VULTURE – Sentinels

Titolo: Sentinels
Autore: Vulture
Nazione: Germania
Genere: Speed Metal
Anno: 2024
Etichetta: Metal Blade Records

Formazione:

L. Steeler – voce
S. Castevet – chitarra
M. Outlaw – chitarra
A. Axetinctör – basso
G. Deceiver – batteria


Tracce:

01. Screams From The Abattoir
02. Unhallowed & Forgotten
03. Transylvania
04. Realm Of The Impaler
05. Draw Your Blades
06. Where There’s A Whip (There Is A Way)
07. Der Tod Trägt Schwarzes Leder
08. Death Row
09. Gargoyles
10. Oathbreaker
11. Sentinels (Heavier Than Time)


Voto del redattore HMW: 6,5/10
Voto dei lettori: 7.0/10
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Recensione scritta da Fabio Perf.

Quarto album in studio per gli alfieri dello speed metal tedesco, Vulture.

Cosa dobbiamo aspettarci da questo Sentinels? Se già conoscete i Vulture potete facilmente intuire che poco o niente è cambiato. Lo stile dei teutonici è infatti rimasto inalterato: un metal veloce, diretto e potente. Niente fronzoli, niente orpelli né virtuosismi, dritto per dritto, puro speed metal sparato in faccia all’ascoltatore.

Già dal brano d’apertura, “Screams From The Abattoir”, veniamo travolti da giri veloci e taglienti, da una batteria pestona e dalle parti vocali aggressive ma sempre intelligibili ad opera del cantante L. Steeler, che si cimenta in vocalizzi più acuti e in momenti decisamente più ruvidi.

Le chitarre dominano con giri assassini e si prendono veramente poco spazio per armonizzazioni o assoli. La ritmica è martellante, potente, senza tregua.
Tutti i pezzi di Sentinels mantengono queste coordinate, risultando diretti, con ritornelli semplici e facilmente memorizzabili al primo ascolto.
La strumentale “Der Tod Trägt Schwarzes Leder” è solo un breve intermezzo, una piccola pausa, prima che il ciclone Vulture si abbatta di nuovo su di voi.

Dobbiamo aspettare la chiusura, col brano che dà il titolo al disco, per apprezzare qualche armonizzazione di chitarra in più e una parte solista maggiormente in evidenza, con uno stacco decisamente classico (inteso proprio come metal classico). Il cantante L. Steeler si prodiga in acuti che possono ricordare un certo John Cyriis, probabilmente fonte di ispirazioni per questi ragazzi tedeschi.

In definitiva questo Sentinels è un lavoro onesto che sicuramente non farà clamore né passerà alla storia come disco del 2024, ma sarà comunque in grado di regalarvi una quarantina di minuti di puro speed metal, con tanto di scapocciate garantite, da ascoltare senza farsi troppe menate. Se siete amanti del genere o conoscete già i Vulture, Sentinels non vi deluderà: dategli un ascolto. Se invece apprezzate e ricercate più varietà e costruzione nelle composizioni, passate tranquillamente oltre.

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