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Dopo l’intrigante debutto nella scena metal del loro primo, acclamato lavoro, ECLYPTIC: Wake Of Shadows, gli Illumishade tornano questa volta sotto la Napalm e ci presentano Another Side Of You. L’opera appare fin da subito carismatica e moderna seppur fedele alle sonorità dei lavori precedenti, grazie all’inossidabile chitarrista Jonas Wolf qui in veste di compositore ed in grande spolvero.
Gli accenni prog portano ad una concreta evoluzione a livello di composizione, sempre elaborata e di classe. Il valore aggiunto ad una resa coinvolgente di un disco memorabile è senz’altro il contributo della Budapest Art Orchestra, che impreziosisce gli ambienti abitati dall’impeccabile voce di Fabienne Ern (qui anche tastierista).
Dopo la sussurrata introduzione di “Enter The Void”, “ELEGY” ci presenta un suono più minaccioso condito da giti più pesanti e decisi. La comparsa di un theremin è fin dalle prime note un indice di coraggio del gruppo svizzero, che non rinuncia alla sperimentazione. Questa propensione non abbandona il disco, vedansi “ENEMY” e la più commerciale “Cloudreader”.
Il brano forse più coraggioso dell’intera opera e che sembra uscire dai ben consolidati binari melodici rappresentati da brani più classici come “Here We are”, discostandosene con decisione, è proprio il seguente: “CYCLONE”. Qui il batterista Marc Friedrich realizza il proprio capolavoro, travolge con una dinamica controllata e precisa, sempre pronta ad esplodere in una serie di climax perfettamente addomesticati. Persino i riempitivi ritmici non sono ingombranti e, anzi, ben disegnano un quadro fonetico in cui la chitarra affilata di Wolf può affondare la propria lama. Un ennesimo cambio di intenzione ci rende testimoni di una varietà immensa presente in tutto l’album, capace di regalare ballate dolci ed intense come “Fairytale”, in cui la vocalità di Fabienne regala il meglio di sé, ma anche del sano power metal sulle note di “In The Darkness”, che combinano le tastiere di Mirjam Skal ad un’attitudine blues assolutamente azzeccata.
Non mancano di certo le emozioni nella più malinconica “TWILY”, che fa da preludio all’ennesimo viaggio sonoro accompagnato dalle tastiere di Coen Janssen degli Epica, le quali suggellano un ottimo lavoro di arrangiamento sul finale dell’album, infine chiuso da “Verliebt”. Un finale onirico cantato in dialetto svizzero-tedesco che, se da un lato risulta più ermetico nella sua interpretazione, dall’altro dimostra ancora una volta l’audacia del quintetto elvetico.
Un plauso anche alla penna del bassista Yannick Urbanczik, che reaggiunge il suo apice su “The Horizon Awaits” e “Hummingbird” regalando una stesura lirica mai banale, che si appoggia con garbo alle melodie spesso tutt’altro che scontate o di semplice lettura.
Another Side Of You prosegue un convincente percorso intrapreso dagli Illumishade e, se è vero che « il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista », come ci ricorda un celeberrimo rapper di Molfetta, in questo caso possiamo affermare con discreta sicurezza che il percorso sonoro del gruppo svizzero sia solo all’inizio di una carriera sfolgorante.
Cinque belle canzoni tra cui svetta altissima solo ‘Cyclone’. Poi canzoni solo decenti e una ‘Verliebt’ scontata ed inascoltabile. Un buon disco che però non fa prevedere un grande futuro per la band. Quest’anno che sono risuscitati i Within Temptation, gli Illumishade rimangono dietro.