Feudalesimo e libertà – Adunata – 1a giornata


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18/05/24 – Live Club / Trezzo Sull’Adda

Carissimi e fedelissimi navigatori di Heavy Metal Webzine eccomi prontissimo, nonostante gli incommensurabili impegni di lavoro, a darVi conto di ciò che si è perso chi, colpevolmente, non ha deciso o, incolpevolmente, non ha potuto assistere alla VI Adunata di Feudalesimo e Libertà, una mega kermesse che da anni chiama raccolta, da tutta Italia e non solo, migliaia di ‘sodali’ per giurare eterna fedeltà allo “Imperatore” e rinnovare la promessa di combattere gli infedeli della musica (cioè per intenderci coloro che usano “autotune” e varie schifezze elettroniche di invereconda, immonda ed innominabile fattezza)  e chiaramente festeggiare l’immancabile vittoria facendo scorrere “fiumi di birra”.

Quest’anno l’Adunata ha pensato bene, per soddisfare anche i palati più raffinati, di sdoppiare gli appuntamenti musicali dedicando la prima giornata alle sonorità metal e la seconda al mondo del folk ed anche, vedremo, della sperimentazione.

Le varie esibizioni musicali si sono alternate sia sul palco principale collocato all’interno del Live Club, su cui si sono esibiti gruppi più altisonanti, che sul palco, cosiddetto, dell’Hostaria, collocato sotto il tendone, dove è stato possibile sia rifocillarsi dopo le varie onorate gesta, che assistere a delle esibizioni di tutto rispetto.

Per onorare e rispettare la tradizione dell’Adunata, sia all’interno del Live Club che all’esterno è stata allestita una vera e propria fiera in pieno stile medievale dove chiunque poteva accaparrarsi, a prezzi tutto sommato modici, monili, magliette, sidro ed altre meraviglie, oppure provare la propria forza ed abilità combattendo con spade imbottite. Senza chiaramente dimenticare la splendida area riservata agli intramontabili giochi di ruolo a cui è stato riservato il piano superiore del Live Club e l’immancabile ed imponente banco del merchandising di Feudalesimo e Libertà.

La giornata si apre con il podcast “SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA METAL” abilmente creato e condotto da Denis Bonetti e da Stefano Lolli, che molti ricorderanno come Benzo e Viking.

Ospiti di questa puntata straordinaria e speciale in versione live sono stati Simone Pisano, uno dei “deus ex machina” di Feudalesimo e Libertà, e Don Alemanno, un grandioso fumettista noto anche per essere autore dello splendido “Jenus di Nazareth”.

DERDIAN

L’onere, ma considerato il valore della band, posso senza alcun dubbio di smentita dire, l’onore di aprire le danze è toccato ai lombardi Derdian, combo nato nel 1998 e votato anima e corpo alla ricerca di sonorità di chiara matrice Epic Fantasy Power ha regalato ai già numerosi presenti un set che, seppur breve, è risultato molto intenso ed altamente coinvolgente e che grazie a delle autentiche mazzate sonore del calibro di “Human Reset”, “Battleplan” e “The Hunter”, hanno soddisfatto anche i defender più incalliti grazie all’alchemica e geniale miscela di riff potenti e taglienti e parti molto melodiche e cadenzati.

Spero vivamente di poterli rivedere quanto prima con più spazio a loro disposizione per poter gustare, nuovamente, e lasciarmi travolgere dal loro tsunami sonoro.

Formazione:

Enrico “Henry” Pistolese – Chitarra
Dario Radaelli – Chitarra
Marco Banfi – Basso
Ivan Giannini – Voce
Roberto Gaia – Batteria
Stefano Nüsperli – Tastiere

Sito Internet: https://www.derdian.com
Facebook: https://www.facebook.com/Derdian

 

VALLORCH

Dopo un rapidissimo cambio di palco ecco iniziare l’esibizione dei veneti Vallorch, una delle autentiche icone del genere Folk Sinfonico che dal 2010 delizia i propri fans con sonorità che alternano parti melodiche, grazie alle angeliche, emozionanti e coinvolgenti linee vocali di Sara Tacchetto che ha deliziato ulteriormente i presenti col suo flauto e li hanno traghettati in un breve ma intenso viaggio attraverso paesaggi fiabeschi e leggendari.

