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Tygers Of Pan Tang + Skanners+ Sons Of Thunder
Live Report a cura di Fabio Perf
Grande serata a base di metal classico e tradizionale al Legend Club di Milano! Tornano infatti i veterani della NWOBHM Tygers Of Pan Tang supportati dagli Skanners, storica band altoatesina attiva fin dagli anni 80, e dai rockers romani Sons Of Thunder.
SONS OF THUNDER
Ad aprire la serata troviamo i Sons Of Thunder, ensemble romano dedito ad un robusto e scanzonato rock. Colpisce la presenza di ben tre chitarre sul palco, oltre ai classici elementi batteria, basso e voce.
I Nostri propongono i loro pezzi (e un paio di cover) che sono tutti inni da cantare a squarciagola, magari con una bella birra in mano! Abbiamo apprezzato la loro esibizione genuina e a tutto rock! Un discreto antipasto prima delle portate principali.
Scaletta:
Louder
I Don’t Piss From My Knees
No Fear, No Pain, No Gain
Sex Bomb (Tom Jones cover)
Turn It Up
Thunder Again
Thunderhood
Whola Lotta Rosie (AC/DC cover)
SKANNERS
Quando i veterani Skanners salgono sul palco si cambia decisamente registro: veniamo immediatamente travolti dal metal senza compromessi degli altoatesini!
“Starlight” fa parte del passato remoto del gruppo, ma risulta dannatamente attuale e fomentante, grazie ad una ritmica indiavolata, con i Nostri che spingono sull’acceleratore, dando il 110%!
“Factory Of Steel” è un altro degli inni più amati del repertorio degli altoatesini, col coro cantato da tutto il Legend, con Claudio Pisoni che fa intonare gli “oh-oh” alla fine del pezzo.
Siamo ai saluti e io penso «ma come, è già finita?»: non ci siamo davvero resi conto che il concerto è terminato, tanto eravamo assorbiti dalla grande prova degli Skanners!
Scaletta:
Welcome To Hell
We Rock The Nation
M.P.+
Starlight
Metal Party
Factory Of Steel
Blood In My Eyes
Hard And Pure
TYGERS OF PAN TANG
I Tygers Of Pan Tang stanno finalmente affrontando il tour europeo di supporto al loro ultimo album di inediti, “Bloodlines” (2023) e, ormai, anche all’imminente nuovo live, in uscita a breve (e presto recensito su queste pagine). In effetti la scaletta ricalca in parte la tracklist del nuovo disco dal vivo, Live Blood.
Si spengono le luci del Legend e, un’intro con un ruggito di tigri rabbiose, ci mette in guardia! Dopo un breve conto alla rovescia, riconosciamo subito la classica rullata di batteria che introduce “Euthanasia”, direttamente dal primo album Wild Cat (1980). Le Tigri irrompono sul palco, con il frontman italiano Jack Meille già al centro della scena; il pubblico è carico, pronto a scatenarsi sulle note di questo vecchio classico! Non c’è tempo per rilassarsi che gli Anglo-italiani attaccano con un altro brano, questa volta dal passato recente della band, “Keeping Me Alive”, che ti cattura fin da subito grazie a un coro irresistibile che, ovviamente, viene cantato da tutti i presenti.
Un classico dietro l’altro: questa volta è il turno di “Love Don’t Stay”, gran pezzo hard & heavy con un Francesco Marras scatenato nella parte solista!
Il Legend esplode definitivamente con uno dei brani più iconici dei Tygers, la celeberrima “Gangland”, da Spellbound (datato 1981). Tutti scatenati già dal classico riff iniziale e pronti per il ritornello “No easy come, easy go / Not too fast, not too slow…”: un tripudio! Ancora una volta strepitosa la prova di Marras alla solista!
È ora dei brani dall’ultimo disco, con “Edge Of The World”, pregevole pezzo hard & heavy con un coro davvero azzeccato! “Back For Good” è il primo singolo tratto da Bloodlines e sembra essere stato scritto apposta per essere eseguito dal vivo: il ficcante intro di basso, con Meille che fa cantare da subito il pubblico, che esplode con il “let’s go” che introduce il riff portante del pezzo! Davvero superba la prestazione del cantante toscano che, da un cantato basso e suadente delle strofe, vola in alto nel ritornello. Tutti i ragazzi della band sono “in palla” e coinvolgono interamente l’audience presente.
È bello notare come questi brani non sfigurino affatto al fianco dei classici ottantiani e come il pubblico risponda alla grande a queste hit più recenti. “Destiny”, tratta dal penultimo album dei Nostri, Ritual, conferma quanto detto. La classe dei Tygers si sente tutta e il pubblico gradisce alla grande.
Come detto dallo stesso Meille, nemmeno loro si sarebbero aspettati il successo di “Only The Brave” (brano tratto dall’omonimo “Tygers Of Pan Tang” del 2016): un coro e un riffing irresistibili sono pane per i nostri denti. Tutti a cantare assieme ai Tygers il coro “Living on the edge…”!
Si ritorna al passato con classici come “Do It Good” e “Slave To Freedom”, in cui il capo mastro Robb Weir si prende il centro della scena e il giusto tributo da parte del pubblico.
Dopo altri due ottimi brani da “Bloodlines”, lo show si chiude con il super classico “Suzie Smiled”, tra gli applausi e l’incitamento del pubblico.
Una breve pausa e i nostri eroi tornano on stage per i consueti bis! “Hellbound” non credo abbia bisogno di presentazioni, semplicemente tutto il pubblico entusiasta a cantare: “I’m Hellbound! Spellbound! Shot down! Heading for the ground…”!
“Running Out Of Time”, da “Crazy Nights”, a detta di Meille, è stata ripescata grazie al suggerimento di Francesco Marras, chicca inaspettata! Il concerto termina definitivamente con “Love Potion No. 9”, spesso proposta in chiusura degli show dei Tygers.
Ne sono passati di anni dall’esordio del 1980! Dopo varie vicissitudini e, grazie anche all’energia di nuovi musicisti, i Tygers Of Pan Tang sono ancora qui, più in forma che mai, con una classe e una maturità raggiunta invidiabili, in grado di regalarci ottimi dischi e spettacoli ad alto contenuto adrenalinico! Alla prossima Tygers!
Scaletta:
Euthanasia
Keeping Me Alive
Love Don’t Stay
Gangland
Edge Of The World
Destiny
Back For Good
Paris By Air
Only The Brave
Do It Good
Slave To Freedom
Fire On The Horizon
A New Heartbeat
Suzie Smiled
Bis:
Hellbound
Running Out Of Time
Love Potion No. 9