VEGA – Battlelines

Titolo: Battlelines
Autore: Vega
Nazione: Regno Unito
Genere: Hard Rock
Anno: 2023
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Nick Workman: voce
Mart Trail: basso
Marcus Thurston: chitarra
Billy Taylor: chitarra
Pete Newdeck: batteria


Tracce:

01. Heros And Zeros
02. Killers
03. Battlelines
04. Love To Hate You
05. Don’t Let Them See You Bleed
06. Embrace The Grey
07. 33’S And 45’S
08. Into The Fire
09. Run With Me
10. Not Enough
11. God Save The King
12. Gotta Be You


Voto del redattore HMW: 7,5/10
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Il viaggio musicale dei britannici Vega continua ancora in questo interessantissimo anno musicale con l’ottava nuova creatura in studio intitolata: Battlelines. Diciamo che dal primo album in studio Kiss Of Life, del 2009, ne è passata di acqua sotto i ponti perché il loro sound si è evoluto partendo dal puro AOR degli esordi e continuando al robusto hard rock degli ultimi dischi. Questa trasformazione è stata favorita in parte dallo split dei fratelli James Martin (tastiera) e Tom Martin (basso) recentemente entrati nei Nitrate, prima della pubblicazione del penultimo e riuscitissimo platter Anarchy And Unity del 2021. La band capitanata dal frontman Nick Workman non sostituisce entrambi i musicisti ma solo il bassista con il nuovo Mart Trail lasciando volontariamente vacante il posto della tastiera. Da qui parte quell’indurimento sonoro guidato maggiormente dalle chitarre elettriche e ispirato a gruppi contemporanei come i Muse e gli Shinedown per citarne alcuni. Per fortuna il quintetto non abbandona i fondamentali tocchi AOR del passato influenzati principalmente dai connazionali Def Leppard e l’imprescindibile melodia di fondo tanto cara alla propria musica. Oltretutto, dopo aver scritto per anni canzoni con i Martin, Nick adesso collabora con il batterista Pete Newdeck che è anche un produttore di grande esperienza. Oltre al cantante e al batterista citati prima, il combo inglese è composto da Marcus Thurston e Billy Taylor alle chitarre e dalla new entry Mart Trail al basso.

“Avere la sensazione che ci sia qualcosa da dimostrare è sempre un buon punto di partenza. Il processo di scrittura, registrazione e completamento delle canzoni è stata l’esperienza più piacevole che ho avuto da quando ho iniziato a scrivere e produrre. Sento che abbiamo migliorato il nostro sound e non potrei essere più felice di come è andato a finire Battlelines. Non vediamo l’ora che la gente lo ascolti e poi lo porti in strada”, afferma Pete Newdeck.

Le due chitarre sono quindi in primo piano anche in questo nuovo platter, come logica di un percorso intrapreso già due anni fa ma la differenza sonora tra questo e il precedente album non è poi così diversa perché, anche qui, pezzi come la ballata “33’S And 45’S’’ e la sdolcinata “Not Enough”, sono praticamente un tuffo nel passato per via dei riuscitissimi e super melodici ritornelli e dei cori accattivanti che li sostengono. Battlelines è però un’opera che non vive sugli allori dei lavori precedenti in quanto la moderna musica hard rock degli anglosassoni fa capolino in quasi tutti i solchi. L’acutissima e calda voce di Nick Workman continua ad essere il punto di riferimento già dall’apri pista, “Heros And Zeros”, brano carico degli elementi fondamentali del gruppo anglosassone, come l’alternata e ottima armonia vocale, l’orecchiabile ritornello e gli epici riff chitarristici del duo Marcus Thurston/ Billy Taylor, che proseguono vigorosi e ruvidi pure nella successiva “Killers”. Qui il ritmo è ancora più veloce e maestoso grazie a degli accordi tastieristici di sottofondo in pieno stile AOR, nonostante la durezza di fondo della composizione e del prolungato e appassionato assolo della sei corde elettrica. La cadenzata ed elegante Battlelines” è la canzone tipica dei Vega perché contiene la loro inconfondibile strofa melodica. Il tutto è poi guidato dalla ruffiana ugola del bravissimo Workman, sfociante in un super orecchiabile ritornello che rimane forzatamente in testa per giorni. Le prime due tracce scritte per l’album sono invece l’elettrizzante e modernissima, “Don’t Let Them See You Bleed” e l’ultima in scaletta, la cadenzata “Gotta Be You”. La prima è caratterizzata da potenti sintetizzatori e dal muro sonoro costruito dalla affiatata coppia di chitarre che sono sovrastate solo dal cantato a squarciagola di Nick. La seconda è all’opposto un battente e classico hard rock, sempre alla Def Leppard, molto atmosferico, armonico, dalle venature metal (basta ascoltare il potentissimo assolo di chitarra) e ricco di cori che trascinano l’anima e il cuore dell’ascoltatore.  La pacata e ritmata “Embrace The Grey” parte invece con un grande lavoro di basso per accelerare con riff chitarristici che dopo lasciano di nuovo il posto alla quattro corde di Trail e alle corde vocali incazzate e filtrate del cantante britannico. Questo vortice di robusti e melodici accordi è ormai il marchio di fabbrica dei trasformati Vega, che comunque non tralasciano momenti ambientali e malinconici, come nel caso della sentimentale, “Into The Fire”, ricca di pathos e di uno stupefacente ritornello di puro AOR dal tipico stile inglese, impreziosito ancora una volta dalle potentissime e armoniche corde vocali del vocalist. Delude invece la penultima e vivace, “God Save The King”, canzoncina che omaggia il nuovo re britannico. Troppo ripetitiva nel ritornello e scanzonata nei primi minuti. Si salva in parte verso la conclusione quando le due sei corde tirano fuori i loro artigli elettrici dando un tocco metal ad una base sonora modestamente roccheggiante e un po’ troppo banale.

In conclusione, i Vega continuano con sicurezza la loro strada consapevoli di essere un’ottima band e di continuare ad acquisire nuovi fan. Sono una formazione moderna che si proietta con oculatezza e senza strafare in un futuro musicale difficile a livello concorrenziale. Workman e soci, quindi non dimenticano le proprie origini e soprattutto non rinnegando il tradizionale e puro AOR di matrice inglese ormai superato dallo tsunami scandinavo e in particolare svedese.

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