Il numeroso pubblico ha risposto alla grandissima e si è lasciato letteralmente trasportare dalle sonorità che molto spesso hanno toccato lo stile celtico ed hanno accompagnato le esecuzioni dei brani con balli, girotondi ed anche un accenno di pogo.

Nonostante il breve set, la band ha dimostrato tutta la propria classe, potenza, carisma e la maestria e spero, quanto prima, di poterli rivedere in una posizione da protagonisti in maniera tale da poter regalare ai presenti uno show molto più ampio ed accurato.

Formazione:

Massimo Benetazzo – Batteria, percussioni
Sara Tacchetto – Voce, cornamuse, flauti
Leonardo Dalla Via – Basso e voce
Riccardo Gianni – Violino
Folk – Tastiere

Facebook: https://www.facebook.com/vallorch

TRICK OR TREAT

Nonostante i primi due gruppi avessero offerto delle esibizioni già di ottimo livello, il numeroso pubblico presente era in attesa dell’ingresso dei modenesi Trick Or Treat, uno dei gruppi più acclamati della giornata; il pronostico era che l’asticella delle esibizioni si alzasse ulteriormente e notevolmente. E mai attesa fu più degnamente ripagata in quanto la band ha regalato ai presenti uno show iconico, formidabile, praticamente perfetto sia come potenza e coinvolgimento e sia per quanto riguarda quel quid di genio e sregolatezza che da sempre è uno dei loro trademark.

Con il palco del Live Club che richiama atmosfere da festa di Halloween grazie anche alla presenza di simpaticissimi fantasmi gonfiabili, ecco salire sul palco la formazione in iconica tenuta da scheletri per dare inizio al set sulle note delle devastanti ed altamente coinvolgenti “Creepy Symphony” e “Hungarian Hangover”.

La band ha fatto un rapido excursus di quasi tutta la propria produzione con esecuzioni di perle del calibro di “Aquarius: Diamond Dust” e “Prince Valiant” che ha regalato ai numerosissimi presenti una gradita sorpresa in quanto sul palco, ad accompagnare i Nostri, è salito Potowotominimak dei Nanowar Of Steel alla voce, ad affiancare l’ironico e scherzoso Alessandro Conti che per l’occasione ha indossato una maschera da ronzino. Ma le vere chicche sono arrivate durante l’esecuzione della dirompente e mitica “Evil Needs Candies Too” in cui un losco figuro con la terrificante maschera di Jason, è salito sul palco per distribuire caramelle ed al pubblico sono stati lanciati dei palloni gonfiabili a forma di occhi e lecca-lecca ed all’immancabile chiusura con la splendida e folle “Crazy”.

Ormai i Trick Or Treat sono una vera e propria certezza ed ogni loro esibizione è un piccolo capolavoro. Non resta che attendere il loro nuovo vagito discografico per scoprire cosa decideranno di regalarci.

Formazione:

Leone Villani Conti – Basso
Guido Benedetti – Chitarra
Alessandro Conti – Voce
Luca Venturelli – Chitarra
Dario Capacci – Batteria

Sito internet: https://www.trickortreatband.com
Facebook: https://www.facebook.com/trickortreatband

ALL FOR METAL

Ed ecco salire sul palco una delle band più attese dai tantissimi presenti. Sto parlando dei teutonici All For Metal, gruppo nato nel 2022 e votato anima e corpo alle sonorità Heavy più classiche e dannatamente legate a doppia mandata agli eighties che sembra un vero e proprio tributo agli iconici Gods Of Metal, i Manowar. Ed infatti la formazione si presenta sul palco in puro stile Epic con tanto di spade, martelli, cotte di maglia e muscoli pompati allo spasimo. Alla quadratura del cerchio ci hanno pensato l’iconico e gigantesco singer Tim ‘Tetzel’ Schmidt che non ha mai smesso di agitare l’asta del microfono a forma di spadone ed il bassista Florian Toma che, indossando una stranissima ed inquietante maschera da teschio, non ha mai smesso di agitarsi durante tutto lo show. Il momento più emozionante è stata la sfida tra i due cantanti per decidere chi fosse “degno” di sollevare il leggendario martello di Thor e, per la regola “tra i due litiganti il terzo gode” alla fine l’unica che è riuscita a sollevare il mitico martello è stata una bambina! Che matti. Altro momento molto iconico è stato quando la band ha letteralmente smesso di suonare per regalare ai presenti le proprie nuove t-shirt per l’occasione indossate dalle ballerine ufficiali del gruppo, non prima chiaramente di aver chiesto al pubblico di urlare a squarciagola “Take It Off!” in modo da inscenare un divertente strip.

