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Trollslayer è l’attesissimo sesto lavoro in studio degli italiani Wind Rose che sempre per Napalm Records sfornano un altro bel disco di power metal nanico ovvero di genere fantasy ispirato dai personaggi del “Signore degli Anelli”. La definizione corretta è comunque quella di dwarf metal o dwarven Metal, coniata proprio dalla band, dove tarchiati e barbuti guerrieri, interagiscono con personaggi appartenenti a diverse “razze” (elfi, orchi), che fanno parte del famoso video gioco MMORPG. Questi soldati bevono senza fine in un mondo sotterraneo raffigurato da umide e pericolose miniere, con lo scopo principale di uccidere gli odiatissimi troll. I Toscani, quindi, inventori di questo nuovo genere, affinano pian pianino nel tempo il proprio look sul palco, vestendo costumi originali caratterizzati principalmente dalla loro armatura nanica. Gli italici sono ormai famosi non solo su TikTok con tantissimi follower ma hanno addirittura ottenuto tantissimi streaming e visualizzazioni su tutte le altre piattaforme. Addirittura, l’ultimo lavoro in studio: Warfront, li porta nella Top 10 della classifica statunitense degli album di musica Hard Rock e li fa viaggiare adesso in tour, in Europa, con i famosissimi tedeschi Powerwolf e con gli svedesi Hammerfall. Agli esordi il fenomeno nanico dei Wind Rose sembra una meteora destinata a durare al massimo due album ma i ragazzi riescono a sviluppare bene questa trovata ma soprattutto dimostrano di saper suonare e comporre belle canzoni. Credo che quest’ultimo sia l’aspetto più importante e di cui parlare principalmente perché il sound è una versione divertente e festaiola del puro e genuino power metal.
“Abbiamo trascorso più di due anni a lavorare su Trollslayer, una nuova opera di Dwarf Metal che vi intratterrà con riff veloci, birra e divertimento. Con Trollslayer non solo abbiamo mantenuto tutti gli elementi chiave del Dwarf metal, ma abbiamo anche riportato i ritmi incalzanti tipici dei nostri album precedenti. Sia Wintersaga che Warfront hanno avuto un grande impatto sui nostri fan, anche se hanno molte differenze nello stile. Con Trollslayer abbiamo unificato tutte le migliori caratteristiche di entrambi gli album e stiamo offrendo quella che crediamo sia la migliore esperienza di Dwarf Metal finora. Non vediamo l’ora di suonare queste nuove canzoni dal vivo per voi, siete pronti?!”, affermano i ragazzi dei Wind Rose.
L’ispirazione artistica dei nostri italiani è il videogioco di nani spaziali: Deep Rock Galactic rappresentato dal singolo “Rock And Stone”, vero e proprio inno per i fan e soprattutto per gli amanti del gioco. Qui si ode da subito un ottimo arrangiamento di archi e percussioni tipiche di un suono metal medievale che poi evolve, grazie al bravo Claudio Falconcini, in robusti riff di power/folk metal. Il ritornello è orecchiabile e maestoso per via di una forte ambientazione folk sostenuta dal vocione del cantante Francesco Cavalieri. Il tutto è poi circondato da un alone di melodicissimi sintetizzatori che danno il loro potente contributo. L’intero disco è pieno di scenari fiabeschi, allegri, ballabili e pogabili che dimostra, come nel tempo i pisani si siano creati una personale identità sia a livello visivo e sia musicale. Lo stesso hanno fatto in Europa gruppi come i pirati scozzesi Alestorm o tante bande vichinghe del Nord Europa che sono riuscite con le loro idee e con il folk metal a catturare l’attenzione di migliaia e migliaia di metalheads ma non solo. L’inizio dell’opera con l’elettrizzante, “Dance Of The Axe”, preceduta dal drammatico e orchestrale intro strumentale “Of Ice And Blood”, è a dir poco folgorante e velocissima per via di una rapidissima sezione ritmica accompagnata da forti riff, micidiali synth e dalle rauche e urlanti corde vocali del singer italiano. Anche qui l’influenza folk mischiata alla robustezza del metal è predominante e vincente grazie a degli incisivi cori. ll growl gutturale del vocalist è la ciliegina sulla torta su un incalzante ritmo caratterizzato anche dai campionatori medievali dell’esperto Meranda. La successiva e festaiola, “The Great Feast Underground”, continua sulla falsa riga della prima con l’aggiunta di un sottile flauto ma con una cadenza più martellante, più heavy e più tipica del periodo medioevale. Si crea così un’atmosfera allegra, vivace e coinvolgente da eseguire obbligatoriamente in sede live per fare pogare perfino l’ascoltatore più sbronzo e alcolizzato. Si continua con la cadenzata e corale, “To Be A Dwarf”, che celebra la vita orgogliosa e movimentata dei nani grazie ad un refrain epico e fiero in cui l’orecchiabile ritornello sembra una vera e propria marcia militare verso la gloria metal. La veloce ed eroica, “Home Of the Twilight”, riporta i timpani verso il rapido power infarcito dal folk, da elementi sinfonici e per pochi secondi da parti riflessive e ambientali che la rendono strutturalmente un po’ diversa da ciò che si è ascoltato prima ma sempre in linea con il marchio di fabbrica dei Wind Rose. La battagliera “Trollslayer”, ispirata a Warhammer, punta la sua forza alla sdolcinata e perforante melodia sprigionata dalla insostituibile tastiera di Meranda e dalla chitarra elettrica dell’efficacissimo Falconcini; riassumendo in quattro minuti di durata tutti gli ingredienti ascoltati nelle tracce anteriori. Profonda e passionale è l’ugola del superlativo singer toscano che canta melodicamente circondato da un muro mieloso e armonico di note lanciate dai soliti synth. Si chiude poi in bellezza con la suggestiva, “No More Sorrow”, dove i cinque emanano sofferenza e dolore in un lamento vocale e strumentale malinconico e disperato che vede i nostri artisti adeguare il proprio suono a qualcosa di negativo e non più positivo. Siamo alla fine della narrazione epica ma in quest’ultimo caso non aiuta però la lunghezza del pezzo che porta alla lunga a sentire lo stesso ritornello ripetuto per più volte; intervallato comunque da bei momenti concertistici e riflessivi, dove la voce acuta e arrabbiata del cantante è accompagnata in sottofondo da una leggera chitarra e da alternati cori. Trollslayer è un disco riuscito che porta nel mondo magico dei nostri eroi mantenendo quella epicità e quello stile medievale tipico del loro suono. I nani guerrieri sono tornati in piena forma e senza strafare dimostrando coerenza e una buona profondità emotiva ben percepita dall’ascoltatore finale. Il power è ancora in buone mani e pronto a farci sognare e a difenderci dal nemico ancora una volta!