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E, puntuale come un orologio svizzero, eccomi prontissimo e sempre più cazzuto a raccontarvi la seconda giornata del Metal For Emergency, kermesse che ormai è da tutti considerata una vera e propria istituzione ed un appuntamento imperdibile per gli amanti del Metal e della Musica con la M maiuscola.
WAVES IN AUTUMN
La seconda giornata si apre sull’Ink Stage con l’esibizione dei bergamaschi Waves In Autumn, combo nato nel 2019 e votato anima e corpo alle sonorità metal hardcore. Nonostante il cantante della band fosse afflitto da un terribile dolore alla spalla che non gli ha permesso di esibirsi al meglio, la band ci ha letteralmente travolto con la propria potenza sciorinando riff assassini, velocissimi e potenti ed eseguendo alcuni brani che hanno riscaldato subito i presenti e generato parecchio pogo.
Mi è francamente dispiaciuto che la band abbia potuto eseguire solo pochi brani della scaletta (che comunque sotto trovate indicata integralmente per farVi una chiara ed evidente idea di quante “cartucce” da sparare avessero nel proprio arsenale) a causa del problema fisico del frontman ma comunque spero vivamente di rivederli quanto prima per potermi nuovamente lasciare travolgere dal loro tsunami sonoro.
SCALETTA
01. Foxland
02. Tiger Jaw
03. Leatherback
04. Save Yourself (Featuring Jack Out)
05. Firedusk
06. Goldenwood (Featuring Daniel)
07. Bear Skin
08. Gorilla
09. Wildbeat
10. Ratking (Featuring Simo)
11. Yellowstone
Sito internet: https://www.wavesinautumnofficial.com
Facebook: https://www.facebook.com/wavesinautumn.tribe
SPEEDSTROKE
Alle 19:30 si aprono le danze con l’ingresso degli Imolesi Speedstroke, combo che, sulle note del micidiale “Intro” che funge da tappeto sonoro per la roboante “Heartbeat”, inizia ad infiammare tutti i numerosi presenti che hanno risposto alla grande osannandoli e cantando a squarciagola tutti i loro brani. Il gruppo ha saputo egregiamente sfruttare tutto il tempo a sua disposizione regalando ai presenti un concentrato di hard e street rock che ci ha fatto realmente rivivere i vecchi fasti di Mötley Crüe, Poison, Cinderella, Ratt e Faster Pussycat grazie anche ad una marea di riff molto potenti ed energici che sono stati una vera e continua scarica di adrenalina per tutti.
Spero vivamente di poterli rivedere, magari con molto più tempo a loro disposizione.
SCALETTA
01. Heartbeat
02. End
03. Scene
04. Scars
05. Out Of Money
06. Demon
07. Soul Punx
08. Who
09. Believe
Sito internet: https://www.speed-stroke.com
Facebook: https://www.facebook.com/speedstroke
VISION DIVINE
Chi sale sul palco alle ore 20:40 è una delle icone del power prog mondiale: sto parlando degli inossidabili toscanacci Vision Divine, gruppo che dal 1998 porta alto il vessillo del metal tricoloree che stasera, per festeggiare la sua partecipazione al Metal For Emergency, ha deciso di regalare a tutti i presenti un mega show molto speciale ed emozionante, con la presenza, come ospiti d’onore, di tre autentici “mostri sacri” del nostro Paese: sto parlando del carismatico Fabio Lione e degli eterni e simpaticissimi Tony Mad e Morby.
