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Dopo il buon Overload, i brasiliani Spektra con a capo il frontman BJ (Jeff Scott Soto Band, S.O.T.O., Danger Angel, Tempestt), amico del famoso cantante Jeff Scott Soto che aiuta anche questa volta la band ma solo nei cori, tornano con il secondo e atteso disco intitolato: Hypnotized. Completano il gruppo sudamericano: Henrique Canalle al basso, Leo Mancini alla chitarra e Edu Cominato alla batteria. Dopo vari ascolti si nota che la nuova set list è allo stesso livello di quella precedente ma manca quel quid che possa proiettare il combo carioca a qualcosa di più importante e originale. Nonostante tutto, il primo singolo, “My Voice For You” è una grande ballata dal sapore ottantiano ma con un suono moderno e un refrain melodico e ruffiano che fa innamorare al primo ascolto. In generale il sound riprende le influenze di gruppi famosissimi come i Journey, i Talisman e i Winger, proponendo, oltre al puro AOR, anche robuste e massicce vibrazioni hard rock di stampo statunitense. Basta ascoltare il roccheggiante apripista di “Freefall”; pezzo adrenalinico, ultra-melodico, con un ritornello molto orecchiabile, con potenti assoli di chitarra elettrica e con il leader BJ che canta a squarciagola e in modo profondo. Qui siamo a livelli eccelsi grazie anche ad una sezione ritmica che picchia abilmente e senza pietà.
Freefall è una canzone molto potente; ha tutti gli elementi che amiamo… se sei un amante dell’hard rock, questa canzone ti lascerà a bocca aperta! Non potrei essere più felice con questo nuovo album; Sono totalmente innamorato di “Hypnotized”! afferma BJ.
Con questo disco gli Spektra offrono ancora un tradizionale hard rock melodico tipico degli anni ‘80, con elementi AOR che rendono le canzoni più sofisticate e radiofoniche. Ne è un esempio lampante proprio la seconda in scaletta: “Taste Of Heaven”, caratterizzata dall’ugola forte e armoniosa del singer e da un atmosferico refrain creato dalla tastiera e dalla grintosa sei corde elettrica di Mancini. Naturalmente, il cantante carioca è al centro della scena con la sua autorevole voce che guida con forza e intelligenza la carica melodica degli ottimi strumentisti che lo circondano. L’ipnotizzante, “Search For More” continua con disinvoltura quel suono mieloso e intenso, pieno di quella purezza AOR, rivolto direttamente agli appassionati e amanti del genere. In “Against The Wind”, invece la chitarra e i cori sono i protagonisti indiscussi ma i puliti sintetizzatori e soprattutto la passionale timbrica del vocalist continuano a produrre uno strato di melodie intricate e profonde ma molto gradevoli. Con “Our Time Is Now”, ritorna la vena romantica della band che rallenta di molto il ritmo delle tracce precedenti ma senza mai tralasciare la melodia del ritornello, Quest’ultimo è accompagnato, oltre dai soliti cori, anche da un prolungato e potente assolo chitarristico. Leo Mancini è ormai un veterano della chitarra con alle spalle tantissimi anni di carriera; Henrique Canalle, è un bassista e un consumato produttore, mentre Edu Cominato è un batterista appassionato con una ricca storia di collaborazioni che con la sua tecnica è il vero cuore pulsante del combo brasiliano. Insomma, tanto talento da vendere e un enorme esperienza maturata in patria con i conosciuti Tempestt e all’estero con il mitico Jeff Scott Soto (Jeff Scott Soto Band, S.O.T.O.). Già solo questo curriculum può far capire la bravura e che tipo di musicalità si ascolta in tutta l’opera. Platter però che delude un po’ nella scontata e leggera track list “Hypnotized”, dove si apprezza comunque il grande lavoro ritmico della chitarra elettrica di Leo. Solo verso la fine la fiamma si riaccende nella semi balalta, “Tonight”, nella vivace e allegra “Time Around Us’’ e nel lento strappalacrime “Different Me Outside’’. La prima è una song cadenzata e tirata a livello strumentale che vede protagonista il consueto campionatore di sottofondo e per fortuna anche il virtuoso Mancini suonare dei prolungati e tecnicissimi assoli chitarristici. Nella seconda si sente la mano di Soto nell’eccezionale arrangiamento vocale e soprattutto sonoro che presenta parecchi momenti ambientali riempiti dalla possente e calorosa voce del frontman sudamericano. Nella terza si ode una soave e semplice chitarra acustica che, accompagnata dalla sdolcinata ugola di BJ, cresce nei minuti successivi arrivando ad uno straordinario e mozzafiato assolo elettrico del virtuoso Mancini, capace di chiudere in modo imponente un brano partito molto mestamente. In conclusione, un ben disco ben curato nei minimi dettagli e con delle belle melodie che omaggiano l’hard rock melodico di classe e il singolare e zuccheroso AOR americano. Hypnotized al primo ascolto non fa impazzire ma poi risentendolo più volte e con attenzione se ne colgono i tanti aspetti positivi. Ah, se ci fosse un pizzico di personalità in più!