KISSIN’ DYNAMITE – Back With A Bang

Titolo: Back with a Bang
Autore: Kissin' Dynamite
Nazione: Germania
Genere: Hard Rock
Anno: 2024
Etichetta: Napalm Records

Formazione:

Hannes Braun – voce
Ande Braun – chitarra
Jim Müller – chitarra
Steffen Haile – basso
Sebastian Berg – batteria


Tracce:
  1. Back with a Bang
  2. My Monster
  3. Raise Your Glass
  4. Queen of the Night
  5. The Devil is a Woman
  6. The Best is Yet to Come
  7. I Do It My Way
  8. More is More
  9. Iconic
  10. Learn to Fly
  11. When the Lights Go Out
  12. Not a Wise Man

Voto del redattore HMW: 8/10
Voto dei lettori: 8.5/10
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Di solito, cerco di essere poco polemico, almeno per quanto riguarda le recensioni. Sta di fatto che normalmente ho bisogno di un paio di settimane almeno per assimilare, capire e (eventualmente) godermi un disco. Com’è possibile farlo se il promo viene inviato solo il giorno prima? Quindi, chiedo venia alla band se questa recensione esce “in ritardo”, ritardo che si è accumulato anche dal fatto che una persona che, ricordiamolo, fa questo lavoro per passione (visto che é volontario e gratuito), ha anche una vita e cose che possono sovrapporsi.

Detto questo, passiamo alla recensione del nuovo album del quintetto teutonico. Back With A Bang é l’ottavo lavoro dei Kissin’ Dynamite, formazione che, infelicemente, ho conosciuto solo un paio di anni fa, quando il precedente Not The End Of The Road aveva portato la il quintetto tedesco nelle prime posizioni della loro classifica nazionale. Il nuovo lavoro si dimostra ancora all’altezza: un ottimo hard rock, orecchiabile, godibile, con quelle atmosfere anni ’80 che emozionano tanto i vecchietti come il sottoscritto. E vogliamo lasciarci fuori il talk box? Ovviamente no, come dimostra “More Is More”, ma non solo …

Perché se é vero che da un lato é evidente come la band voglia riportare in auge lo stadium rock (viva i cori piaccioni che ti si piazzano in testa come in “Raise Your Glass” e “The Best Is Yet To Come” … e poi hai voglia a farli uscire!), dall’altro il disco suona comunque fresco, non solo per i suoni moderni ma anche per alcune soluzioni che spaziano fra differenti generi (ricordiamo che all’inizio il gruppo aveva registri più legati all’heavy metal) e che rendono la proposta dei KD estremamente valida.

Insomma, come gli Steel Panther (e in “Iconic” me li hanno ricordati anche musicalmente, o meglio me la sono immaginata suonata dai californiani) stanno ridando al grande pubblico la musica più bella che sia mai stata fatta, solo che, rispetto ai colleghi statunitensi, i Kissin’ Dynamite sono meno “aggressivi” nei testi … Effettivamente un tour delle due band insieme sarebbe semplicemente WOW!

Per una volta mi viene difficile parlare delle singole tracce perché vedo il disco come un insieme, un bell’insieme, da godersi dall’inizio (con la esplosiva title track) alla fine (fine che vede una scelta interessante con la acustica “Not A Wise Man”). Ovvio, mi sembra giusto indicare quei pezzi che mi han preso di più e sembrerà scontato ma proprio i tre singoli (tutti accompagnati dai video di grande impatto) mi hanno fatto mandare la richiesta al caporedattore per poter recensire il disco: “Raise Your glass” è sicuramente la mia preferita – un mix di Bryan Adams, con gli Asia e le atmosfere del più scanzonato Meat Loaf – insieme alla stupenda “Queen Of The Night” (un incrocio fra Bon Jovi e Dio); e poi “My Monster”, il pezzo che secondo me più rappresenta la band e ne riassume la proposta in questo momento. Infine “The Devil Is A Woman” (dove il riff principale é molto Def Leppard) e “When The Lights Go Out” che dal vivo deve rendere parecchio.

Che dire? Il disco suona bene, é prodotto bene e (quasi) tutti i pezzi sono dei potenziali singoli. Ancora una volta Hannes dimostra le sue doti vocali unendo un timbro intenso (spesso ricorda il Bon Jovi dei tempi migliori) e melodico, con una potenza da non sottovalutare (come nella finale “Not A Wise Man”) e che dal vivo é fra i punti forti di quanto proposto dal combo tedesco. Per non parlare dell’eccellente lavoro di Jim e Ande, soprattutto nella parte dei soli che mi ha piacevolmente colpito: veloci, aggressivi, melodici quando serve. Tutto al posto giusto. E la sezione ritmica? Bella tosta e diretta, come deve essere. Insomma, veramente un bel disco (a parte la copertina, quella proprio no, non mi è piaciuta) che non posso che far altro che consigliarvi. Non ve ne pentirete.

Ascoltate lo zio Rig: compratelo! Ascoltatelo e commentate qua sotto le vostre impressioni!

Rock on!

 

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