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Beast in Black + Gloryhammer + Brothers Of Metal
EVENTO: Glory of the Beast Tour
LUOGO: Alcatraz, Milano
DATA: 17-01-2024
Con l’evento “Glory And The Beast” si allunga la lista dei co-headliner tour che toccano l’Italia. L’efficace formula in voga recentemente propone ai fruitori di musica metal in Europa dei concerti dalla riuscita assicurata unendo due nomi di successo di (più o meno) pari livello all’interno dello stesso genere. Eccoci quindi servita l’occasione di vedere il 17 gennaio scorso gli spassosi Gloryhammer insieme agli accattivanti Beast in Black, accompagnati dai Brothers of Metal, in una venue di tutto rispetto. Il sapore dell’evento è quasi quello di un minifestival, che ha riunito un sostanzioso gruppo di fan dell’heavy e power metal, pronti a scaldarsi e divertirsi nel locale dell’Alcatraz di Milano e combattere un umido e freddo mercoledì sera.
Il cosiddetto “viking metal” non è ancora passato di moda e ce lo dimostra il primo gruppo della serata, gli svedesi Brothers of Metal (un nome, un programma). Vestiti di tutto punto in abiti barbarici, calcano per la prima volta un palco italiano e non mancano di farcelo notare confessando che si tratta del loro miglior concerto mai fatto in Italia: battuta a parte, sembra davvero che non sia la prima volta, visto il coinvolgimento dei presenti, pronti ad intonare i testi delle canzoni insieme a loro. Una piacevole sorpresa anche per il gruppo stesso, che si gode il pubblico in visibilio, specialmente durante i ritornelli degli ultimi due pezzi proposti “Yggdrasil” e “Defenders Of Valhalla”, inni che sono proprio quello che ci vuole per caricare il pubblico e prepararlo per la serata.
Scaletta Brothers of Metal:
The Death of the God of Light
Prophecy of Ragnarök
Njord
Ride of the Valkyries
The Other Son of Odin
Berserkir
Concerning Norns
Yggdrasil
Defenders of Valhalla
C’è stato un momento di confusione giustificata quando un membro dello staff ha piazzato sul palco un cartonato a dimensione originale di Tom Jones e si sono spente le luci… con i riflettori puntati sul cartonato proprio come se fosse l’autore britannico a intonarlo è cominciato il brano “Delilah”. Lo sconcerto è durato poco, dato che tutti hanno ben presto seguito a ruota la melodia della canzone, tra le risate generali. Un incipit sì inaspettato, ma neanche troppo per chi già segue i Gloryhammer (con più di 10 anni di carriera all’attivo) e sa che il gruppo ama essere spiritoso. Epicità a tutta birra sin dal primo brano “Holy Flaming Hammer of Unholy Cosmic Frost” tratto dall’ultimo disco, che come ci ricorda il tastierista Zargothrax “è il miglior nuovo ultimo album di tutti i tempi” aggiungendo che “se non ve ne siete accorti questa volta ci siamo portati dietro anche un maledetto castello”. Impossibile non apprezzare infatti la sistemazione del palco, un vero e proprio edificio medioevale con due torrette, lo scenario perfetto al centro del quale domina il protagonista di tutte le narrazioni del gruppo, il principe Angus McFife (il cantante Micheal Sozos). La scaletta scelta è davvero succulenta e distribuisce bene i brani più conosciuti come le omonime “Gloryhammer” e “Angus McFife”, “The Land Of Universe” e la coppia trionfante conservata per il finale “Hootsforce” e “The Unicorn Invasion of Dundee”. Un’esibizione farcita di simpatia, durante la quale abbiamo anche assistito alla comparsa di alcuni goblin che hanno invaso il palco per duettare, suonare la tromba oppure soltanto per essere picchiati da Angus con il suo martellone. Complimenti ai Gloryhammer che anche se hanno presentato uno spettacolo leggero e divertente, non hanno mancato di coinvolgere i presenti e che soprattutto non hanno dimenticato cosa significa fare del buon power metal senza troppe pretese, dando in pasto ai propri fan un brano più godibile dell’altro uno di fila all’altro.
Scaletta Gloryhammer:
Holy Flaming Hammer of Unholy Cosmic Frost
Gloryhammer
The Land of Unicorns
Fly Away
Angus McFife
Wasteland Warrior Hoots Patrol
Fife Eternal
Masters of the Galaxy
The Siege of Dunkeld (In Hoots We Trust)
Keeper of the Celestial Flame of Abernethy
Universe on Fire
Hootsforce
The Unicorn Invasion of Dundee
Sulle note di una playlist anni ’80 viene velocemente effettuato il cambio di palco…e che palco! Questa volta i Beast in Black hanno puntato sull’epicità. Mentre ai lati del palco svettano due giganti tori rossi giapponesi, la scena centrale è occupata da una piattaforma piuttosto alta sulla quale è montata la batteria, mentre davanti a quest’ultima la testa felina della bestia (mascotte del gruppo) ringhia a fauci spalancate verso il pubblico. Poco prima dell’orario stabilito ecco comparire i musicisti che danno il via al loro spettacolo con “Blade Runner”, pezzo tratto dall’ultimo disco e perfetto per partire in quinta con brio. Come sempre, l’energia e la simpatia dei membri del gruppo si riflette sul pubblico, estremamente reattivo e già in visibilio dai primi brani; nessuno riesce a stare fermo infatti e a non cantare a squarciagola quando vengono proposti di fila “Beast In Black” e “Sweet True Lies”, mentre sulle note di “Hardcore” e “Moonlight Rendezvous” non si capisce se i presenti siano più felici di poter pogare, saltare o ballare, neanche fossimo in discoteca. Ormai è scontato ribadirlo, ma dobbiamo farlo: il cantante Yannis Papadopoulos è formidabile e all’altezza di ogni situazione, sia dal punto di vista della performance vocale che della presenza scenica, lasciando tutti a bocca aperta come durante la splendida esecuzione dell’emozionante ballad “Ghost In The Rain”. Impossibile non menzionare la bravura del chitarrista Kasperi Heikkinen che ammiccante e giocoso si muove sul palco con scioltezza, senza mancare mai una nota. Dall’altra parte del palco, il cervello del gruppo Anton Kabanen si muove sereno e pacato, supportando la voce di Yannis durante i ritornelli e osando rubare la scena centrale solo per i suoi assoli di chitarra, godendosi il concerto con la soddisfazione di chi sa come mandare avanti la baracca con stile. La scaletta proposta pesca più dall’ultimo album che da quello precedente, ma è stata apprezzata la scelta di inserire diversi brani dal primo disco come l’impetuosa “Zodd The Immortal”, anche se alla fine qualcuno ha storto il naso per l’ingiusta mancanza di alcuni dei pezzi più famosi. Delirio in sala mentre vengono suonate “Blind And Frozen” e “Die By The Blade”, per scivolare in chiusura con “One Night in Tokyo” verso l’immancabile finale affidato a “End of the World”. Ci lasciamo con le stesse parole pronunciate da Yannis: è sempre bello per la band tornare in Italia per calcare palchi sempre più grandi e vedere il pubblico crescere di volta in volta!
Scaletta Beast in Black:
Blade Runner
Bella Donna
Beast in Black
Sweet True Lies
Broken Survivors
From Hell With Love
Hardcore
Moonlight Rendezvous
Zodd the Immortal
Ghost in the Rain
Highway to Mars
Blind and Frozen
Die by the Blade
One Night in Tokyo
End of the World