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Non sono un grande consumatore di album live però ci sono produzioni iconiche (Alive in Athens – Iced Earth, Unleashed in the East – Judas Priest, Live After Death – Iron Maiden…) e celebrative (Ghost in the Ruins: A Tribute to Criss Oliva – Savatage o Imaginations from the Other Side Live – Blind Guardian) che valgono se non l’acquisto, quanto meno un ascolto accurato.
Con 20 Years Of Wonder… Live! si celebra Tales Of Wonder del 1998 (s’intendono venti giri intorno al Sole di questo disco perché si tratta della registrazione del concerto di Cornaredo del 2018), esordio dei milanesi Mesmerize che allora come oggi uscì per la novese Underground Symphony. Più di trent’anni fa compagni di liceo e, successivamente amici, hanno creato il gruppo che assieme ai vari Time Machine, Shadows of Steel, Labyrinth, Rhapsody, Drakkar, Skylark, Heimdall, White Skull… ha costituito la nuova ondata italiana che si affacciava nella scena degli anni ‘90; l’amicizia tra musicisti ha garantito un’invidiabile stabilità nella formazione e proprio grazie a questa stabilità, in tre decadi i lombardi hanno prodotto album e suonato in tanti concerti. In copertina ritroviamo l’anziano mago dalla tunica rossa presente sia in Tales Of Wonder che in Off the Beaten Path e all’interno del CD sono presenti quasi tutte le canzoni dell’inizio del loro percorso musicale.
In dissimmetria col titolo, il prodotto si apre con l’introduzione per voce del rocker Tony Tuono e “It Happened Tomorrow” che non è presente in Tales Of Wonder ma in Paintropy del 2013, fatta questa eccezione, il proseguo del live pesca le canzoni dall’esordio. 20 Years Of Wonder… Live! trasporta nello stereo di casa la classica energia nucleare di ogni show del pentagono Orlandini-Tito-Paravidino-Garavaglia-Belbruno nel riporgere dei cult come “The Werewolf”, “Hell On Wheels”, “Children Of Reality”, “Forging The Darksword“ e “Ragnarök”. Come sempre Folco Orlandini non solo mette in vetrina la sua voce da compasso d’oro ma si destreggia da navigato showman sul palco così come sia la fase ritmica di Andrea Tito e Andrea Garavaglia, sia la fase di armonica di Piero Paravidino e Luca Belbruno estrudono note senza sbavature al pari di un rodato motore Porsche 911. Si chiude il live album con una canzone che live non è ma una sorta di regalo riproponendo “Children of Reality” con un nuovo mixaggio capace donarle un suono più pieno.
Questa registrazione on stage funziona perché i Mesmerize sono dei professionisti col sorriso in faccia e riescono a suonare sul palco con la stessa chirurgica precisione del CD senza mostrare ansia da prestazione da esame universitario: in ogni concerto si divertono e fanno divertire. Come i Gojira han cantato “Mea Culpa (Ah! Ça Ira!)” nella cerimonia d’apertura dei giochi di Parigi 2024, voglio i Mesmerize cantare “The Werewolf” al Castello Sforzesco all’apertura dei giochi invernali di Milano 2026.