SOLITARY SABRED – Temple Of The Serpent

Titolo: Temple Of The Serpent
Autore: Solitary Sabred
Nazione: Cipro
Genere: Heavy Metal
Anno: 2023
Etichetta: Vinyl Store

Formazione:

Petros “Asgardlord” Leptos – Voce
Demetris “Spartacus” Demetriou – Chitarra
Nikolas “Sprits” Moutafis – Chitarra
George “Stainlesz” Papaioannou – Basso
Fotis “Defiler” Mountouris – Batteria


Tracce:

1. Echoes From The Tomb
2. The Skeleton King
3. Spectral Domain
4. Bound By The Lich
5. Lament
6. Flight Of The Banshee
7. The Undead Cry For Vengeance
8. Lord Of Ganzer
9. Reaper Of Kur
10. Gates Of Namtar


Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 9.0/10
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Recensione scritta da Fabio Perf.

Tornano i Solitary Sabred con il loro quarto studio album Temple Of The Serpent!

Per chi non conoscesse questo gruppo cipriota, i Nostri sono attivi dai primi anni 2000 e fautori di un Heavy Metal classico, ruvido, totalmente devoto alla purezza e alla tradizione del genere che, talvolta, sconfina nel power americano. Come per i precedenti dischi i Solitary Sabred ci propongono un disco a tema, nello specifico, una storia dalle tematiche dark-fantasy.

Fin dalla prima traccia, l’incipit “Echoes From The Tomb”, veniamo catapultati nel concept di questo Temple Of The Serpent: l’attacco frontale di “The Skeleton King” ci porta in un mondo oscuro, decantato dal metal veloce e spietato dei Solitary Sabred. Anche il singolo “Spectral Domain” rimane su queste coordinate, col suo coro ossessivo e ipnotico. Ottimi i fraseggi di chitarra, atti a creare un tappeto sonoro notevole in cui si staglia la voce aggressiva del cantante Petros “Asgardlord” Leptos, dotato di una buona vocalità, di cui possiamo apprezzare il lato più duro e ruvido, alternato ad acuti potentissimi. Ne è un perfetto esempio la successiva traccia “Bound By The Lich”, introdotta da un riff al vetriolo e caratterizzata dalla convincente prova del cantante cipriota che, in certi frangenti, sembra voler fare il verso al Re Diamante.

Il resto del disco si snoda più o meno sulle coordinate ivi descritte: non c’è spazio per ritornelli ruffiani o melodie facili, l’heavy metal senza compromessi dei Solitary Sabred regna sovrano. Nonostante i pezzi siano tutti piuttosto diretti, con una ritmica martellante, riusciamo comunque ad apprezzare cambi di tempo e umore, grazie a un ottimo lavoro dei due chitarristi Demetris “Spartacus” Demetriou e Nikolas “Sprits” Moutafis, davvero convincenti con le loro armonizzazioni e oltremodo efficaci in fase solista.

Il finale del disco, che coincide col finale del racconto, è davvero ben concepito, con accelerazioni che si alternano a parti narrate più evocative e a repentine ripartenze. “Reaper Of Kur” è un metal cadenzato, che richiama da vicino gli americani Helstar, con un ritornello battagliero. La chiusura del disco, “Gates Of Namtar”, non fa altro che ribadire il concetto di metal epico e aggressivo dei Ciprioti.

In definitiva, se amate il metal più puro e intransigente, scevro di inutili fronzoli e melodie ammiccanti, questo Temple Of The Serpent potrebbe fare al caso vostro, grazie anche alla convincente prestazione dei Solitary Sabred.

 

1 commento su “SOLITARY SABRED – Temple Of The Serpent”

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