RUSSELL GUNS – Medusa

Titolo: Medusa
Autore: Russell Guns
Nazione: Stati Uniti D'America
Genere: Hard rock
Anno: 2024
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Jack Russell: voce
Tracii Guns: chitarra
Alessandro Del Vecchio: tastiera
Johnny Martin: basso
Shane Fitzgibbon: batteria


Tracce:

01. Next In Line
02. Tell Me Why
03. Coming Down
04. Where I Belong
05. For You
06. Give Me the Night
07. Living A Lie
08. In And Out of Love
09. Medusa
10. Back Into Your Arms again
11. I Want You


Voto del redattore HMW: 7/10
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Prendi il cantante Jack Russell (Jack Russell’s Great White, ex Great White) e il chitarrista Tracii Guns (L.A. Guns, Blackbird Angels e Sunbomb), due leggende degli anni ’80, buttandoli in coppia sul mercato discografico per rievocare un passato lontano che difficilmente tornerà in auge e il gioco è fatto. Indubbiamente questo suscita sorpresa e curiosità per una delle tante idee targate Frontiers Records, capace di unire per la prima volta questi due artisti americani in un progetto che all’inizio non aveva convinto del tutto gli stessi protagonisti.

Riguardo all’album, Jack dice: “È stato fantastico realizzare un disco con Tracii! Inizialmente, avevo le mie riserve sulla realizzazione di questo album, ma alla fine è uno spasso. Suonerò con Tracii in qualsiasi momento!”

In effetti, tutti conoscono Tracii come il chitarrista solista dei L.A. Guns mentre Jack è conosciuto come il frontman dei suoi ex Great White. Due band diverse perché i L.A. Guns erano e sono un gruppo hard rock più pesante e strafottente rispetto ai più commerciali e melodici rockers Great White. In tutto questo nuovo disco si nota come Russell, è rimasto quieto e tranquillo nel suo cantato mantenendo addirittura la stessa timbrica giovanile. L’amico Guns è anche lui la stessa forza della natura che abbiamo ammirato negli ultimi quarant’anni. In studio con i due musicisti troviamo il bassista Johnny Martin (L.A. Guns), il batterista Shane Fitzgibbon (ex L.A. Guns) e il tastierista Alessandro Del Vecchio. Il sound non è però del tutto quello dei pistoleri di Los Angeles e sinceramente non so se sia un bene o un male. Russell e Guns suonano un hard rock classico, con venature blues, tendente alla melodia ma poco potente, tranne che per i devastanti assoli chitarristici di Tracii. Naturalmente ci sono influenze stilistiche delle due band di provenienza e per fortuna l’ugola di Jack brilla ancora magnificamente.

Tracii Guns afferma: “Jack è una delle più grandi voci rock della nostra generazione. È un onore totale suonare la chitarra in questo disco”.

Medusa parte in quarta con il tradizionale rock americano ottantiano di “Next In Line” e “Tell Me Why”. La prima sa molto di Great White con le corde vocali melodiche del singer in primo piano; se questa è una canzone dal buon ritmo blueseggiante, grazie al grande lavoro chitarristico e tastieristico di Del Vecchio, la seconda, “Tell Me Why”, è un indiavolato pezzo hard rock di scuola Guns che coinvolge dall’inizio alla fine per via anche di un orecchiabile ritornello. “Coming Down”, continua sulla stessa scia con il cantante statunitense ancora sugli scudi per via delle sue ancora buonissime estensioni vocali. Il ritmo è infernale per via di una sezione ritmica battente e una sei corde elettrica dirompente e spigolosa soprattutto negli assoli. A differenza della robusta, stradaiola e scontata “Where I Belong” dallo stile glam, piace invece da subito il rock and blues di “For You”. Questa è una song caratterizzata da un accattivante ritornello, un bell’attacco di pianoforte e da cori pieni di soul. Delle voci corali femminili introducono poi la travolgente e cadenzata, “Give Me The Night”, capace di catapultare nel rock and roll scanzonato dei mitici anni ’80. L’enorme enfasi della chitarra e il ripetitivo e ossessionante refrain avvicinano addirittura la canzone al suono dei leggendari Deep Purple. In tutta l’opera si ammirano anche degli ottimi arrangiamenti e una perfetta e moderna produzione capace di mettere in risalto in modo pulito e comprensibile tutti gli strumenti della band. In un album del genere non può poi non mancare la ballata che spezza l’energia iniziale proiettando l’ascoltatore verso una pausa obbligata e rigeneratrice. È il caso di “Living A Lie”, dall’acustica partenza e dal crescendo elettrico che trova ancora in Jack e in Tracii i perni fondamentali di questa nuova creatura musicale.

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