Pyre Fyre : pubblicato il debut album omonimo


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Pyre Fyre è il primo lavoro del power trio doom sludge stoner made in New Jersey formato da Danny Keigh al basso, Dylan Wheeler alla chitarra e Mike Montemarano alla batteria e voce.

Autoprodotto nello studio The Lily Pad di Jersey City ed edito da Vina Records, l’album d’esordio dei Pyre Fyre è un’esplosione di contaminazioni che partono dal rock 70’s e arrivano al doom più attuale dei giorni nostri passando attraverso lo speed del trash metal e il sound scuro e cavernoso del grunge della Seattle anni 90.

Un pretenzioso ma ben riuscito avant-garde nella cui alternanza di ritmiche, riff e svarioni psichedelici fa sempre da supporto un sound estremamente scuro e un approccio lo-fi. Quasi come se i Crome Cranks fossero tornati sulla scena abbandonando blues, tremoli e gutturali per riffoni metal desert rock e over-drive a fondo scala.

“Hypnotize”, traccia di apertura, aggredisce subito senza neanche il benvenuto con un ritmo frenetico e un riff alla Motörhead/Blue Cheer, un proto-metal con sfaccettature heavy psychedelic e un assolo vagamente bluesy.

L’avventura continua con “Flood Zone”, il pezzo forse più granitico del disco, un inno alle alluvioni tipiche del New Jersey e al doom sludge in cui il sound sembra però essere uscito da un progetto dei primi Alice in Chains o forse dei primi Obsessed. E poi di seguito senza neanche un secondo di stacco comincia subito “Wyld Ryde”, la traccia più punk rock di tutto il progetto che canta la sfrontatezza giovanile ispirandosi al romanzo ‘The Wind in the Willows’ di Kenneth Grahame. “Dungeon Duster/ Ice Storm”, sono il naturale seguito, il bpm rimane a livelli abbastanza elevati ma tornando ad sound più stoner e insistendo spesso sui cambi di ritmo mantiene la tensione sempre alta come se si fosse veramente all’interno di una tempesta di ghiaccio, siamo sempre nel New Jersey non ve lo dimenticate!

“Don’t Drink The Water” torna invece nell’universo doom: Sleep, Black Sabbath e magari anche un po’ di Melvins, giudicate voi.

E per chiudere i 30 minuti scarsi di audacia musicale ci aspettano “Arachnophobia” una moderata ma ben riuscita frenetica ispirazione di natura slayeriana e “Cordyceps” di pasta molto più  heavy blues che chiude il disco con un cantato avvolgente e psichedelico.

Un mondo, quello dei Pyre Fyre, decisamente vario e stilisticamente non banale ma il cui connubio di influenze da vita ad un progetto coraggioso, originale e molto promettente.

https://www.facebook.com/pyrefyre/

https://www.instagram.com/pyrefyre_/?hl=it

https://pyrefyre.bandcamp.com/album/pyre-fyre

 

www.vinarecords.com/

           

Tracklist

01 Hypnotize

02 Flood Zone

03 Wyld Ryde

04 Dungeon Duster / Ice Storm

05 Don’t Drink the Water

06 Arachnophobia

07 Cordyceps

 

I Pyre Fyre sono: Danny Keigh /basso, Dylan Wheeler / chitarra e Mike Montemarano / batteria e voce.

 

L’album Pyre Fyre è autoprodotto nello studio The Lily Pad di Jersey City ed edito da Vina Records

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