ECCLESIA – Ecclesia Militans

Titolo: Ecclesia Militans
Autore: Ecclesia
Nazione: Francia
Genere: Heavy/Doom Metal
Anno: 2024
Etichetta: Aural Music

Formazione:

Frater Arnhwald – Voce
Julius Accusator – Chitarra solista
The Witchfinder General – Chitarra ritmica
Pater Walkelinus – Organo
Frater Ignis Sacer – Basso
Pater Hexenhammer – Batteria


Tracce:

1. Vade Retro
2. If She Floats
3. Et Cum Spiritu Tuo
4. Antecclesia
5. Ecclesia Militans
6. The Exorcism
7. Ereptor Verae Fidei
8. Redden The Iron
9. Harvester Of Sinful Souls
10. Quis Ut Deus


Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 7.8/10
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Recensione scritta da René Urkus.

Quando nell’orrendo Anno Domini 2020 gli Ecclesia diffusero sul mercato il proprio debutto, De Ecclesiae Universalis, devo dire che rimasi piacevolmente colpito: i francesi riuscivano a giocare bene, senza risultare pacchiani, con quell’immaginario medieval-religioso che tanto bene si accompagna al doom metal.

Ricordo che all’epoca si sprecarono i soliti paragoni con Candlemass e Solitude Aeternus, musicalmente comprensibili, certo, anche se la caratura dei due gruppi appena citati è assai superiore… ecco, io trovai gli Ecclesia simpatici, per così dire, ma non molto di più. Quattro anni dopo mi sembra che i transalpini siano riusciti a fare assai di meglio con il secondo album, e direi che è il caso di cominciare a prenderli sul serio.

L’introduzione “Vade Retro”, nella quale una voce in latino (evocativa nonostante la pronuncia non perfetta) recita sul tappeto di un canto gregoriano, può far temere di trovarsi di fronte ad un clone dei Powerwolf, ma per fortuna non è così. “If She Floats” offre un doom molto venato di heavy classico (se non addirittura di power) ma serio, melodico ma dalle trame di chitarra non scontate, arricchito dall’organo ma non da esso dipendente. “Antecclesia” rallenta il ritmo e aumenta l’atmosfera, spostandosi molto di più su toni da doom puro (anche se mai eccessivi o esasperati). Un piglio più classico per “Ecclsia Militans”, che ci mostra anche la capacità del cantante Frater Arnhwald di raggiungere note davvero alte. “Ereptor Verae Fidei” gioca, anche coraggiosamente, con qualche dissonanza. Si chiude con la lunga “Harvester Of Sinful Souls”, che mescola un’anima doom, presente anche nell’accelerazione finale, con un ritornello forse addirittura troppo brioso (quasi power metal) ma comunque efficace.

Senza scomodare King Diamond o i Manilla Road (un rifrmento che con onestà mi sembra molto, molto lontano), gli Ecclesia si attestano oggi come una formazione in grado di emergere nel genere di riferimento. Non divertono ma coinvolgono, il che mi sembra molto di più.

 

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