Visualizzazioni post:3490
Ogni volta che incrocio i Wizard tornano a galla nella mia memoria diversi piacevoli ricordi: quelli a cui sono più legato riguardano le telefonate di un carissimo amico che mi salutava cantando il ritornello di “Hammer, Bow, Axe And Sword” e quel capodanno sulla riviera romagnola quando “Bound By Metal” (assieme ad un paio di altri CD) diede il via ad un fittissimo scambio di musica e pareri con un certo ex caporedattore (ed ora presidente) di nostra conoscenza.
Il piacere di incrociare nuovamente sulla mia strada la band teutonica però non si limita solo a queste immagini dal passato ma, ovviamente, deriva in gran parte dalla loro musica. Pur non riuscendo mai ad imporsi all’attenzione di un più ampio pubblico, i Wizard – band totalmente immune a qualsiasi trend modaiolo imperversi nella nostra musica – sono diventati nel tempo sinonimo di garanzia tra i defenders più incalliti grazie al loro heavy / power metal roccioso e quadrato in cui troverete tutti gli stilemi del genere: una proposta che nel corso della carriera della band non ha subìto variazioni stilistiche e che indica una coerenza, una passione ed una devozione alla fede metallica più pura che ha pochi eguali. Aggiungete a questo cinque ottimi musicisti, abili tanto in termini esecutivi quanto compositivi, ed otterrete questo “Thor”: l’ottavo album della band di Bocholt continua il percorso musicale intrapreso sin dagli esordi e non va ad aggiungere nulla a quanto già sentito finora nel genere, ma va detto che questo macigno metallico tiene ben vivo l’interesse grazie ad una decina di pezzi energici, solidi e molto scorrevoli, capaci di sollecitare istintivamente l’headbanging.
Un disco in piena tradizione Wizard in poche parole, caratterizzato dalla voce di Sven D’Anna e da una produzione azzeccata che rende ancora più efficace sia il gran lavoro delle chitarre che il preciso e terremotante apporto della sezione ritmica: “Thor” non conosce cali di tono ed i pezzi che lo compongono si attestano tutti su livelli qualitativi mediamente alti, a partire dalla distruttiva opener “Utgard (False Games)” fino alla chiusura affidata a “Pounding In The Night”, passando per le possenti “Midgards Guardian” ed “Asgard” e l’ottima “Stolen Hammer”. Da citare assolutamente anche l’epica ed evocativa “Serpents Venom” e la veloce “Resurrection”, senza dimenticarsi dell’altrettanto riuscita “The Visitor”.
Dunque “Thor” è sicuramente un album di piacevole ascolto ed altrettanto sicuramente piacerà un sacco a chi già conosce le produzioni della band, oltre che a quei metalheads per cui, nell’heavy metal, non c’è spazio per compromessi e contaminazioni.
Ehi! Qui mi fischiano le orecchie! Sarà colpa di qualche migliaio di concerti rigorosamente sotto la cassa?
Gran bella rece e gran bei ricordi ;)
Ahahahah
soprattutto gran bei ricordi!