagan Revolution”, “The Wanderer” e l’anthemica “Moonbeam Stone Circle”, sulla quale si è anche formato un piccolo wall of death accolto con grandi sorrisi e concluso con abbracci sudati e fieri tra chi vi partecipava.

I suoni sono risultati adeguati nonostante le difficoltà presentatesi durante la giornata in termini di tempistiche e durata del soundcheck, ma è stata ovviamente protagonista la capacità dei musicisti di sciorinare ottime esecuzioni individuali sotto ogni aspetto, dal violino squillante di Fabio “Lethien” Polo, elemento caratteristico del suono degli Elvenking, agli strumenti a corde del trio Headmatt – Jakob – Aydan (rispettivamente Mattia Carli, Alessandro Jacobi e Federico Baston) chiamati ad un compito di dinamica e solismo non certo scontato. Per concludere il giusto omaggio a tutti, non si può ovviamente non citare anche Symohn (Simone Morettin) dietro alle pelli, il quale ha esibito un’ottima prova nel mantenere la sezione ritmica costante e soprattutto veloce e terremotante.

Non sarebbe possibile raccontare questo ultimo concerto della serata senza citare il brutto avvenimento di cui sopra, poiché anche gli artisti sul palco erano visibilmente infastiditi e agitati. Si è davvero temuto che le cose potessero prendere una brutta piega in pochi altri istanti. Consentitemi una riflessione personale: ai concerti vogliamo divertirci e chiunque sia stato al più estremo degli spettacoli può confermare che, anche in mezzo ad un pogo selvaggio, il metallaro rispetta un codice di onore che assicura l’incolumità di tutti. La violenza lasciatela a casa!

Posso dire, in virtù della posizione privilegiata di fido aiutante di giornata del sommo capo Ivan Gaudenzi, fattosi in mille per rendere realtà questa seconda edizione del Metal Fortress, che l’intera giornata è stata un’esperienza memorabile dal punto di vista personale ma anche che, complice la splendida cornice, ha conquistato il cuore di molti degli accorsi. Vi rinnovo l’invito al primo sabato di settembre 2024 per la terza edizione del Metal Fortress. Hail, Hail to Metal!!

SCALETTA

  1. Rapture
  2. The Hanging Tree
  3. Draugen’s Maelstrom
  4. Pagan Revolution
  5. Silverseal
  6. The Wanderer
  7. Moonbeam Stone Circle
  8. Bride of Night
  9. The One We Shall Follow
  10. Sic Semper Tyrannis
  11. Herdchant
  12. The Divided Heart
  13. Elvenlegions
  14. The Winter Wake

È difficile fare conclusioni quando, dopo un anno dietro alle quinte, in silenzio e con tanta passione senti che l’evento è finito ed è riuscito bene. Inutile dire che il posto piace a tutti: la rocca di Gradara ha conquistato pubblico e gruppi, è la protagonista indiscussa di questo festival. Statuaria e severa ci guarda dall’alto dei suoi secoli e probabilmente ci giudicherà; se bene o male, non è dato sapere. Noi svolgiamo il nostro umile compito, ovvero portiamo una musica particolare in luoghi dove difficilmente in questi anni avrebbe potuto aver accesso: essendo parte dei beni culturali, non è facile fare tante cose e comunque c’è una logistica molto delicata e tanta burocrazia per preservare questo luogo così ben mantenuto nel tempo. Dato che di quello che tutti hanno potuto vedere abbiamo già parlato, mi piacerebbe rendervi noti alcuni personaggi/amici che hanno collaborato dietro le quinte: il sindaco metallaro e il consigliere rock, che ringrazio in particolar modo (il benestare e la collaborazione di Filippo e Matteo sono stati importantissimi per l’evento), sono come il re e il consigliere di guerra di Gradara per il sottoscritto. Naturalmente abbiamo dovuto assoldare anche un generale che per noi si è trattato di Saverio di Cerberus Booking, Scudiero personale del re, abile stratega ed esperto di tante battaglie e poi ci sono stati i veri alfieri voluti da Saverio e da me, ovvero i gruppi che hanno partecipato e reso possibile il festival di questa edizione. Da ultimi ma non ultimi, devo ringraziare ancora qualcuno… Gli amici a me vicini e tutti i collaboratori del sito che sono state le guardie che hanno messo i propri servigi a mia disposizione. Non dimentichiamo che abbiamo aperto le porte al pubblico, ovvero il popolo, non di meno importanza per la riuscita di questa grande battaglia che abbiamo combattuto tutti assieme. Voglio ringraziare anche Federico, Betty, Pietro, Sara e tutta la squadra di Gradara Innova, ottimi burocrati senza i quali ci saremmo persi in questioni davvero spinose. Poi, be’, sperando di non aver dimenticato nessuno, ci sarei io… ma chi sono io? Nessuno… forse il giullare di corte! « Sire, ci sarebbe forse la possibilità di organizzare un concerto metal a cort. Cosa ne dice? » – un tramite umile ma onesto, che ha riunito persone, ha cercato di dare un bello spettacolo al pubblico, ha voluto far star bene i gruppi, cercando di rispettare le regole del gioco. Se dovessi scegliere un momento, be’, forse sarebbe il palco vuoto e le quattro sedie rimaste, con mia moglie Olga che mi dice « Ce l’hai fatta anche questa volta! » ed io che, forse senza rendermene ancora conto, penso che abbiamo fatto qualcosa che, almeno a qualcuno, è piaciuto! (Ivan Gaudenzi)

STRANGER VISION

LEVANIA

ROSAE CRUCIS

SECRET SPHERE

ELVENKING

1 commento su “The Metal Fortress – ELVENKING / SECRET SPHERE / ROSAE CRUCIS / LEVANIA / STRANGER VISION”

  1. Bravi ragazzi, bravissimo Ivan, complimenti anche ai fotografi. Nonostante il contemporaneo concerto di Max Pezzali (certo che lo fa proprio apposta) c’era davvero tanta gente! L’evento è riuscito alla grande!

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