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In uno scambio di messaggi su una delle nostre oscurissime chat, il prode Caporedattore Ivan mi ha invitato a fargli scoprire un titolo a lui sconosciuto, possibilmente sottovalutato: dopo un ossequioso “obbedisco” mi sono immerso nella mia collezione riemergendone con “Beyond Woodward” degli americani Xinr.
Una scelta che, però, non soddisfa appieno le richieste del boss: se il nome Xinr (la pronuncia corretta è Ex-Sinner) potrebbe suonare nuovo alle sue orecchie – ma non per alcuni di voi! – è quel “sottovalutato” che è forzato… ma andiamo con ordine. La storia degli Xinr è tutta racchiusa nei confini temporali di un’annata: originari di Portland (Oregon) dove si formano, più o meno, nel 1984, i Nostri affinano equilibri ed abilità dandoci dentro con le prove ed arrivano a compiere l’esordio dal vivo nel mese di agosto; purtroppo, un tragico destino è in agguato e, il 30 novembre, viene scritta la parola “fine” sulla band, quando il cantante Tony Saiz ed il chitarrista Shaun Tramel trovano la morte in un incidente stradale.
Nel 2008 l’etichetta americana Stormspell Records riporta in circolazione il nome Xinr pubblicando “Beyond Woodward”, compilation che raccoglie il materiale demo registrato dalla band, un brano dal vivo, una strumentale, una composizione di Tony Saiz con la sua sola voce e le versioni powerizzate di “Fight The Dragon” e “The Devil’s Gone”, apparse su “Vengeance Is Mine” dei Cruella, gruppo in cui ha militato il chitarrista Roger DeCarlo. “Beyond Woodward” si presenta con una copertina molto bella (ed anche un poco fuorviante in merito ai suoi contenuti) ed un libretto completo dei testi delle canzoni e foto d’epoca.
Tornando alla musica, gli Xinr suonavano un heavy metal classico ed energico in cui non mancavano reminescenze hard rock di matrice anni settanta e sporadici rallentamenti dal maggior tasso evocativo; Stormspell indicava la proposta del gruppo americano nello stile di Judas Priest, Cirith Ungol e Mercyful Fate, e devo dire che se i Judas Priest (sia quelli degli anni 70 che quelli più classicamente heavy metal) sono la band che potrebbe – e sottolineo potrebbe – essere più identificabile nella musica degli Xinr, i punti di contatto con i Cirith Ungol non sono moltissimi, riscontrabili nei primi brani della raccolta: delle vocals laceranti davvero vicinissime a quelle di Tim Baker, alcuni suooni delle chitarre e qualche passaggio cadenzato dalle suggestioni oscure. Ancora meno quelli con i Mercyful Fate: anzi, per quanto mi riguarda, King Diamond e soci non ce li sento proprio in questo dischetto. Nel complesso, i brani sono decisamente piacevoli (ma non memorabili ahimè..) così come lo è l’ascolto, grazie al lavoro di rimasterizzazione di Dimitar Dimitrov, ed in particolare ho apprezzato, lungo le composizioni originali, l’ottimo lavoro delle chitarre, precise e vivaci.
Ecco, questo è quanto: consigliato ai collezionisti incalliti, “Beyond Woodward” non è uno scrigno di gemme perdute, ma è sicuramente un bel modo per recuperare il buon Heavy Metal che, nel 1984, venne forgiato da questo sfortunato gruppo: sarebbe potuta diventare una band importante nel firmamento HM? Non lo sapremo mai, il Fato tutt’altro che Misericordioso, ha voluto un altro destino per gli Xinr.