Salgono sul palco sulle note dell’intro “Insurgent”, tratta dal loro ultimo lavoro discografico When All the Heroes Are Dead, che fa da tappeto sonoro per l’insorgere (scusate il gioco di parole) delle iconiche, potentissime e velocissime ‘The 26th Machine’, brano che manda in visibilio il numerosissimo pubblico presente, “Beyond The Sun And Far Away” e “The Broken Past”, l’ultimo singolo pubblicato e che è anche un succosissimo assaggio del disco in uscita a settembre, Blood And Angel’s Tears. La prestazione è da capogiro ed è praticamente impossibile riuscire a trovare qualche difetto, grazie anche alla titanica sezione ritmica sapientemente orchestrata dal basso di Andrea Tower Torricini e da quella macchina da guerra dietro le pelli che risponde al nome di Matt Peruzzi, magistralmente coadiuvati dal “Magister” Olaf Thorsen, che tesse assoli e riff senza sosta oltre ad ingaggiare dei mirabolanti duelli chitarristici con l’altra ascia, Federico Puleri. Il tutto quadrato alla perfezione dalle meravigliose tastiere di sua maestosità Alessio Lucatti e dall’iconica e strabiliante prova vocale di sua intensità Ivan Giannini. Ma come ho già accennato prima, ad impreziosire il tutto ci hanno pensato i tre ospiti che hanno fatto il loro ingresso osannati dal pubblico che ormai era in brodo di giuggiole: sto parlando del capitano Tony “Mad” Fontò, che ha suonato coL GRUPPO una meravigliosa versione di “Violet Loneliness”, dell’inossidabile Morby, che ha reso indimenticabile la già strabiliante “The Miracle” mentre il mitico e simpaticissimo Fabio Lione, uno dei cantanti storici dei Vision Divine, ha accompagnato Giannini durante l’esecuzione di “The Whisper”.
Ma la vera ciliegina sulla torta il gruppo l’ha riservata per il gran finale, regalando ai presenti un terzetto che definire “da paura” è UN eufemismo: sto parlando dei tre cavalli di battaglia “Angel Of Revenge”, “The Perfect Machine” e “Send Me An Angel”, brano che ha visto tutti quanti gli ospiti risalire sul palco per una mega esecuzione che resterò negli occhi e nel cuore di tutti i presenti per lunghissimo tempo.
Non resta che attendere, a breve, l’uscita del nuovo lavoro che spero di avere l’onore di poter gustare e recensire.
SCALETTA
01. The 26th Machine
02. Beyond The Sun And Far Away
03. 3 Men Walk On The Moon
04. The Secret Of Life
05. The Broken Past
06. On The Wings Of The Storm
07. God Is Dead
08. Violet Loneliness (con Tony “Mad” Fontò)
09. The Miracle (con Morby)
10. The Whisper (con Fabio Lione)
11. Angel Of Revenge
12. The Perfect Machine
13. Send Me An Angel
FORMAZIONE
Olaf Thörsen – Chitarra
Andrea “Tower” Torricini – Basso
Federico Puleri – Chitarra
Alessio Lucatti – Tastiere
Ivan Giannini – Voce
Matt Peruzzi – Batteria
Tony Tony “Mad” Fontò – Chitarra in “Violet Loneliness”
Morby – Voce in “The Miracle”
Fabio Lione – Voce su “On The Whisper”
Sito internet: https://www.visiondivine.com
Facebook: https://www.facebook.com/visiondivineofficial?fref=ts
NANOWAR OF STEEL
Quando ormai le tenebre hanno avvolto tutto il terreno del Filagosto, ecco giungere il momento dell’inizio del concerto di una band che ormai è diventata beniamina di tutti coloro che amano la Musica con M maiuscola. Sto parlando dei mitici Nanowar Of Steel, band capitolina che dal 2003 è riuscita, pian piano ed a suon di prestazioni sempre più convincenti, a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio nei cuori di tutti. Sarà forse per il loro “essere poco seri”, oppure per saper riuscire a mescolare generi che tra loro, come si suol dire “non c’entrano una beata