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Ed è sfidando saette e fulmini, pioggia torrenziale e una scarsa propensione alla guida di coloro che hanno incrociato (e rallentato parecchio) il mio cammino, che dalla nuova base ligure di Sarzana del vostro sabaudo redattore sono giunto presso il Viper Theater della capitale artistica del rinascimento. L’occasione? La seconda edizione del Firenze Metal Fest. Edizione Grandguignolesca peraltro. Saranno ben 6 le band a passarsi il testimone sul grande palco del locale ospite: Sinister Ghost; Deviation; Gory Blister; Hour of Penance; Fulci ed infine gli storici Cripple Bastards!
Verso le 20 si portano sul palco i Sinister Ghost, gruppo che non nascondo abbia fatto scaturire in me una certa curiosità attraverso l’ascolto delle prove in studio, con il loro peculiare mix di Death e Black Metal. La fortissima presenza scenica che i ragazzi mettono in campo costituisce il punto esclamativo della loro proposta che, come ipotizzavo, risulta molto buona anche dal vivo. Difatti il complesso è attivo dal 2017 ed ha avuto ormai modo di rafforzare il proprio spettacolo, condito da grosse dosi di blasfemia e oltranzismo stilistico e tematico, dimostrabile con la distruzione di una Bibbia durante una delle varie interazioni con il Pubblico. Durante “Eden is Our Home” si trova spazio anche per una bella ospitata di Danny Metal, famoso youtuber italiano con il suo canale a sfondo umoristico nonché batterista degli Slug Gore, che per l’occasione presta la propria coriacea ugola per il pubblico divertimento. Dopo circa una mezz’ora i piacevoli Sinister Ghost salutano dopo aver scaldato a dovere il locale.
Con i Deviation entriamo senza più indugi nel reame del Metallo della Morte più nefasto e duro. I 4 membri del gruppo sanno il fatto loro e presentano i brani che costituiscono il loro recente EP omonimo regalando anche in questo caso una performance di circa una trentina di minuti di alto livello. Le strumentali Death con qualche variazione Thrash vengono sciorinate con perizia e visibile divertimento, prorompente se si dovesse giudicare il tutto solamente dalla verve del cantante Nikolas, sempre sugli scudi (e sulle spie) quasi a volersi gettare anch’egli nel pogo furioso che inizia a vorticare nella sala. Nel pubblico si sono viste svariate magliette riportanti il logo dei Deviation i quali stasera giocano in casa e fanno tutto l’occorrente per non sfigurare. Altra bella esibizione!
Vola il tempo ed il refrigerio dell’adorata bibita sacra del metallaro aiuta a velocizzarlo ulteriormente nei cambi palco… E’ già il momento dei Gory Blister! La loro proposta molto tecnica richiede un po’ di attenzione ma in men che non si dica l’ottimo stato di forma del quartetto sopperisce alla complessità e ci consente di assistere ad un terzo atto di serata notevole. Certo, anche a questi inesorabili Deathster l’esperienza non manca, essendo in circolazione da ormai un trentennio che li ha portati a disegnare uno show diretto e che bada al sodo, ma al contempo partecipato e sentito, soprattutto dagli artisti stessi che sul palco si muovono con energia e sicurezza. Approfitto di queste mie parole per porre inoltre l’accento sui suoni nitidi e chiari che hanno contraddistinto tanto la prova dei Gory Blister quanto quelle degli altri compagni di merende. Ben fatto Viper Theater, finalmente un concerto che dall’inizio alla fine ha mantenuto un alto livello sonoro.
Con gli Hour of Penance si passa alla seconda parte di serata, ovvero all’”Ora del Dolore”! Non girerò molto attorno al concetto: i romani si sono contraddistinti probabilmente per la migliore prestazione di serata a livello esecutivo con una setlist in grado di spaziare attraverso gran parte del repertorio a disposizione. Il fortunato sottoscritto, comodamente disposto a catturare istantanee sotto palco, ha assistito all’inferno in terra in termini di Technical Death misto a corroboranti dosi di Brutal suonati con una perizia rara. Un aggettivo per descrivere gli Hour of Penance? MOSTRUOSI!
Come furie cieche arrivano per le fasi conclusive di questo bellissimo e partecipato evento una delle mie band preferite i quali una volta scoperti faranno anche la gioia di chi ancora non li dovesse conoscere (ma davvero qualcuno ancora non li conosce??). Sto parlando ovviamente dei Fulci! L’importantissima novità riguarda la presenza del batterista e l’eliminazione delle tracce di batteria, elemento che ovviamente conferisce un’altra carica agli spettacoli già incredibili, come ebbi modo di scoprire circa un anno fa a Torino, di questi devoti discepoli del gran maestro del terrore Lucio Fulci. Immancabile poi il telone sullo sfondo con le proiezioni degli spezzoni dell’autore di capolavori come “Non si sevizia un Paperino”, “Zombie 2” e “Quella villa accanto al cimitero”. Per l’occasione non ho proprio potuto evitare di gettarmi nelle piacevoli e docili braccia di un pogo scatenato in cui sono volate non soltanto mazzate, ma anche scarpe, persone e oggettistica varia… alla fine sono volato anche io e il mio ginocchio ancora tumefatto mi ricorda ad ogni contatto fortuito con l’arredo di casa che lo scopo del pogo sarebbe quello di rimanere in piedi… Ma pazienza, non si può rimanere fermi quando ti senti inveire contro inni brutali come “Eye Full of Maggot”, “Tomb” o “Tropical Sun” per citarne alcune. Fatevi un regalo, indipendentemente dai vostri gusti, andate a vedere i Fulci dal vivo perché oltre alla musica, è lo spettacolo degli artisti coinvolti a fomentare l’entusiasmo. I Fulci sono già un classico del metal e finalmente il mondo sta capendo che dall’Italia la competizione per i cancelli dell’inferno in terra sarà sempre più dura.
Atto ultimo: Cripple Bastards. Inutile ribadire l’importanza che questa band ha rivestito per il nostro movimento estremo e altrettanto per il Grind in generale. La loro esibizione rassomiglia ad una lunga suite dove la brevità dei brani non viene quasi mai intervallata da tante parole o spiegazioni: si annunci il pezzo e si parte in quarta, per giove! Scelta la posizione sotto palco per godermi questo leggendario gruppo, non posso non rimanere stupito dalla convinzione totale e ferina con la quale il cantante Giulio, di origine astigiana come me (che orgoglio!), sciorina i suoi devastanti rantolii e growl che farebbero incazzare persino un morto. Quello che ci stava scappando sotto palco quando rassicurato dalla mia posizione, mi sono sentito arrivare un cristiano di 90 kg sulla nuca, sganciatomi addosso dai simpaticoni del Crowd Surfing. E che sfiga però… Pazienza. Via di “Misantropo a Senso Unico”, passando per “Italia di Merda” e le angeliche rime di “Stupro e Addio”. Non che i compagni di giochi agli strumenti fossero sorrisoni e pacche sulla spalla, ma Giulio, Signor mio, “C’ha l’odio in faccia!”. Conclusione senza tanti saluti, anzi senza proprio saluti, luci accesse, confusione generale, il Firenze Metal è finito. Ci vediamo alla prossima Edizione!!
FOTO SINISTER GHOST
FOTO HOUR OF PENANCE
FOTO DEVIATION
FOTO GORY BLISTER
FOTO FULCI
FOTO CRIPPLE BASTARDS