ROTTING CHRIST + BORKNAGAR + SETH – AUDIODROME


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Il numero 3 nell’iconografia legata alla religione che ha predominato negli ultimi secoli all’interno del nostro continente e in molti altri Paesi rappresenta la trinità divina, portatrice di luce e santità, come è noto. Invece nella nostra personale narrazione da redattori a caccia di concerti estremi, rappresenterà per l’occasione un diverso tipo di trinità ovvero quella composta da una serie di live che ha visto come protagonisti attori decisamente lontani dalla luce prima menzionata. Già, poiché alle prime due diaboliche presenze alla corte di Belphegor e Nile (Qui il doppio report) ne abbiamo fatta seguire una terza a chiusura del cerchio con un nome che è tutto un programma: i Rotting Christ!

La prima Domenica – ma allora è fatto apposta! – di Ottobre ci siamo recati all’Audiodrome di Moncalieri per un evento eccezionale che ai Blackster ellenici ha accomunato gli inimitabili norvegesi Borknagar e i francesi Seth. La motivazione che ha spinto questi gruppi ad imbarcarsi in un lungo tour europeo insieme è la contemporanea pubblicazione da parte di ciascuno di un nuovo capitolo discografico nel 2024.

Il supporto al tour da co-headliner di greci e norvegesi è dato dai Seth che per l’occasione presentano, tra i vari, estratti del nuovo La France Des Maudits disco che ha recepito parecchi giudizi positivi da fan e critica e che supera alla grande anche la prova del live. I francesi si presentano ad un pubblico torinese che rispetto alle precedenti occasioni cadute a metà settimana risulta essere già molto folto da principio e caloroso nei confronti del sestetto. Il cantante Saint Vincent, coperto da un drappo rosso e accompagnato da una lunga lama rituale, si mostra come ottimo rappresentante del suo gruppo, muovendosi a suo agio sul largo palco del locale, interagendo spesso e volentieri coi fan tra un pezzo e l’altro, annunciando tra le varie “La Morsure Du Crist”, la stessa “La France Des Maudits” e una acclamata “Hymne Au Vampire” dalla primissima parte di produzione di un complesso attivo ormai da un buon trentennio. I suoni sono sin da subito ben impostati e consentono di ascoltare senza fastidi l’intreccio di chitarre e tastiere che caratterizza i brani dei Seth, elemento che spesso risulta ostico da gestire senza rischiare un forte disequilibrio tra le due componenti. Il tempo a loro disposizione supera i 40 minuti e ci consente di godere di ben più di un semplice aperitivo per scaldare l’atmosfera prima del sostanzioso primo di serata!

E’ il momento dei Borknagar e qui il gioco si fa ancora più serio a giudicare dalle acclamazioni che esplodono al momento dell’arrivo dei cinque maestri di un suono unico e riconoscibile posto al vertice tra Black metal, Folk e una vena Progressive rock che soprattutto per quanto riguarda gli episodi discografici più recenti risulta molto marcata. Difatti, con “Nordic Anthem” estratta dal nuovo Fall si apre un’esibizione di circa un’ora di durata che lascerà tutti affascinati dall’intreccio di lunghe sezioni strumentali in crescendo e accelerazioni più propriamente estreme, il tutto scandito dalle possenti voci del bassista Simen Hestnæs e del tastierista Lars Are Nedland. Altri episodi come “Up North” e “Colossus” consentono di godere anche in questa occasione di un mix pulito e veramente ben calibrato sulle specifiche di ciascun musicista, lasciando anche un buon spazio alle chitarre, le quali dopo qualche minuto di iniziale difficoltà acustica, si sono sgrossate arrivando a mostrare bene le evoluzioni melodiche e ritmiche dei brani. La reazione del pubblico a questo intenso spettacolo che ben è in grado di evocare affinità sensoriali con i grandi spazi gelidi e aperti dell’estremo Nord del mondo, fa percepire la grandezza di un complesso musicale che ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo nella competitiva scena Black europea e vederli esibire è un’esperienza che consiglio veramente a tutti!

Scoperti da me in tempi relativamente recenti e da quel momenti attesi con fervore, ho il piacere insieme ai tanti metallari accorsi questa sera – l’audiodrome questa sera è traboccante con almeno 300 ingressi malcontati a referto – di assistere allo spettacolo tanto scenograficamente semplice quanto efficace sotto il punto di vista della concretezza dei maestri del Black metal Rotting Christ! La band dei fratelli Tolis si presenta in formazione a quattro con Kostas Heliotis al basso e Kostis Foukarakis alla chitarra solista e sin dalle battute iniziale di “Pro Xristou” tratta dall’omonimo disco edito a Maggio ’24, la sala si infiamma accendendo un metaforico falò di anime che si protrarrà per la successiva ora e venti nella quale le leggende greche esibiranno una scaletta eccezionale piena di novità come “Like Father, Like Son” e “The Apostate” sino a ad arrivare a classici imprescindibili come “Non Serviam”, “The Sign of Evil Existence” o la durissima “Elthe Kyrie”. Se nelle date precedenti vissute al locale non ho avuto modo di segnalare chissà quale putiferio sotto palco, questa volta posso testimoniare addirittura aperture di Wall of death in momenti concitati, caparbiamente invogliati dal cantante Sakis Tolis, mattatore di serata, intrattenitore vero e a giudicare dai sorrisoni regalati, genuinamente entusiasta del risultato ottenuto presentandoci le sue invettive mitologiche e blasfeme all’occorrenza. Vale il discorso già presentato relativo alla qualità dei suoni che raggiungono la soglia della perfezione. Se dovessi stendere un podio di quanto visto nell’ultimo mese in questo splendido locale, sarei costretto a porre questa tappa come vincitrice per le ragioni che ho cercato di esporre e per una sensazione di generale soddisfazione collettiva stampata sul volto dei presenti.

Alla prossima serata!

 

FOTO SETH

 

FOTO BORKNAGAR

 

FOTO ROTTING CHRIST

 

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