SHADOWS OF STEEL – Twilight II

Titolo: Twilight II
Autore: Shadows of Steel
Nazione: Italia
Genere: Power Metal
Anno: 2024
Etichetta: Metallic Blue Records

Formazione:

Andrew McPauls: Tastiere
Wild Steel: Voce
Ice Reaven: Chitarra
Matt Peruzzi: Batteria
Andrew Spane: Chitarra
Fabio Zunino: Basso


Tracce:

1. Call Of Shadows
2. Broken Mirror
3. Shine
4. Power Of Dreams
5. Crystal
6. Search For The Truth
7. Symphony
8. Angel Witch
9. The Beauty And The Beast
10. Dark Nights
11. Shadow Thief
12. Heavy Demons


Voto del redattore HMW: 7,5/10
Voto dei lettori: 8.4/10
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Recensione a cura di Fabio Perf
Siamo a metà anni ’90 e, grazie a nomi del calibro di Stratovarius, Angra, Blind Guardian, il Power Metal “europeo” spopola a livello mondiale. L’Italia non è stata certo a guardare e, oltre ai grossi nomi come Rhapsody e Labyrinth, c’è stato un folto sottobosco di band “minori” che ha comunque conquistato il cuori di molti appassionati, tanto che, a un certo punto, si parlava addirittura di Power all’Italiana! Secret Sphere, Highlord, Cydonia, Projecto e moltissimi altri. Tra questi c’erano anche i liguri Shadows Of Steel, gruppo capitanato dal misterioso e carismatico cantante Wild Steel.
Gli Shadows Of Steel non sono mai stati molto continui a livello di pubblicazioni ma, tra i dischi solisti targati Wild Steel e le uscite della band madre, il loro nome è arrivato indenne fino ad oggi.

“Twilight II” riprende il format del suo predecessore (pubblicato nel 1998), ovvero una prima parte di inediti e una seconda fatta da cover.
Siete pronti a tuffarvi nel Power anni ’90 con voci acute, duelli vorticosi tra chitarre e tastiere, il tutto condito da una doppia cassa esplosiva?

Si inizia con “Call Of Shadows” col suo giro di tastiere, la batteria che parte veloce e la caratteristica voce iper-acuta di Wild Steel. Il ritornello si apre ad una melodia gloriosa, che segue i dettami del genere, con Wild Steel che forse esagera spingendo in alto la sua voce. Il break strumentale con le parti soliste di tastiere e chitarre è da manuale.
I ritmi rallentano leggermente con la successiva “Broken Mirror” anche se la batteria picchia duro nel ritornello; coro tipicamente “italiano”, con una parte solista che ricorda da vicino i vecchi Helloween (se non fosse per la presenza della tastiera).
Non mancano momenti più lenti, in cui le tastiere si ritagliano maggior spazio, mescolando al power canonico alcuni elementi vicini al progressive (“Shine”), o ballate vere proprie (“Crystal”) in cui la voce rimane in primo piano a delineare la melodia portante.
Con “Power Of Dreams” ma soprattutto con la conclusiva “Symphony” si torna prepotentemente al power metal. “Symphony” è proprio il manifesto del movimento anni ’90: dopo un’introduzione dal sapore orchestrale, il pezzo parte in doppia cassa, veloce e potente, ma con la melodia principale in evidenza. Il ponte e il ritornello gloriosamente perfetti, pur nella loro prevedibilità: un inno da cantare a squarciagola! Molto interessante anche l’intermezzo strumentale, in questo caso meno scontato e capace di coinvolgere grazie alla parte melodica in evidenza e alla bravura dei musicisti.

Come detto, nella seconda parte del disco troviamo alcune cover e, come successe per “Twilight pt.1”, i brani scelti (pur essendo classici) sono tutt’altro che prevedibili, se associati al genere proposto dagli Shadows Of Steel. Devo ammettere che sentire l’intro di Angel Witch fatto con le tastiere lascia un po’ sbalorditi! Ma alla fine è giusto così: il combo ligure ripropone questi inni a-là Shadows Of Steel, regalando loro una nuova veste.
Menziono “The Beauty And The Beast” (Stormwitch), in cui il nostro Wild Steel duetta con la mitica Sister (Federica De Boni) dei White Skull.

“Twilight II” segna quindi un buon ritorno per gli Shadows Of Steel, gruppo magari non conosciutissimo ma che ha comunque saputo mettersi in evidenza in un certo periodo storico del metal italiano ed europeo. Se siete stanchi del “cosplayer metal” odierno, tutta apparenza ma poca sostanza, qui potrete trovare una manciata di belle canzoni, interpretate da ottimi musicisti che sanno ancora esaltare e riportare in auge il power metal che fu.

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