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Evento imperdibile allo Slaughter Club: ritornano, insieme ad un manipolo di ottimi gruppi di supporto, quei simpaticoni dei Gutalax. Parola d’ordine della serata? Togliendo quelle che, per ragioni ovvie, porterebbero alla chiusura del sito, diciamo solo “divertimento”.
Esperienza difficile da tradurre a parole, un concerto dei Gutalax va vissuto! Ma andiamo con ordine…
Venerdì. Perché i concerti devono iniziare così presto? Il venerdì (purtroppo) si lavora, quindi l’arrivo al locale è ben oltre l’orario di inizio; faccio in tempo ad entrare e gli Splattergoat chiudono la loro esibizione. Peccato.
Un giretto per vedere quanti altri “simpaticoni” trovo in giro ed iniziano gli Abbinormal. Sound grezzo ma con l’aggiunta di sintetizzatore, piazzato in mezzo al palco e suonato ogni tanto dal cantante Eric. Gli Abbinormal sono una forza della natura ancora non compresa dagli scienziati: brani veloci, cattivi, tecnici e spesso molto brevi. Che li vediate in un bel club o in un sottoscala loro daranno sempre il massimo. Qualche problema con le spie per il povero chitarrista, ma anche questo è il Grind (Hotel). Simpatico il medley di tre pezzi: trenta secondi forse. E per concludere una cover dei Napalm Death, “Suffer The Children”.
Altro giro, altra birra, altre risate con i vari personaggi vestiti in modo assurdo e si spengono le luci. Sul palco i veneti Membrance. Prima volta che ne sentivo parlare, ma i testi sulla Serenissima e i vari omicidi in mezzo alle calli mi han subito attratto. Direi che potrebbe bastare così per esser certi di avere di fronte un gruppo fortissimo: e, come si sente all’inizio di Zombie Massacre, “Ora il battello può partire”…
Come genere si tratta di death metal vecchio stile, grezzo e violento dove si fatica a percepire il testo in italiano da quanto è profonda la voce. Ottimi pezzi “Spettro Malcontento”, “Marubio”, “Riva De Biasio” (brano sul macellaio di bambini di Venezia) e “Poveglia” (che parla dell’isola infestata dai fantasmi). Da scoprire su disco.
Immancabile giro durante il cambio palco, ennesima birra ed un pò di aria fresca fuori dal locale. Vengo richiamato dentro dal basso dei Guineapig. Suono esagerato e profondissimo; line check veloce e si parte. Sono in tre, ma fanno casino come se fossero in ventisette; voci cavernose e passaggi velocissimi alternati a cambi spiazzanti. Senza alcun dubbio una tecnica sopraffina al servizio di pezzi gore grind a livelli altissimi. Si poga cattivo in mezzo con “Plasmodium”, per poi un “Siete pronti a ballare?” ed arriva “Taxidermia?. Nel frattempo arrivano i Gutalax ed il bassista gli ricorda “No Pineapple On Pizza” (uno dei temi portanti della serata, azzarderei). Parte “Spine-covered Larva” e penso che morirò in mezzo a quel casino. Mi colpisce molto anche “Terminator Mosquito” ma poi abbandono il campo per riprendermi fuori su una panca…i Metallari Quarantenni non hanno il fisico come i ggggiovani che pogano lì in mezzo.
E finalmente tocca a loro, Gutalax! Introduzione e presentazione “Ciao Italia, we are Piccoli Ca@@i” e parte il delirio più totale con “Diarrhero”. Vola di tutto per aria, rotoli di carta igienica rosa vengono lanciati in ogni direzione…impossibile non esser coinvolti e non partecipare alla festa. Un live dei Gutalax è una esperienza da vivere almeno una volta, brani esilaranti che durano un niente (tipo la cover della black metal band norvegese: intro di tastiera e 2 secondi di pezzo); frasi sconclusionate (“If I say pineapple pizza, you say its the best?!! Noooo???”) e dediche cortesi a organizzatori e band precedenti. Con “Robocock” si forma un tornado di persone in mezzo, delirio vero: in un attimo si passa dal saltare felici a dei “wall of death” terrificanti.
Piccola pausa pubblicitaria dove la band invita tutti al Frantic Festival 2024 “a nuotare e pisciare nel mare”.
Una dedica all’Italia con il Coro dei Pompieri utilizzato come stacchetto, inevitabile che tutto il pubblico canti; altrimenti? Ci arrabbiamo.
Apprezzato anche il comunicato “Abbiamo solo un altro pezzo perchè vogliam bere con voi.” per l’ultima, immancabile, “Toi Toi Story” seguita dal reprise con “Nella vecchia fattoria”.
Una serata divertentissima, forse uno dei concerti più esilaranti e faticosi della mia vita. Difficile trasmettere con parole quello che si è visto allo Slaughter Club!
Ps: van spese due parole per l’ottima organizzazione. Piccolo regalo inaspettato, il pass con il nome di ogni webzine presente. Non da poco. Grazie!
PPs: Si. Sono andato vestito da unicorno…ma il tizio con il vestito da T-Rex vince su tutti. Grandissimo!
Un serie di foto dalla serata (click sulla foto per ingrandire)