HONEYMOON SUITE – Alive

Titolo: Alive
Autore: Honeymoon Suite
Nazione: Canada
Genere: AOR
Anno: 2024
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Johnnie Dee: voce solista
Derry Greham: chitarra, tastiera e cori
Dave Betts: batteria
Gary Lalonde: basso
Peter Nunn: tastiera


Tracce:

01. Alive
02. Find What You’re Looking For
03. Done Doin’ Me
04. Not Afraid To Fall
05. Tell Me What You Want
06. Give It All
07. Love Comes
08. Broken
09. Livin’ Out Loud
10. Doesn’t Feel That Way


Voto del redattore HMW: 8/10
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Inatteso ritorno quello dei rockers canadesi Honeymoon Suite, sottovalutata band ottantiana fondata dal cantante Johnny Dee nel 1981 e completata, ai tempi, dal chitarrista Derry Grehan, dal bassista Gary Lalonde, dal batterista Dave Betts e dal tastierista Ray Coburn. Quest’ultimo, sostituito anni fa dal collega Peter Nunn. Il loro sound verte su un rock melodico dalle venature pop, che li ha visti in passato protagonisti con alcuni singoli di successo e degli album molto interessanti. Molte delle loro canzoni sono state inserite in film e programmi TV come Miami Vice e Bones, e film come Lethal Weapon e One Crazy Summer.

Dopo una lunga pausa, nel 2007 Dee e Grehan hanno poi deciso di riprendere da dove avevano lasciato ma non raggiungendo purtroppo le vendite e la visibilità avuta nei primi anni ’80. Alive, ottavo album in studio del gruppo, è una raccolta molto onorevole, che unisce un classico hard rock mescolato ad elementi AOR e pop. I dieci pezzi sono il frutto della mente creativa di Dee e di Grehan in collaborazione con Mike Crompass e con alla produzione il chitarrista Mike Krompass. Il primo e pop rock singolo, “Tell Me What You Want”, addirittura è pubblicato nell’ottobre del 2019 e presenta la tipica atmosfera ottantiana emanata da articolati e sdolcinati riff chitarristici e da una sottile e pulitissima voce che avvolge melodicamente tutto il brano, culminando in un orecchiabile ritornello di stampo AOR. Peter Nunn alla tastiera e la sezione ritmica sono poi la spinta propulsiva verso un suono trainante ed energico.

Il secondo e mieloso singolo, “Find What You Are Looking For”, invece è stato fatto uscire l’anno dopo offrendo un hard rock super melodico ma tosto e atmosferico allo stesso tempo. La batteria di Betts e la solita keyboard di Nunn riescono a creare un vortice armonico che si unisce perfettamente alla robusta chitarra elettrica di Greham e alle strepitose e ammalianti corde vocali di Johnnie Dee. Praticamente il gruppo parte in quarta proponendo poi, nelle nuove composizioni, tantissima musicalità in stile anni ’80 ma soprattutto tanta energia positiva sprigionata anche da una produzione molto orientata al presente. L’apertura della track list “Alive” è infatti spettacolare e da far venire i brividi perché la calorosa sei corde di Derry e la voce attraente di Johnnie catapultano indietro nel periodo d’oro del genere quando il puro AOR e l’hard rock melodico comandavano le classifiche internazionali. Le note del pezzo sono molto ambientali e crescono esponenzialmente di intensità grazie ad una precisissima sezione ritmica e ad una superlativa chitarra elettrica, specialmente durante l’esecuzione del mastodontico e velocissimo assolo. L’introduzione di un groove più ponderoso in “Done Doin’ Me”, rallenta un po’ il ritmo iniziale che cresce però intensamente nel suo orecchiabilissimo ritornello grazie anche al micidiale assolo chitarristico di Derry. La successiva, “Not Afraid To Fall”, trascina sonoramente nel mondo magico e romantico degli intramontabili Honeymoon Suite. Qui il refrain, ricco di elementi folk, è uno dei più contagiosi del disco perché’ entra facilmente in testa lasciandosi canticchiare da subito. La melodia, guidata dalla bassa e pulita voce del singer, è accattivante grazie ad un ritornello armonioso sostenuto da magnifici cori e da un eccellente arrangiamento strumentale. Nella parte centrale del platter, la ribelle “Give It All”, si distingue per un sound ottantiano e britannico alla Def Leppard accompagnato prevalentemente da una invadente tastiera, frenata solo da riff spigolosi e da furibondi assoli chitarristici.

La ballata “Love Comes”, porta ad accendere, nei primi due minuti, accendi ni e smartphone che mossi dal ritmo del pezzo vengono spenti all’improvviso dalle vibrazioni elettriche della sei corde del funambolico Greham, capace di sorprendere tutti con un fragoroso e improvviso assolo. Questo blackout dura poco perché la traccia riprende a decollare da dove aveva cominciato per via della splendente tonalità vocale di Johnnie e grazie alla chitarra ritmica affiancata da una morbida e melanconica tastiera. Quando sembra che i canadesi si siano inevitabilmente ammorbiditi, piazzano nel finale la maestosa e lussureggiante, “Broken”, caratterizzata da un suono sdolcinato e molto armonico. Qui emerge ancora una volta la melodica e bellissima voce di Dee e le stratificate voci di sottofondo che riempiono il magnifico ritornello AOR di stampo tipicamente americano. La penultima e cadenzata, “Livin’ Out Loud”, è sicuramente il vero e proprio marchio di fabbrica della band canadese in quanto ha un tocco moderno che non la rende banale e troppo retrò. Catturano l’attenzione i cori alternati, i bluseggianti riff iniziali di chitarra e gli assoli metallici del guitar hero canadese in grado di imprimere diverse e inaspettate accelerazioni sonore lungo tutto il pezzo. La forza della band sta proprio nel presentare groove diversi e articolati che spaziano dal rock melodico, al pop e al metal. L’ultima e dolce, “Does’t Feel That Way”, è un lento che chiude in bellezza lo stato di grazia di una formazione di veterani capaci di allontanare l’invecchiamento creativo e interpretativo della propria musica. Il tempo li ha invecchiati solo nell’aspetto fisico ma non nell’animo e nella sopraffina tecnica che ancora oggi riescono ad esprimere e ad offrire al proprio affezionato pubblico.

Alive è davvero un grande album che merita attenzione e curiosità da chi non li ha mai ascoltati ma soprattutto dalle nuove e future generazioni di rockers.

 

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