WEREWOLVES – Die For Us

Titolo: Die For Us
Autore: Werewolves
Nazione: Australia
Genere: Death Metal
Anno: 2024
Etichetta: autoprodotto

Formazione:

Sam Bean: basso, voce
David Haley: batteria
Matt Wilcock: chitarra
Rok (ospite): voce aggiunta su “My Hate Is Strong”


Tracce:

01.   Die For Us
02.   Beaten Back To Life
03.   Fuck You Got Mine
04.   My Hate Is Strong
05.   The Company Of Wolves
06.   Spittle-Flecked Rant
07.   We All Deserve To Be Slaves
08.   Under A Urinal Moon
09.   Stay Down


Voto del redattore HMW: 6,5/10
Voto dei lettori: 10.0/10
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Visualizzazioni post:237

È stata una soddisfazione misurarsi attorno al vetusto tavolaccio della ZZ a colpi di nomi e cognomi. Alla fine, il cerchio si è chiuso. Tra chi farebbe carte false per quasi tutti i vecchi estremisti australiani, tra l’esperta indefessa degli Akercocke, tra la sottoscritta che nel 2002 si esaltò oltremisura per Dissimulate dei The Berzerker (un po’ meno per la mancata dichiarazione di come davvero andò con la batteria) e tra l’eterno giovane dall’archivio lobo-temporale inesauribile – è stato un gioco fin troppo facile. In buona sostanza, i Werewolves sono un mini-supergruppo sul quale vale la pena di indagare.

Dal 2019 ad oggi, l’attività di Sam Bean, Matt Wilcock e David Haley è stata così frenetica che non hanno neppure avuto il tempo di entrare in disaccordo e rompere le file di un gruppo giunto immutato già al sesto lavoro – lo precedono The Dead Are Screaming (2020), What A Time To Be Alive (2021), Deathmetal (2022), From The Cave To The Grave (2022), My Enemies Look And Sound Like Me (2023) –, né mi pare che abbiano in programma lidi più morbidi e rilassati come tappa imminente del loro percorso.

Die For Us è una di quelle coltellate che avrei voluto saper inferte molti anni fa, quando le cose semplici e normali erano semplici e normali. Il telefono di casa, la saponetta di Marsiglia, un microfono e un nastro, l’auto col cambio manuale, alimenti biologici… un microfono e un nastro. Eh. È davvero così… strano? È davvero un desiderio folle? Chi è l’irragionevole ora?

Die For Us contiene brani impetuosi e violenti. Se fosse registrato in diretta, ripreso con venti microfoni e poi lasciato in pace, potrebbe quasi essere una coda ideologica della camera delle torture dei Sadistik Exekution o una versione raramente armonica degli Angelcorpse, senza ovviamente il caos nucleare dei primi né la frenesia dei secondi. Gli Origin vi risultano troppo intricati? I Rotten Sound troppo grind? I Blasphemy irraggiungibili? Provate i trentasei minuti di Die For Us.
Per i fanatici dei Sadistik Execution stessi, c’è persino un piccolo cammeo di Rok su “My Hate Is Strong”. Bella soddisfazione, no?

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