mazza”, facendo sì che ogni brano risulti una vera e propria storia a sé e, di conseguenza, diventi un diadema di rara bellezza. Lo show della band, manco a dirlo, si apre dopo il breve e simpaticissimo Intro sulle potentissime note di “La Maledizione Di Capitan Findus” e questa sera, in via del tutto eccezionale, la band si presenta sul palco con ben due chitarristi che rendono tutta l’esibizione molto speciale in quanto il pubblico ha goduto anche della presenza di Mohamed Abdul che affianca, eccezionalmente, colui che l’ha momentaneamente sostituito, “Il Mostro di Bomarzo”. Il pubblico va letteralmente in delirio cantando a squarciagola e ballando senza sosta durante la magistrale esecuzione delle splendide, ironiche e scanzonate “Gabonzo Robot”, “Il Cacciatore Della Notte’, che vede anche la presenza sul palco del cantante Potowotominimak che, in abito da Barbagianni, oltre a danzare ed importunare tutti i componenti della band ha regalato anche una gradita sorpresa al pubblico presente nelle prime file correndo come un invasato in mezzo a loro. Si prosegue alla grandissima con le immancabili “Wall Of Love”, “Discometal”, “…And Then I Noticed That She Was A Gargoyle” e “Norwegian Reggaeton”. Una citazione a parte meritano sicuramente l’epica e realmente True “Armpits Of Immortals”, con tanto di coreografia che ha messo in chiara evidenza l’effetto che la torrida giornata aveva avuto sui presenti, le impareggiabili e battagliere “Pasadena 1994” (che narra della sfortunata esperienza calcistica della finale dei Mondiali Usa tra Brasile ed Italia) e “Il Signore Degli Anelli Dello Stadio”, brani che hanno letteralmente generato una follia collettiva come non se ne vedevano da tempo immemorabile. La prima tranche dello show si chiude, come d’uopo, con l’inno “Feudalesimo e Libertà”, ma è solo un rapido momento di tranquillità prima della tempesta finale che sta per abbattersi sui malcapitati spettatori. Infatti i nostri guerrieri tornano sul palco in ottima compagnia in quanto, per l’occasione, Mr. Fabio Lione si unisce a Mr. Baffo e Potowotominimak per un’epica esecuzione di “Barbie MILF Princess Of The Twilight”, un dannatissimo ed epico tributo ai mitici Rhapsody, che scatena un’ovazione senza fine e fa da preludio per il gran finale scandito dalle potentissime e “ferrose” note di “Giorgio Mastrota (The Keeper Of Inox Steel)”, della succulenta “La Polenta Taragnarock” e la catartica e liberatoria “Valhalleluja”. Un vero e proprio delirio in musica che nessuno dimenticherà facilmente.
E così carissimi amici anche quest’edizione del Metal For Emergency è andata in archivio. Arrivederci al prossimo anno e, mi raccomando, “Stay Tuned and Horns Up!!!!”
SCALETTA
01. La Maledizione Di Capitan Findus
02. Gabonzo Robot
03. Il Cacciatore Della Notte
04. Wall Of Love (George Michael cover)
05. Disco Metal
06. …And Then I Noticed That She Was A Gargoyle
07. Norwegian Reggaeton
08. Afraid To Shoot Into The Eyes of A Stranger In A Strange Land
09. Armpits Of Immortals
10. Pasadena 1994
11. Il Signore Degli Anelli Dello Stadio
12. Feudalesimo E libertà
13. Barbie, MILF Princess Of The Twilight (with Fabio Lione)
14. Giorgio Mastrota (The Keeper Of Inox Steel)
15. La Polenta Taragnarock
16. Valhalleluja
FORMAZIONE
Gatto Panceri 666 – Basso, Cori
Uinona Raider – Batteria, Cori
Mohammed Abdul – Chitarra, Tastiera, Cori
Potowotominimak – Voce
Baffo – Voce
Il Mostro Di Bomarzo – Chitarra
Sito internet: https://www.nanowar.it
Facebook: https://www.facebook.com/nanowarofsteel
Waves In Autumn
Speed Stroke
Vision Divine
Nanowar Of Steel