PALACE – Reckless Heart

Titolo: Reckless Heart
Autore: Palace
Nazione: Svezia
Genere: AOR
Anno: 2024
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Michael Palace: tutti gli strumenti; la scrittura delle canzoni e la produzione


Tracce:

01. Reckless Heart
02. The Widow’s Web
03. Back In Your Arms
04. Girl Is An Angel
05. You Give Me A Reason To Live
06. Back To ‘85
07. For The Love
08. Turn This Car Around
09. Weightless
10. Move Me
11. Stronger By The Day


Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 7.5/10
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Lo svedese Michael Palace (First SignalCry At DawnKent HilliFind MeThe Murder Of My Sweet) pubblica un altro capitolo relativo al suo progetto solista chiamandolo per l’occasione Reckless Heart e proponendo sempre il classico  sound degli anni ’80 che non muore mai e che continua ad alimentare la creatività di gruppi come i superlativi e connazionali Nestor, usciti di recente con un bel disco.  Gli Album di Oriented Rock o i dischi di Adult Oriented Rock, abbreviati con la dicitura AOR, nati alla fine degli anni ’70 ed esplosi negli eighties continuano ad uscire in continuazione come se quel periodo di successo non fosse mai finito. Certo, ormai questa musica non è più passata in radio (peccato) e non è più di moda ma continua ad essere amata da uno zoccolo duro di utenti che non molla mai, grazie anche al supporto di nuove band e artisti che continuano a proporla con passione e fervore. Il camaleontico Palace è uno di questi che otto anni fa ha debuttato per la nostrana Frontiers e adesso prosegue scrivendo tutte le canzoni del platter, registrando tutti gli strumenti, cantando, producendo e mixando l’intera opera. Ormai Michael è segno di garanzia perché sviluppa un sound che si basa su grandi melodie e magiche atmosfere. Basta ascoltare l’iniziale title track per rendersene conto. Poca originalità ma grande orecchiabilità e arrangiamenti sofisticati e guidati in primis da una effervescente tastiera e da collaudati cori capaci di trascinare l’ascoltatore in quel periodo fantastico che erano gli anni ’80. L’unica differenza con il passato è che la capitale di questo genere è diventata incredibilmente la Svezia e in genere i paesi scandinavi a discapito degli Stati Uniti che ancora si affidano ai “dinosauri” di quel superato periodo musicale. Oltre all’apripista, “Reckless Heart”, spicca l’inno di “The Widow’s Web”, dal refrain coinvolgente ma la scintillante, “Back In Your Arms” è il vero pezzo ottantiano e pacato che rapisce già dal primo ascolto con un’atmosfera molto vicina a band attuali come gli straordinari  e sempre svedesi Work Of Art. Naturalmente il buon Palace riesce abilmente ad inserire  sapientemente il suo amore per gli americani Toto ed elementi pop spalmati tra leggeri riff chitarristici e sottili tocchi di sintetizzatori. La cinematografica e pop rock  “Girl Is An Angel”,  mantiene, con il suo profondo ritmo, alta l’adrenalina per via dei tanti momenti ambientali e di un ritornello malinconico che fa sognare ad occhi aperti. Michael canta bene e in modo pulito rendendosi sempre convincente per via anche di una eccezionale produzione. Scorrendo nella set list ci si accorge come pure le altre tracce sembrano riportare in mente ai classici film d’azione o di successo dei mitici eighties. La ballata, “You Give Me A Reason To Live”, non fa eccezione e sinceramente riesce da subito a scaldare il cuore e  l’anima  per via di un movimentato e vibrante ritornello guidato da un trascinante pianoforte.

“Era tempo di tornare alle origini, come si dice, e finalmente realizzare quel vero album AOR anni ’80 che ho sognato di creare da quando ho fondato i Palace. È l’anello mancante tra il 1985 e il 2024″, afferma Michael.

In effetti questa affermazione non fa una grinza perchè Reckless Heart è il disco più tradizionale che il musicista nordico avesse mai potuto realizzare. Il ritmo si alza maggiormente poi nella cinematografica e gloriosa, “Back To ’85”, che sembra la colonna sonora di un vero e proprio film d’azione mentre nella super ottantiana “For The Love”, l’ugola di Michael sembra avere una spinta in più accompagnando le maestose e onnipresenti tastiere che trasportano ancora indietro nel tempo. La strada senza ritorno dell’album è ormai tracciata con la sufficiente e a tratti scontata “Turn This Car Around”, molto carina nell’armonia ma non indispensabile in un disco con brani decisamente superiori. Qui si apprezza comunque la tecnica e il virtuosismo chitarristico dell’ottimo e virtuoso Michael. Di un altro livello è l’epica “Weightless”, song allegra che attenua il rock sentito in precedenza riuscendo ad unire soavemente le sottili corde elettriche della chitarra ai dirompenti synth sostenuti nell’occasione dalle rauche corde vocali del vocalist e dai superlativi cori di sottofondo. Piace pure la veloce e melodicissima, “Move me”, canticchiabile già dai primi secondi di ascolto che mischia anche qui un pop-rock-AOR molto radiofonico e commerciale. L’ultima ed estiva “Stronger By The Day”, riprende il suono iniziale dell’opera chiudendo il cerchio di una buonissima set list infarcita di puro  e rilassante AOR ottantiano. Insomma, il momento cruciale e per eccellenza di un album di rock melodico in cui l’atmosfera si addolcisce, si escono gli accendini o gli smartphone e si viene storditi da un potente e super orecchiabile ritornello suggellato poi  da un classico assolo di chitarra elettrica. Reckless Heart è la quinta uscita del polistrumentista e cantautore scandinavo, che continua brillantemente la sua collaborazione con l’italiana Frontiers Records producendo anche dei dischi per l’etichetta e assumendo vari ruoli come cantautore, musicista, produttore e ingegnere del suono. Nonostante le enormi influenze da parte di band storiche del genere come i Toto, i Journey, gli FM e i Dare, ma l’elenco è lungo, Michael Palace riesce a creare un bel disco che riporta alle piacevoli melodie degli anni ’80 ma senza risultare troppo retrò per via di una ottima e moderna produzione. Disco assolutamente da avere per chi ama queste magnifiche sonorità e vuole passare questa bollente estate ascoltando queste frizzanti e sdolcinate canzoni, magari in auto durante un viaggio di piacere.

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