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Sicuramente gli Scanner, non verranno mai ricordati tra le miglior band teutoniche di power metal: infatti, pur in giro dalla metà degli anni ’80, i nostri non sono mai riusciti a entrare nell’emipireo del genere, dovendosi accontentare del ruolo di gregari.
Nati da una costola dei Lions Breed, quintetto del quale facevano parte i due chitarristi e il bassista, i nostri pubblicano nel 1988, per la Noise, Hypertrace, buon esordio molto prossimo a quanto proposto dai primi Helloween, ma corredato un’iconografia fantascientifica che ne ha sempre contraddistinto l’opera, anche per quanto concerne l’aspetto lirico. L’anno dopo il gruppo di Gelsenkirchen quindi pubblica, sempre sotto Noise, Terminal Earth, anche se il bravo Michael Knoblich non fa più parte della formazione: al suo posto viene infatti reclutato il meno dotato S.L. Coe, che, proprio l’anno prima, aveva debuttato alla voce su To Dust You Will Decay degli Angel Dust (ottimo gruppo che ha sempre raccolto davvero poco).
Le coordinate musicali sono ascrivibili all’esordio: batteria al fulmicotone, chitarre assassine e voce altissima, anche se qui la qualità di Hypetrace a volte latita e la copertina risulta quantomeno ridicola.
In questa ristampa per la Rock Of Angels in vinile trasparente blu e in edizione limitata di 400 copie, possiamo comunque nuovamente riascoltare, trentacinque anni dopo, piacevoli schegge metalliche come “The Law”, “Not Alone”, “Buy Or Die” e la title-track, ma pure la lunga ed elaborata “From The Dusk Of Ages” e “Wonder”, dal piglio più melodico e hard rock. L’anonima “Telemania” e le banali “Touch The Light” e “L.A.D.Y.”, quest’ultima una bonus track già inserita nelle diverse ristampe degli anni passati, ne fanno un album non essenziale, complice, come già detto, la prova non memorabile del nuovo cantante. In Germania, in quegli anni, usciva decisamente di meglio.