MIKE TRAMP – Songs Of White Lion Vol. II

Titolo: Songs Of White Lion Vol. II
Autore: Mike Tramp
Nazione: Danimarca
Genere: hard rock
Anno: 2024
Etichetta: Frontiers Records

Formazione:

Mike Tramp: voce
Marcus Nand: chitarra
Claus Langeskov: basso
Kenni Andy: batteria
Claudio Pesavento: Hammond B3 e pianoforte
Johnny Gioeli: armonie
Emily Garriock Langeskov: armonie


Tracce:

01. Lights & Thunder
02. Lonely Nights
03. Till Death Do Us Part
04. El Salvador
05. The Road To Valhalla
06. Don’t Give Up
07. You’re AII I Need
08. Out With The Boys
09. All You Need Is Rock’n’Roll
10. Farewell To You


Voto del redattore HMW: 5/10
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L’anno scorso il danese cantante/compositore Mike Tramp (ex White Lion, ex Freak Of Nature) è ritornato all’improvviso sulle scene rivisitando le canzoni più importanti della sua vecchia band: i veterani del melodic rock/metal White Lion. Songs Of White Lion Vol.1 è stata la classica operazione commerciale di chi probabilmente non ha più nulla da dare a livello musicale e prova a rimanere in un business impietoso e dalla memoria corta. Le uniche cose positive della raccolta sono state, innanzitutto quella di rimanere quasi fedele alle versioni originali e poi quella di riproporre i brani più importanti della formazione precedente. Adesso, a distanza di pochi mesi l’ossessione dello scandinavo continua imperterrita proponendo l’ennesima raccolta di pezzi del “Leone Bianco”, che questa volta comprende sempre dei bei brani, ma inferiori qualitativamente alla prima raccolta. Spiccano per esempio le ultime tre: la ritmata e allegra, “Out With The Boys”, pezzo rock dall’energia contagiosa e con un ritornello canticchiabile; la super ottantiana, “All You Need Is Rock ‘n ‘Roll”, vero e proprio inno di hair metal dove la voce di Tramp è ancora convincente e piena di attitudine anche se più bassa rispetto al passato ed infine la commovente e quasi country, “Farewell To You”, dal bellissimo arrangiamento melodico offerto dalla tastiera, dalla cadenzata chitarra acustica e da uno stupendo refrain ultra melodico. Queste sono alcune principali tracce di una set list non impressionante. Attenzione però, tutte le song non sono grandiose come i classici del primo album, ma sono gradevoli e meno note.

“Leonardo Da Vinci avrebbe ridipinto la Monna Lisa, se avesse avuto una seconda possibilità? Questo non lo sapremo mai, ma posso dire con certezza che sono più che emozionato di aver avuto una seconda possibilità di ri-registrare e cantare le canzoni che ho scritto tra il 1983 e il 1990. Oggi ho una comprensione molto migliore di come voglio esprimere le canzoni con la mia voce rispetto a quando avevo 20 anni, è un dato di fatto, e ho colto l’occasione. Songs Of White Lion è un capitolo completamente nuovo, in effetti è attuale”, afferma Tramp.

Il bianco felino è morto purtroppo nel lontano 1992 e tutti i tentativi di risuscitarlo sono caduti nel vuoto perché l’odiato chitarrista Vito Bratta ha sempre rifiutato una reunion arrivando persino alle vie legali per vietare l’utilizzo del moniker da parte di Mike. Il musicista ha comunque, nel corso di questi decenni, mantenuto il marchio dei White Lion riesumando il nome del gruppo americano nel 2008 con il mediocre disco: Return Of The Pride ma senza successo. Dal 2009, l’artista ha scritto e registrato come artista solista nove album in studio, incluso il suo più recente, “Mand Af En Tid” del 2024 interamente in lingua danese. Ritornando al disco ci sono altri bei momenti, come il vivace e armonioso hard rock di “Don’t Give Up” o l’emozionante ballata, “Lonely Nights”, che immette un’atmosfera più malinconica e triste ma sempre melodiosa per via di un ritornello ripetitivo e ossessionante che entra dritto al cervello senza uscirne più. Naturalmente, il primo singolo, “Lights And Thunder”, è quel puro glam metal degli anni ’80 dagli elettrizzanti riff di chitarra e dalla batteria martellante, che può non piacere e che catapulta indietro nel tempo. Probabilmente, la vera sorpresa è la scelta del ripescaggio del meraviglioso lento, “You’re All I Need”, estrapolato dall’ultimo album in studio dei veri White Lion, Mane Attraction del 1991.

In conclusione, le canzoni sono carine e ben prodotte. Piace pure l’ugola e l’interpretazione di Tramp ma lo scopo prevalentemente economico prevale su tutto. Soprattutto sui ricordi di una band statunitense che ha dato molto per il genere e che ormai è morta e sepolta per sempre. Gli originali album dei White Lion sono l’opzione migliore per i nostalgici fan e per chi ama questo genere. Leonardo Da Vinci non avrebbe ridipinto la Monna Lisa, statene certi!

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