LOCKDOWN JUNKIES – Extended

Titolo: Extended
Autore: Lockdown Junkies
Nazione: Italia, Stati Uniti D‘America
Genere: Hardcore
Anno: 2023
Etichetta: P. I. G. (col coinvolgimento non chiarito della Little Mafia e della Innocent Sinners)

Formazione:

Mauro Codeluppi: voce
Paolo Crimi: batteria
Tommy Massara: chitarra
Casey Orr: basso


Tracce:

01.   Fool
02.   Different
03.   Black Rain
04.   Lockdown Junkies
05.   The State
06.   Mass Murder
07.   Serial Thriller – Serial Killer
08.   The Dead Don’t Mind
09.   Why Am I So Angry


Voto del redattore HMW: 6/10
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Di tanto in tanto l’affetto nutrito dal bel Massara per l’hardcore non può fare a meno di tornare a galla. Chi non avesse sentito nominare gli Extrema che di sfuggita sappia infatti che il gruppo, sia pur di rado e timidamente, non ha disdegnato di strizzare l’occhio al genere; ma soprattutto che il chitarrista militò nei Crash Box negli anni ottanta, conferendo loro d’altronde un certo taglio metal in quello stesso periodo (si ascolti Finale, album del 1987 per la storica T.V.O.R. On Vinyl).

A completamento di un quartetto che trae evidentemente il nome (ancora???) dal fermo pandemico che fu, con lui stavolta il molto ben preparato Paolo Crimi (batterista degli Extrema prima dell’ingresso di Frullo e il suo pasciuto curriculum vitae), Casey Orr (Gwar e gli stessi Rigor Mortis di Mike Scaccia, tra gli altri) e Mauro Codeluppi (per chi fosse stato intrappolato nelle grotte di Postumia fino ad oggi, voce delle leggende hardcore Raw Power).

La proposta dei Lockdown Junkies rappresenta il lato classico del genere. Benché privo della furia newyorkese che fu e della generale urgenza di quel decennio, Extended rovescia dalle casse poco più di diciotto minuti racchiusi in nove brani brevi e veloci, sporadicamente macchiati di metal (“Mass Murder”, “Why Am I So Angry”) e con qualche buona sortita (“Serial Thriller – Serial Killer”) che ne alza la media qualitativa. Il quadro generale è interessante forse più a fini collezionistici ed ossequiosi verso i nomi in campo che altro. Le esecuzioni sono sì – pare – genuine e reali ma gravate di uno sgradevole senso di distacco, né l’irrefrenabile verbosità di Codeluppi contribuisce ad attutire tale brutta sensazione.

Se la prossima volta riuscissero a vedersi tutti insieme in studio, forse l’interpretazione e il sudore sapranno mettere una toppa ad una scrittura non superlativa.

Marginale.

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