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Ecco, gli Achelous lo hanno rifatto.
“Che cosa?”, vi starete chiedendo.. e la risposta è semplicissima: il quintetto greco ha dato alle stampe un altro grande disco, a mio parere qualitativamente superiore al pur ottimo “The Icewind Chronicles” uscito nel 2022! Quest’ultima affermazione spiega, almeno in parte, anche il motivo per cui nell’ultimo mese ho ascoltato quasi esclusivamente Tower Of High Sorcery, lasciando che altri titoli di cui avrei potuto occuparmi accumulassero polvere: gli Achelous hanno realizzato un disco che mi si è appiccicato addosso e che continuo ad ascoltare senza percepire la necessità di passare oltre.. mica una cosa da poco!
In questo senso, gli Achelous hanno compiuto un bel passo in avanti in termini di crescita – soprattutto compositiva – alzando ulteriormente l’asticella della qualità e materializzando un disco che è la sublimazione di due anni di duro lavoro, il quale ha prodotto frutti eccellenti: Tower Of High Sorcery contiene un’ispirato epic heavy metal dalle melodie affascinanti e dai sentori ellenici, non meno potente e muscolare rispetto al recente passato. Un disco ricco di atmosfere evocative, maggiormente enfatizzate da una presenza leggermente superiore delle tastiere suonate da George Mavrommatis e dalla presenza del Choir Of Doom, terzetto di voci femminili (Stefania Avdelarou, Evelina Megalokonomou e Anastasia Megalokonomou) in piacevole supporto alle vocals robuste del bravo Chris Kappas: l’epic heavy metal degli Achelous assume, nel complesso, diverse sfaccettature sonore e, soprattutto, emozionali, esplicate attraverso brani come le imponenti e maestose “Dragon Wings” e “Tower Of High Sorcery”, la più diretta e classica “The Oath”, la travolgente cavalcata “Into The Shadows” dal ritornello irresistibile, pezzo a cui contribuisce nientemeno che Harry “The Tyrant” Conklin (Jag Panzer, Titan Force e Cloven Hoof, tra gli altri).
Inoltre, come non citare “Fortress Of Sorrow”, brano dalle suggestioni sofferenti e quasi disperate su cui Chris Kappas offre un’interpretazione maiuscola, le ambientazioni orientali della variegata “Istar (Blood Red Sea)”, “Pagan Fire” – cantata interamente da Anastasia Megalokonomou, la cui voce delicata e sognante va a nozze con le atmosfere eteree e notturne del brano – e la conclusiva “When The Angels Bleed”, pezzo eroico e coinvolgente che ha, nella parte centrale, un passaggio che mi ha ricordato la grandiosa epicità dei While Heaven Wept. Un grande disco questo Tower Of High Sorcery, prodotto egregiamente dalla band e da Stathis Pavlantis, che certifica come gli Achelous possano essere considerati una solidissima certezza in ambito epic heavy: musica di alta qualità, realizzata con la stessa immutata passione da un gruppo che non ama star seduto sugli allori raccolti con le precedenti pubblicazioni, ma che vuole migliorarsi costantemente, con impegno e coerente lealtà verso se stessi e verso i fan.. e, vi assicuro, che tutto questo si sente nei brani del disco, il mio primo HMW Top Album del 2024.
Non lo avete ancora acquistato? Fatelo subito.
Quasi dimenticavo: Tower Of High Sorcery (i cui testi si ispirano a Dragonlance) è uscito su No Remorse Records, etichetta che, in quanto a fiuto per le ottime band e la loro musica, non è seconda a nessuno.
Ora dovrei togliere il disco dallo stereo per concentrarmi su quanto rimasto in arretrato ma.. non ne ho voglia. Non ti arrabbiare Ivan (Gaudenzi, il nostro CapoRedattore), ma voglio godermi ancora un po’ gli Achelous ed il loro Tower Of High Sorcery!
