ELECTRIC MACHETE – High Penetration Formula

Titolo: High Penetration Formula
Autore: Electric Machete
Nazione: Italia
Genere: Stoner / Funk / Strumentale
Anno: 2023
Etichetta: Slack Records

Formazione:

Mengo – Chitarra
Marco – Basso e Voce
JOE – batteria


Tracce:

1. Treggia
2. Cingolato
3. Dance with the Machine
4. Processionarie
5. Go to Hell
6. Gardano
7. Amnesia
8. High Penetration Formula
9. Nafta


Voto del redattore HMW: 7/10
Voto dei lettori: 5.0/10
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Nascono nelle Marche gli Electric Machete. Non me ne vogliano gli amici a cui nego recensioni per troppo coinvolgimento. Conosco solo di vista questo trio, per cui, come in altre occasioni, mi sono sentito di poterne parlare e dargli la giusta visibilità che meritano. Si propongono come Obscure Agrarian Power trio (come da sito bandcamp), ma nel genere riportato qui sotto, potrete trovare anche Stoner / Funk / Strumentale. Non è una mia elucubrazione: anche in questo caso mi rifaccio alla scheda del gruppo stesso.

Tutto sommato sono d’accordo su tutte queste “etichette”. I ragazzi marchigiani escono per Slack Records, una piccola realtà locale molto attenta all’underground, quello vero, viscerale, che molto spesso non riesce a uscire troppo dai confini regionali, ma va bene così. Alcuni gruppi possono comunque diventare delle realtà di culto e hanno molta più ragione d’esistere di altri che suonano da una vita cercando di arrivare a chissà quali palchi.

Con questo High Penetration Formula, il trio casereccio di Borgo Massano, Pesaro, propone uno Stoner contaminatissimo, quasi esclusivamente strumentale, se non per alcuni passaggi vocali rochi, sporchi e polverosi di Marco, bassista in prima battuta. In questo sfogo bucolico gli Electric Machete sfoggiano tutto il loro estro musicale ed evadono dagli schemi, pur sempre evidenziando la loro passione per la sperimentazione e per i Black Sabbath. In una mezz’ora scarsa di deliri mai troppo virtuosi, il trio porta a casa un disco di ottima fattura in un periodo dove doom e stoner stanno tornando in auge grazie a tutto questo filone di retro-rock che non ci dispiace assolutamente. Tra titoli triviali come “Treggia”, “Cingolato” o “Nafta” arriviamo in fretta alla fine del disco piacevolmente sorpresi da questa proposta a tratti bizzarra, originale e suonata magistralmente. Ho potuto vedere all’opera in più di un’occasione Joe alla batteria tra i suoi tanti gruppi e posso confermare una certa maestria e professionalità nel suo tamburellare! Mengo alla chitarra riesce a combinare una distorsione piacevolissima a dei riff rock ‘n’ roll senza esagerare nei virtuosismi. Avrei voluto sentire forse più voce, dato che la combinazione è davvero ottima e funziona bene.

Sono curiosissimo di vederli all’opera dal vivo e dato che sono del territorio marchigiano, non penso che mi farò sfuggire l’occasione. Consigliatissimi a tutti gli amanti del genere!

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