KONTRUST – Madworld

Titolo: Madworld
Autore: Kontrust
Nazione: Austria
Genere: Alternative Metal
Anno: 2023
Etichetta: Napalm Records

Formazione:

Julia Ivanova – Voce
Stefan Lichtenberger – Voce
Michael “Mike” Wolff – Chitarra
Gregor Kutschera – Basso
Joey – Batteria
Manuel Haglmüller – Percussioni


Tracce:

1. I Physically Like You
2. Madhouse
3. Rock To Outer Space
4. Black Soul
5. Criminal
6. The End
7. Pulling
8. Lederhosen Overkill
9. Masterpiece Of A Monster
10. U.F.I.U.
11. I Can’t Control It


Voto del redattore HMW: 8,5/10
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Dopo quasi dieci anni dall’ultimo disco il gruppo austriaco torna sulla scena, rompendo l’attesa, presentando alcune interessanti novità rispetto a Explositive. I Kontrust introducono infatti la nuova voce femminile della camaleontica Julia Ivanova ed un nuovo elemento ritmico rappresentato dal batterista Joey Sebald (che vanno a sostituire rispettivamente la storica voce di Agata Jarosz e le agili bacchette di Roman Gaisböck).

Non sono certamente solo queste le uniche novità che la formazione austriaca intende presentarci con Madworld. L’ album è infatti anche contaminato da sonorità elettroniche che si fondono alla perfezione con le più tradizionali sonorità metal. I temi trattati sono i più vari che l’ ormai consolidata attitudine scanzonata del gruppo riesce a rappresentare risultando sempre divertente e mai pedante.

Se già dalle prime note di “I Physically Like You” e “Madhouse” ritroviamo l’attitudine giocosa dei Kontrust e la capacità di creare tormentoni pronti a risuonare in eterno nella nostra testa, con “Rock To Outer Space” ecco che ci troviamo di fronte ad una traccia più elettronica che a tratti suona come una bizzarra ma riuscitissima collaborazione con gli Eiffel 65.

“Black Soul” che segue, ci ricorda invece quanto il suono dei Kontrust possa ancora essere pesante e violento nel nome del metal più duro e puro.

Una cattiveria che ritroviamo anche su “Criminal” sebbene sempre impreziosita dal riconoscibile groove realizzato dall’eccellente collaborazione tra le percussioni di Manuel Haglmüller e il basso di Gregor Kutschera. Il disco continua a strizzare l’occhio alle sonorità più varie tanto che sull’inizio di “The End” sembra di ascoltare una canzone dei Let 3, gruppo croato che per altro vi consiglio di approfondire. “Lederhosen Overkill” consiste non solo in un tributo al tradizionale costume austriaco che i Kontrust indossano per alcune esibizioni dal vivo (divenuto un’icona del gruppo dopo il grande successo del singolo “Bomba” del 2009), ma anche una sottile critica al simbolo stesso rappresentato appunto dai Lederhosen.

Con la consueta ironia e leggerezza, sulle note dell’immancabile Jodel, i Kontrust ci invitano a riflettere sul significato delle icone a cui ogni gruppo musicale immancabilmente finisce per legarsi e che finiscono talvolta per ridurre i musicisti a semplici macchiette. Dopo l’insolita canzone romantica “Masterpiece Of A Monster” e la critica sociale, seppur leggera, rappresentata da “U.F.I.U”, il disco si conclude con “I Can’t Control It”, in cui ritroviamo un’importante componente elettronica che permette alla traccia di aprirsi ed esplodere sul finale su un ritornello più melodico, armonioso e dinamico.

Le undici tracce dell’ultimo lavoro dei Kontrust riusciranno senz’altro a divertire e soddisfare un ampio spettro di pubblico dalle preferenze più disparate, frutto di un eccellente lavoro di scrittura e produzione che valorizza una sonorità contemporanea e al passo coi tempi ma non banale, immediata all’ascolto ma mai superficiale, energica e scanzonata ma attenta ai più piccoli dettagli.

Non ci resta che attendere di ascoltare dal vivo le tracce di Madworld e di festeggiare con i Kontrust il loro rinnovato affiatamento.

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