Comunque lo spettacolo dei nostri guerrieri è stato un susseguirsi di inni in chiaro stile Heavy che hanno fatto letteralmente impazzire tutti i presenti che hanno cantato a squarciagola ogni singola parola, fortemente incitati dai due cantanti. Uno spettacolo di tutto rispetto che ha scaldato la folla per l’irrompere maestoso dei beniamini Rhapsody Of Fire.

Formazione:

Florian Toma – Basso
Leif Jensen – Batteria
Tim “Tetzel” Schmidt – Voce
Antonio Calanna – Voce
Ursula Zanichelli – Chitarra
Jasmin Pabst – Chitarra

Sito internet: https://allformetal.com
Facebook: https://www.facebook.com/allformetalofficial?ref=page_internal

RHAPSODY OF FIRE

Ed eccoci arrivati al gruppo più atteso di questa lunga ed assolata giornata che si conclude con l’ingresso sul palco dei triestini Rhapsody Of Fire, una delle colonne portanti del Symphonic Power metal tricolore.

Il lungo set si apre sulle note delle potentissime “The Dark Secret” ed “Unholy Warcry” ma tutto lo show è un susseguirsi di emozioni, adrenalina potenza e melodia grazie alla titanica prova vocale di Giacomo Voli che non ha mai smesso di interagire col pubblico ed a sua maestà Alex Staropoli che, dalle retrovie, orchestra tutta la band con assoluta maestria.

Il quintetto ha sapientemente alternato brani vecchi ad altri più nuovi facendo un vero e proprio excursus della propria produzione proponendo pezzi più recenti come “I’ll Be Your Hero” o regalando un’anteprima del nuovo album con l’esecuzione della meravigliosa e potentissima “Challenge The Wind”, senza tralasciare cavalli di battaglia del calibro di “The March Of The Swordmaster” e “Dawn Of Victory”. Ma la vera ciliegina sulla torta sono stati i due bis che hanno regalato ai presenti; due autentici pilastri della discografia dei Rhapsody “Land Of Immortals” e la leggendaria ed inossidabile “Emerald Sword”.

Il pubblico è andato letteralmente in delirio durante tutto lo show e si è fatto completamente traghettare in un viaggio onirico nell’universo fantastico e fatato che solo i maestri Rhapsody sanno creare.

Formazione:

Alex Staropoli – Tastiere, Piano, Clavicembalo, Orchestrazioni, cori
Roberto De Micheli – Chitarra
Alessandro Sala – Basso
Giacomo Voli – Voce
Paolo Marchesich – Batteria

Sito internet: https://www.rhapsodyoffire.com
Facebook: https://www.facebook.com/rhapsodyoffire

AD ASTRA ALL STAR JAM BAND

Quando tutti pensavano che la serata fosse finita ecco che l’organizzazione del Festival aveva riservato una gradita sorpresa per tutti i presenti. L’ultima canzone della serata altro non è che l’inno ufficiale di Feudalesimo e Libertà che viene eseguito da una vera e propria superband formata da alcuni membri di Bardomagno, Nanowar Of Steel, Rhapsody Of Fire, Trick Or Treat e All For Metal. Un ulteriore ed altamente gradito esempio di genio, sregolatezza e follia che chiude in maniera egregia una giornata a dir poco mitica.

DERDIAN

VALLORCH

TRICK OR TREAT

ALL FOR METAL

RHAPSODY OF FIRE

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