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Nati nell’ormai lontano 2005, gli svedesi Saffire, sopo un primo album rilasciato nel 2013, due anni dopo danno alle stampe l’ottimo For The Greater Good, che oggi viene rimasterizzato e ristampato dalla Rock Of Angels nella versione “redux”, sia in digipack cd che in vinile trasparente in edizione limitata a 300 copie. L’album propone un infuocato hard-rock che risente dell’influenza di Deep Purple, ma attualizzato da suoni più potenti e moderni e con una piccola componente prog.
Tobias Jansson ha una voce sporca che ben si adatta al genere, ma capace di generare buone melodie e Olsson e Zuzic, rispettivamente chitarrista e tastierista, tessono basi validissime, sui quali innestare i loro spumeggianti assoli. L’iniziale “The Good Escape” può contare su una grande dose di energia corroborata da un bel ritornello e la successiva “Casters Of The Fires Stone” non è da meno: pur abbassando i bpm, possiede linee vocali più epiche e stimolanti.
L’album continua a proporre questo eccitante mix sonoro con ottimi pezzi come “Heartless”, nella quale il quintetto suona come una versione più moderna degli Uriah Heep e “Dandeliom’s Shame”, dal bel tiro e con un azzeccatissimo ritornello. E se “Shadowland” è una potente cavalcata lungo le valli del rock più duro, “Wake Up The World” cita “Perferct Stranger” dei Purple (che a sua volta citava “Kashmir” dei Led Zeppelin) tramite sonorità più moderne e groovy. Anche le ultime quattro canzoni confermano la bontà di questo lavoro, tra la semi ballata dal sapore prog di “As Promises Burn” e la conclusiva “This Is Not A End”, intensa ed emozionante. Un album da riscoprire e da ascoltare.