Zeal & Ardor – Greif Tour & Intervista con Manuel Gagneux


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L’attesa è finita. Greif è stato lanciato e il tour internazionale fa tappa a Copenaghen (AmagerBio, 28 agosto 2024), proprio a pochi giorni dall’uscita del nuovo album.

 

Zeal & Ardor – Greif (2023)

 

Il concerto è andato sold-out in pochi giorni; chiunque li conosca vuole esserci. Con italica testardaggine, siamo riusciti a ottenere uno slot per un’intervista. A noi piace raccontare senza filtri, lasciamo che sia il carismatico frontman e voce Manuel a parlarvi direttamente in video.

 

L’intervista

Ci facciamo condurre nel backstage e, fedeli alla nostra rustica semplicità, facciamo quattro chiacchiere nel relax della cucina.

 

 

Note

La data di Copenaghen è il primo concerto dopo il rilascio del nuovo album Grief. Ancora freschi del nuovo lavoro, apriamo la nostra intervista con un breve riassunto dell’evoluzione musicale dei Zeal & Ardor fino ad oggi.

 

Partiamo dal LP di debutto Devil is Fine e dal precedente progetto Birdmask. Ci soffermiamo sul LP Stranger Fruit, che ha perfezionato lo stile degli Zeal & Ardor, aggiungendo al mix di slave music & metal la forza di testi caustici, ispirati da Lewis Allan e interpretati da Billie Holiday. Sono presentati i rabbiosi LP Wake of A Nation e Zeal & Ardor.

 

Arriviamo a Greif, un album indubbiamente sperimentale. È mia intenzione enfatizzare, durante l’intervista, il valore di questo album nella progressione artistica della band. La musica è un’esperienza personale e, indubbiamente, Greif estende lo spazio sonoro e tematico di questa band oltre la formula sperimentata precedentemente. Le tracce Sugarcoat, Thrill e Solace sono esempi della volontà di offrire sonorità nuove e audaci.

Greif è un album potenziamlmente divisivo, soprattutto per coloro che si aspettavano la stessa formula che ha portato questa band al suo iniziale successo.

 

Come emerge dalle parole di Manuel, Greif vuole essere uno spazio per l’espressione più individuale degli autori, e personalmente apprezzo la capacità di Manuel e compagni di appropriarsi del proprio spazio creativo, fondendo suoni nuovi che spaziano dall’industrial al soul e al pop-rock. Forse è un LP monotematico dei precedenti, ma di grande rilievo, soprattutto per Manuel che si appropria di questo progetto, unendo anche le ispirazioni del suo precedente progetto Birdmask.

 

Per meglio comprendere l’attuale universo di Manuel da cui è nato questo album, spaziamo su altri soggetti musicali e letterari di suo interesse. Tra le tracce musicali citate vi sono Retrovertigo (Mr. Bungle), Roads (Portishead) e L’Histoire Du Soldat (Stravinsky). Canzoni che ben si adattano a comprendere i numerosi passaggi in mid-tempo e la contaminazione che troviamo anche in molte tracce di Greif. Un esempio identificabile è “The Bird, the Lion and the Wildkin”, che unisce mid-tempo a una melodia basata su una marcia di tamburi (snare-drums) e un suono elettronico simile al flauto corto militare.

In ambito letterario citiamo The Dawn of Everything (D. Graeber & D. Wengrow), una divulgazione sulla non-linearità dell’evoluzione storico-sociale. Successivamente viene commentato il contesto culturale in cui si sono sviluppati i grimori e l’occultismo del XVII-XVIII secolo, come esempio di ambivalenza e ribellione.

 

Il Live Show

La sala è già gremita all’apertura del duo finlandese Nyos. La chitarra e batteria riempiono bene lo spazio con melodie ambient ben bilanciate, capaci di dare la giusta dose di energia e sensazioni oniriche. Lo spazio è ampio ed etereo, e ricorda vagamente le sensazioni dei primi God is an Astronaut.

 

La sala è ora piena; mi guardo intorno e noto un pubblico molto vario, non solo metalheads. Lo stile degli Zeal & Ardor sembra aver attirato anche i fan del rock progressivo, meritatamente, considerando la diversità musicale di Greif.

L’impostazione sul palco è quella che conosciamo. Quando si accendono le luci sulla band, le tre voci occupano il centro del palco, ai loro lati le chitarre e la batteria alle spalle.

 

Gli Zeal & Ardor attaccano subito con “The Bird, the Lion and the Wildkin” e mettono in chiaro che anche questo concerto sarà un’esperienza diversa dai precedenti.

Wake of a Nation e Götterdämmerung seguono, dando una spinta energetica prima di tornare su tracce più contaminate dal gospel. È molto interessante notare come durante tutto il concerto vengano alternati pezzi di album differenti. Questa è una scelta forse azzardata, considerando i diversi gusti del pubblico, ma utile a dare una visione d’insieme della musica degli Zeal & Ardor.

Trovo particolarmente riuscita la sequenza “Sacrilegium III”, “Death to the Holy”, “To My Ilk”; per quanto radicalmente differenti, le tre canzoni si legano inaspettatamente bene attraverso la loro atmosfera oscura.

Gli Zeal & Ardor non scendono in campo per giocare facile: tra le canzoni di Greif decidono di portare in scaletta forse le più innovative rispetto al loro suono: “Kilonova”, “Sugarcoat” e “Clawing Out”, lasciando in panchina la facile scelta “Hide in Shade”.

Nonostante questi azzardi, il concerto è stato un grande successo, molto apprezzato dall’intero pubblico. Quasi due ore di show sono passate velocemente anche grazie alla varietà dei suoni e all’ottima organizzazione della scaletta, capace di offrire un’esperienza diversa per ogni traccia.

 

Questo è il terzo concerto degli Zeal & Ardor a cui partecipo: forse non è stato il più indulgente, ma sicuramente il più completo ed emotivamente ampio. Quando li scoprii con il tour di Stranger Fruit fui colpito dal loro suono fin dalla prima nota, tutto ciò che seguì fu un avvolgente e affascinante viaggio nello “slave gospel metal”. Il successivo concerto, per l’uscita di Zeal & Ardor, è stato uno sfogo rabbioso di furia metal nel cuore della notte.

 

Con il Grief tour è stata un’immersione in un mondo complesso e a volte contraddittorio; ma proprio per questo ancora più significativo nel contesto di una band in continua evoluzione.

 

Ringraziamenti

Ringraziamo NeeCee Agency per aver mediato la nostra presenza al concerto e l’intervista con la band.

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