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Confermati di nuovo dalla Punishment18, tornano alle stampe i lombardi Drakkar, una delle colonne storiche del power e dell’heavy italiano, proponendo questo nuovo Spread Your Wings in uscita il 27 Settembre.
Dopo il precedente, sempre ottimo, Chaos Lord in questo nuovo lavoro, la band si apre ad un concept album, basato su un romanzo Sci-Fi dal titolo Claire Voyant: Helliger Quest scritto dall’autore Diego Delpiano e basato su un’idea del chitarrista e leader dei Drakkar, Dario Beretta. L’idea di base è strutturata attorno ad una futuristica band heavy, proveniente da una colonia terrestre ispirata allo stile anni 80 , che viene incastrata in una lotta contro forze enormi di difficile comprensione. Tutto il concept viene districato nei testi scritti da Dario Beretta, interpretando il punto di vista di uno dei personaggi del romanzo, e portando l’album fittizio dell’opera testuale a vita vera e propria in Spread Your Wings.
La musica dei Drakkar resta anche in questo album diretta e potente che fa sapientemente uso di una miscela di riff di chitarra contrastati alle melodie vocali del cantante Dave Dell’Orto e in questo lavoro come mai prima d’ora le influenze anni ’80 sono quanto mai evidenti, coerentemente con lo stile narrato nei testi fantascientifici delle canzoni.
“Thunderhead” spinge l’acceleratore con un approccio speed metal in cui le tastiere, suonate da Johannes Frykholm, degli svedesi Palantìr, si fondono quasi all’unisono con le chitarre.
La titletrack “Spread Your Wings” invece riprende gli stilemi classici del power metal anni 2000 che gli stessi Drakkar hanno contribuito a diffondere, con un lavoro di doppia cassa costante ad opera dell’ormai ex Daniele Ferru, e un ritornello splendidamente orecchiabile, canzone rallentata solo nella parte centrale degli assoli. Personalmente è l’apice del disco (ma io sono un inguaribile fan del power quindi il giudizio sulle canzoni non è obiettivo! NdR). La band ha anche realizzato un lyric video per questo brano che trovate in calce.
Ecco che le influenze heavy anni 80 diventano predominanti in “Knife In The Dark” con un tempo sostenuto, ma non esagerato e un bellissimo lavoro ritmico di chitarra basso e batteria che aprono su un ritornello molto diretto e facilmente di presa per il pubblico. Suoni di hammond nella sezione dei soli aumentano l’effetto retrò voluto.
Più classicheggiante invece la strumentale “Ode To Polaris” con richiami evidenti al power degli Stratovarius. “A Man In Black” si piazza in quella via di mezzo fra l’Heavy metal e il power saltellando qua e la fra la linea di divisione dei due sottogeneri, lasciando in primo piano il cantato di Dave Dell’Orto, molto evocativo e aggressivo allo stesso tempo, aiutato da un coro nel ritornello.
Di nuovo heavy classico per “Forged In Fire”, in pieno stile “ottantiano”, dove il riffing di chitarra comanda tutto ma le tastiere di sfondo aiutano a riempire lo spettro sonoro, soprattutto nel ritornello.
“Stand By You” è invece una power ballad, Acustica e diretta in cui vince il contrasto fra la voce roca di Dave e l’atmosfera più soft della canzone, fino all’apertura elettrica nel finale. Un grande brano dal sapore classico.
Si torna su ritmi più sostenuti su “Shields Of The Brave”, con un ritornello epico e potente, doppia cassa a fulmine e coro potente riportando la lancetta verso il power più classico, con spazio ad un buon solo di Dario Beretta.
Si chiude il disco con la lunga “Ancestral River” che gode della presenza dell’ospite Michael Stavrakakis, cantante dei Doomocracy, su questo mid tempo che ricorda vagamente certi incastri fatti dagli Avantasia, essendo anche questo un concept album. Il duetto vocale con Dell’Orto è ottimo, c’è spazio per una bella sezione di soli fra tastiere e chitarra dal sapore quasi progressive, fino alla chiusura acustica che accompagna la fine del disco.
I Drakkar restano una garanzia tutta italiana che, noncurante delle mode, porta avanti la sua marcia metallica senza tregua da trent’anni. Anche per questo Spread Your Wings il missaggio e master sono stati affidati agli Elnor Studios guidati da Mattia Stanciou, mentre la copertina è opera di Alessandro Bragalini. Quindi non esitate e aprite le vostre ali!